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sabato 28 febbraio 2009

Versioni latino gratis LA CONTESA FRA ROMOLO E REMO. LA FONDAZIONE DI ROMA

Il desiderio di fondare una città prese Romolo e Remo in quei luoghi dove erano stati abbandonati e dove erano stati allevati.

. Si insinuò allora ai loro pensieri che il male avito fece scoppiare quindi un'orribile lotta dall'inizio abbastanza calmo.
Essendo gemelli, non potevano fare criterio di scelta il rispetto per l'età, affinché gli dei, che dovevano tutelare quei luoghi, scegliessero per mezzo del volo degli uccelli che nome dare alla nuova città e chi guidasse la fondazione della città con il governo, scelgono per prendere gli auspici Romolo il Palatino e Remo l'Aventino. Si tramanda che a Remo, primo dei due, vennero sei avvoltoi per augurio; e ormai con l'auspicio annunciato, avendo presentato un numero doppio rispetto a Romolo, forse aveva salutato con il seguito di ciascuno
Quindi venuti alle mani, nell'esasperazione dell'ira, sono rivolti alla strage; qui nella confusione dei colpi Remo rimase ucciso.
Più diffusa è la fama che, per beffa verso il fratello, Remo saltò sopra le mura nuove; fu ucciso da Romolo per la rabbia.
Così Romolo solo si impadronì dell'impero; la città fondata fu chiamata con il nome del fondatore

Versioni latino gratis LA NASCITA DI ROMOLO E REMO

La violentata Vestale, avendo avuto un parto gemellare, sia che così credesse, sia che fosse più onorevole un dio, autore della colpa, chiama Marte padre dell'incerta prole.

Ma né gli dei né gli uomini salvano o la stessa o la prole dalla crudeltà del re: la sacerdotessa vinta è chiusa in carcere, Amulio ordina che i bambini vengano messi nell'acqua corrente.
Si racconta che, avendo l'acqua bassa lasciato in secco la cesta galleggiante, nella quale erano messi i bambini, una lupa assetata volse il passo dai monti, che sono tutt'intorno, verso il vagito infantile; si racconta che ella offrì le mammelle agli infanti, lei talmente mite che il guardiano del gregge del re si imbatté per caso nei bambini mentre li leccava con la lingua. Riferiscono che il suo nome fosse Faustolo. Si racconta che da lui furono dati da allevare alla moglie Laurentia nella dimora

Versioni latino gratis LOTTE NEL LAZIO. LA MORTE DI ENEA

Allora gli Aborigeni e i Troiani furono affrontati con la guerra. Turno re dei Rutuli, la cui fidanzata era stata prima dell'arrivo di Enea Lavinia, mal sopportando che lo straniero gli fosse stato preferito, aveva dichiarato guerra nello stesso momento a Enea e Latino

Né l'uno né l'altro degli eserciti uscì lieto da questa lotta; i Rutuli furono vinti; gli Aborigeni e i Troiani vincitori mandarono via il comandante latino.
Quindi Turno e i Rutuli, disperando della situazione, si rifugiarono presso al potenza fiorente degli Etruschi e presso il re Mezenzio loro re, il quale, governando Cere, in quel tempo città ricca, già fin dall'inizio per niente lieto a causa della fondazione della città, prese le armi dei Rutuli senza difficoltà (strinse un'alleanza militare con i Rutuli senza difficoltà). Enea di fronte al terrore di una così grande guerra chiamò latini entrambi i popoli, per conciliarsi gli animi degli Aborigeni.
Forte di questi sentimenti dei due popoli che si amalgamavano di giorno in giorno di più Enea, benché potesse tenere lontana dalle mura la guerra, schierò l'esercito in ordine di battaglia. Fu fortunata quindi la battaglia per i Latini, per Enea fu anche l'ultima delle opere mortali.
Fu sepolto lungo il fiume Numico: lo chiamarono Giove Indigente.

Versioni latino gratis ENEA GIUNGE NEL LAZIO

E' noto che, presa Troia, Enea, profugo dalla patria, dapprima giunse in Macedonia, poi fu trasportato in Sicilia, dalla Sicilia si era diretto con la flotta alla piana di Laurento.

Sbarcati qui i Troiani, facendo bottino fra i campi, il re Latino e gli Aborigeni, che allora abitavano quei luoghi, accorsero dalla città e dai campi per bloccare l'impeto degli stranieri. La tradizione è duplice: alcuni tramandano che Latino vinto in guerra strinse la pace con Enea, in seguito la parentela; altri tramandano che, dopo che gli eserciti schierati furono formati, prima che fosse dato il segnale di battaglia, Latino avanzò tra le prime file e chiamò a colloquio il comandante degli stranieri; tramandano che dopo quindi essersi informato quali uomini fossero, donde o per quale ventura dopo essersi allontanati da casa alla ricerca di che cosa arrivasse alla piana di Laurento, dopo che sentì che la moltitudine erano Troiani con Enea, figlio di Anchise e Venere, quale comandante, poiché la patria era bruciata, profughi della loro terra, cercavano un posto per fondare una città, ammirata la nobiltà della stirpe e dell'uomo, data la mano destra sancì un patto di futura amicizia; quindi data la figlia in matrimonio, l'alleanza fu stretta fra i comandanti.
I troiani fondano una città; Enea la chiama Lavigno (Pratica di Mare) dal nome della moglie. In breve tempo dal nuovo matrimonio nacque anche un figlio maschio, a cui i genitori diedero il nome di Ascagno

Versioni latino gratis : IL LUPO E LA GRU

Chi desidera la ricompensa del servizio dai malvagi sbaglia due volte: primo poiché aiuta degli indegni; poi poiché ormai non può andarsene senza danno.

Dopo che un osso divorato si conficcò nella gola del lupo, egli vinto dal grande dolore, cominciò ad adescare i singoli (animali) con una grande ricompensa, affinché gli togliessero quel male. Alla fine fu persuasa una gru con un giuramento e affidando alla gola (del lupo) la lunghezza del suo collo, fece una pericolosa operazione al lupo. Dopo aver chiesto il premio pattuito egli disse: “Sei ingrata tu che hai potuto tirare fuori la tua testa incolume dalla mia gola e chiedi una ricompensa.

Versioni latino gratis IL CERVO ALLA FONTE

Questo racconto dice che spesso risultano più utili le cose che hai disprezzato di quelle lodate.

Un cervo, dopo aver bevuto, si fermò presso la fonte e nell’acqua vide la sua immagine. Lì, mentre lodava stupendosi le sue corna ramificate e disprezzava l’eccessiva sottigliezza delle gambe, atterrito all’improvviso dalle voci dei cacciatori, cominciò a fuggire per i campi ed evitò i cani con una leggera corsa. Allora la selva accolse l’animale ed egli, impedito in essa dalle corna impigliate, cominciò ad essere sbranato dai feroci morsi dei cani. Si dice che egli morendo disse queste parole: “Oh me infelice! Che solo adesso finalmente capisco quanto mi furono utili quelle cose che avevo disprezzato e quanto danno hanno provocato le cose che avevo lodato”

Versioni latino gratis : LA VOLPE E L’AQUILA

Gli uomini, per quanto importanti, temano gli umili.

Un’aquila rapisce dei piccoli di volpe e li pone nel nido ai suoi piccoli, affinché li prendano come cibo. Allora la madre comincia a pregare l’aquila, affinché non porti tanto lutto a lei misera. Ma l’aquila, sicura sui rami dell’albero disprezza le preghiere della volpe. La volpe ruba da un altare una fiaccola ardente e prova a bruciare tutto l’albero. Vuole infatti procurare un grande dolore, simile al suo, alla nemica. Ma l’aquila, spaventata, consegna alla madre i piccoli di volpe incolumi, affinché strappi dal pericolo della morte i suoi piccoli.

Versioni latino gratis DIOGENES

Philosophus Diogenes hominum stultitiam deridebat et saepe suas cives reprehendebat.

Reprehendebat maxime illos parentes, qui liberos neglegebant et solum cupiebant divitias cumulare.
Olim Megaricum, qui arietem ad pastum pellit, videt. Alta cum voce clamat: “Fortunate aries! Tu semper cibum a tuo domino accipes; is te a frigore et ab hostibus defendet; ei semper carior liberis eris; liberis nam is pecuniae magnam copiam impendet, sed cum te vendet, pecuniam accipiet et te laudabit.

Versioni latino gratis L’ASINO AL VECCHIO PASTORE

Un timido vecchio pascolava il suo asinello in un prato.

. Arrivano all’improvviso dei nemici e il vecchio, spaventato dal rumore, incita l’asino affinché fugga con lui. Ma quello interroga il vecchio: “Chi giunge?”. “Nemici, che sono sempre avidi di bottino”. “Ma a me cosa faranno? Forse mi imporranno due carichi?”
Il vecchio negò. “Dunque - disse l’asino - non cambierò niente tranne padrone.”

Versioni latino gratis : I CONSIGLI SCIOCCHI NUOCIONO SEMPRE

Gli uomini sono condotti alla rovina dai consigli sciocchi.

Della carne è vista dai cani nel fiume. I cani desiderano estrarre la carne dall’acqua per mangiarla e prendono una decisione sciocca: cominciano a bere l’acqua. Ma i ventri dei cani sono riempiti dalla troppa acqua e si rompono; i miseri cani muoiono tutti, poiché sono sciocchi.
La favola di Fedro ammonisce gli uomini alla prudenza.

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Sorgenti c : Fusione liste ordinate

Scrivere una funzione
che prese in input due liste di interi, crei una nuova lista ordinata a partire dalle due
liste in input.

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo{

int elem;
struct nodo *next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo *L_PTR;

void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_coda(L_PTR L, int val);
void fusione(L_PTR *p, L_PTR *q);
L_PTR inverti_lista(L_PTR L);

int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
L_PTR startPtr2 = NULL;
int k=0;
int w=0;
int val=0;
int z=0;
int y=0;
scanf("%d",&k);
z=k;
while(k>0)
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_coda(startPtr, val);
k--;
}
scanf("%d",&w);
y=w;
while (w>0)
{
scanf("%d",&val);
startPtr2 = inserisci_in_coda(startPtr2, val);
w--;
}
//startPtr =
fusione(&startPtr,&startPtr2);
//startPtr = inverti_lista(startPtr);
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}


void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
return;
}

L_PTR inverti_lista(L_PTR L)
{
L_PTR temp;
if ((L==NULL) ||(L->next == NULL))
return L;
else
{
temp=inverti_lista(L->next);
L->next->next=L;
L->next=NULL;
return temp;
}
}

void fusione(L_PTR *p, L_PTR *q) {
//L_PTR r, primo = NULL;

while (*p != NULL && *q != NULL) {
//r = malloc(sizeof(L_ELEM));
if ((*p)->elem < (*q)->elem) {
(*p)->elem = (*p)->elem;
*p = (*p)->next;
} else {
(*p)->elem = (*q)->elem;
*q = (*q)->next;
}
(*p)->next = *p;
//*p = *p;
}
while (*p != NULL) {
//r = malloc(sizeof(L_ELEM));
(*p)->elem = (*p)->elem;
(*p)->next = *p;
//(*p) = *p;
*p = (*p)->next;
}
while (*q != NULL) {
//r = malloc(sizeof(L_ELEM));
(*p)->elem = (*q)->elem;
(*p)->next = *p;
//*p = *p;
*q = (*q)->next;
}
return ;
}

L_PTR inserisci_in_coda(L_PTR L, int val)
{
L_PTR curr,temp;
curr=L;
temp = malloc(sizeof(L_ELEM));

if(temp != NULL)
{
temp->elem = val;
if (L==NULL)
{
temp->next = NULL;
curr=temp;
}
else
{
while(L->next != NULL )
L=L->next;
temp->next=L->next;
L->next= temp;
}
return curr;
}
else return NULL;
}

Sorgenti c : Somma successori in una lista

Scrivere una funzione che prese in input una
lista di interi, sommi al valore intero dell’elemento della lista la somma dei valori
interi degli elementi seguenti nella lista.

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo{

int elem;
struct nodo *next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo *L_PTR;


void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_coda(L_PTR L, int val);
L_PTR inverti_lista(L_PTR L);
L_PTR somma(L_PTR L);


int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
int k=0;
int val=0;
int z=0;
scanf("%d",&k);
z=k;
while(k>0)
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_coda(startPtr, val);
k--;
}
if (z!=0)
{
startPtr = inverti_lista(startPtr);
startPtr = somma(startPtr);
startPtr = inverti_lista(startPtr);
}
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}

void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
return;
}

L_PTR inserisci_in_coda(L_PTR L, int val)
{
L_PTR curr,temp;
curr=L;
temp = malloc(sizeof(L_ELEM));

if(temp != NULL)
{
temp->elem = val;
if (L==NULL)
{
temp->next = NULL;
curr=temp;
}
else
{
while(L->next != NULL )
L=L->next;
temp->next=L->next;
L->next= temp;
}
return curr;
}
else return NULL;
}


L_PTR inverti_lista(L_PTR L)
{
L_PTR temp;
if ((L==NULL) ||(L->next == NULL))
return L;
else
{
temp=inverti_lista(L->next);
L->next->next=L;
L->next=NULL;
return temp;
}
}

L_PTR somma(L_PTR L)
{
L_PTR prev,curr,tempPtr;

curr=L;
prev=curr;
if (curr->next == NULL)
return L;
else
while(curr != NULL)
{
prev=curr;
curr=curr->next;
if (curr == NULL)
return L;
curr->elem = prev->elem + curr->elem;
}
return L;
}

Sorgenti c : Somma predecessori in una lista

Scrivere una funzione che prese in input
una lista di interi, sommi al valore intero dell’elemento della lista la somma dei valori
interi degli elementi precedenti nella lista.

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo{

int elem;
struct nodo *next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo *L_PTR;


void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_coda(L_PTR L, int val);
L_PTR somma(L_PTR L);


int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
int k=0;
int val=0;
int z=0;
scanf("%d",&k);
z=k;
while(k>0)
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_coda(startPtr, val);
k--;
}
if (z!=0)
{
startPtr = somma(startPtr);
}
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}

void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
return;
}

L_PTR inserisci_in_coda(L_PTR L, int val)
{
L_PTR curr,temp;
curr=L;
temp = malloc(sizeof(L_ELEM));

if(temp != NULL)
{
temp->elem = val;
if (L==NULL)
{
temp->next = NULL;
curr=temp;
}
else
{
while(L->next != NULL )
L=L->next;
temp->next=L->next;
L->next= temp;
}
return curr;
}
else return NULL;
}

L_PTR somma(L_PTR L)
{
L_PTR prev,curr,tempPtr;

curr=L;
prev=curr;
if (curr->next == NULL)
return L;
else
while(curr != NULL)
{
prev=curr;
curr=curr->next;
if (curr == NULL)
return L;
curr->elem = prev->elem + curr->elem;
}
return L;
}

Sorgenti c : Elimina doppioni in una lista

Scrivere una funzione che prese in input una lista di
interi, elimini dalla lista tutti i doppioni (lasciando le prime occorrenze), se presenti.

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo
{
int elem;
struct nodo * next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo * L_PTR;

void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR l, int val);
L_PTR cancella(L_PTR L);

int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
int k=0;
int val=0;
int del=0;
scanf("%d",&k); /*primo numero*/
while(k>0) /* Inserisco in testa */
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_testa(startPtr, val);
//printf("%d", &startPtr);
k--;
}
//printf("-%d-", startPtr->elem);
//scanf("%d", &del);

startPtr = cancella(startPtr);
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}

void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
//printf("NULLn");
return;
}

/*inserisci un nuovo elemento in testa alla lista*/
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR L1, int val)
{
L_PTR temp_ptr;
temp_ptr=malloc(sizeof(L_ELEM));
temp_ptr->elem=val;
temp_ptr->next=L1;
L1=temp_ptr;

return L1;
}

/*cancella la prima occorenza del numero*/
/*pre: la lista non è vuota*/
L_PTR cancella(L_PTR L)
{
int val=0;
L_PTR prev,curr2,curr,tempPtr;
curr2=L;

while(curr2 != NULL)
{
curr=curr2->next;
val = curr2->elem;
prev=curr2;
//printf("val e' %dn",curr2->elem);

while(curr != NULL)
{

//printf("controllo val %d con %dn",val,curr->elem);
if (val==curr->elem){
tempPtr=curr;
//printf("ho cancellato %dn", curr->elem );
prev->next=curr->next;
curr=curr->next;
free(tempPtr);
}else
{
prev=curr;
curr=curr->next;
}
}
curr2=curr2->next;
}
return L;
}

Sorgenti c : Elimina elemento in una lista (ultima occorrenza)

Scrivere una funzione che prese in input una lista di
interi ed un intero k, elimini dalla lista l’ultima occorenza di k, se `e presente.
#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo
{
int elem;
struct nodo * next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo * L_PTR;

void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR l, int val);
L_PTR cancella(L_PTR L, int val);

int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
int k=0;
int val=0;
int del=0;
scanf("%d",&k); /*primo numero*/
//if(k==0) return 0;
while(k>0) /* Inserisco in testa */
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_testa(startPtr, val);
//printf("%d", &startPtr);
k--;
}
//printf("-%d-", startPtr->elem);
scanf("%d", &del);
startPtr = cancella(startPtr, del);
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}

void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
//printf("NULLn");
return;
}

/*inserisci un nuovo elemento in testa alla lista*/
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR L1, int val)
{
L_PTR temp_ptr;
temp_ptr=malloc(sizeof(L_ELEM));
temp_ptr->elem=val;
temp_ptr->next=L1;
L1=temp_ptr;

return L1;
}

/*cancella la prima occorenza del numero*/
/*pre: la lista non è vuota*/
L_PTR cancella(L_PTR L, int val)
{
L_PTR prev,curr,tempPtr;
int k=1;
int i=0;
int k2=0;
curr=L;
while(curr != NULL)
{
if(curr->elem == val)
{

k2=k; /*trovo in che posizione si trova il numero da eliminare*/
//printf("-%d-",k2);
}
prev=curr;
curr=curr->next;
k++;
}
if (k2!=0)
{
curr=L;
if (val==L->elem){
tempPtr=L;
L=L->next;
free(tempPtr);
return L;
}

else
for(i=1; i<k2; i++)
{
prev=curr;
curr=curr->next;
}
tempPtr=curr;
prev->next=curr->next;
free(tempPtr);
}
return L;
}

Sorgenti c : Elimina elemento in una lista ( tutte le occorrenze )

Scrivere una funzione che prese in input una lista di
interi ed un intero k, elimini dalla lista tutte le occorenze di k,

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo
{
int elem;
struct nodo * next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo * L_PTR;

void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR L, int val);
L_PTR cancella(L_PTR L, int del);

int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
int k=0;
int val=0;
int del=0;
scanf("%d",&k); /*primo numero*/
while(k>0) /* Inserisco in testa */
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_testa(startPtr, val);
//printf("%d", &startPtr);
k--;
}
//printf("-%d-", startPtr->elem);
scanf("%d", &del);
startPtr = cancella(startPtr, del);
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}

void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
//printf("NULLn");
return;
}

/*inserisci un nuovo elemento in testa alla lista*/
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR L1, int val)
{
L_PTR temp_ptr;
temp_ptr=malloc(sizeof(L_ELEM));
temp_ptr->elem=val;
temp_ptr->next=L1;
L1=temp_ptr;

return L1;
}
/*
cancella ogni k
void cancella(L_PTR * L, int val)
{
L_PTR tempPtr;
if (*L==NULL) return;
else if (((*L)->elem)==val)
{
tempPtr=*L;
*L=(*L)->next;
free(tempPtr);
cancella(L,val);
}
else cancella(&((*L)->next),val);
}*/

L_PTR cancella(L_PTR L, int val)
{
if (L==NULL) return NULL;
if (L->elem==val)
{
L=cancella(L->next,val);
return L;
}else
{
L->next=cancella(L->next,val);
return L;
}
}

Sorgenti c : Elimina elemento in una lista

Scrivere una funzione che prese in input una lista di
interi ed un intero k, elimini dalla lista la prima occorenza di k, se `e presente.

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

struct nodo
{
int elem;
struct nodo * next;
};

typedef struct nodo L_ELEM;
typedef struct nodo * L_PTR;

void stampa_lista(L_PTR p);
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR l, int val);
L_PTR cancella(L_PTR L, int val);

int main()
{
L_PTR startPtr = NULL;
int k=0;
int val=0;
int del=0;
scanf("%d",&k); /*primo numero*/
//if (k==0) return 0;
while(k>0) /* Inserisco in testa */
{
scanf("%d",&val);
startPtr = inserisci_in_testa(startPtr, val);
//printf("%d", &startPtr);
k--;
}
//printf("-%d-", startPtr->elem);
scanf("%d", &del);
startPtr = cancella(startPtr, del);
stampa_lista(startPtr);
system("pause");
return 0;
}

void stampa_lista(L_PTR p) {
while (p != NULL) {
printf("%d ", p->elem);
p = p->next;
}
//printf("NULLn");
return;
}

/*inserisci un nuovo elemento in testa alla lista*/
L_PTR inserisci_in_testa(L_PTR L1, int val)
{
L_PTR temp_ptr;
temp_ptr=malloc(sizeof(L_ELEM));
temp_ptr->elem=val;
temp_ptr->next=L1;
L1=temp_ptr;

return L1;
}

/*cancella la prima occorenza del numero*/
/*pre: la lista non è vuota*/
L_PTR cancella(L_PTR L, int val)
{
L_PTR prev,curr,tempPtr;
if (val==L->elem){
tempPtr=L;
L=L->next;
free(tempPtr);
return L;
}
else{
prev=L;
curr=L->next;
while ((curr!= NULL) && (curr->elem != val)){
prev=curr;
curr=curr->next;
}
if (curr != NULL){
tempPtr=curr;
prev->next=curr->next;
free(tempPtr);
return L;
}
return L;
}
}

Sorgenti c : Anagrammi

Scrivere un funzione ricorsiva
che presa in input una stringa (ordinata lessicograficamente) stampi tutti i suoi
anagrammi (permutazioni di caratteri) ordinati in maniera lessicografica.

N.B. Ottimo per il gioco Geo Challenge di Facebook!!!!

/* http://juni0rblog.blogspot.com/ */
/* juni0r87@yahoo.it */
#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>
#include <string.h>

#define MAX 255 /* massima lunghezza di una parola */

void anagr(char *pref, char *string);
void anagrammi(char *string);
void elimina(char *string, char *temp, int k);
void attacca(char *string, char *temp, char c);

int main(){
char string[MAX];
scanf("%s", string);
printf("n");
anagrammi(string);
return 0;
}


/* Stampa tutte le parole ottenute concatenando la parola contenuta in
prefisso con gli anagrammi della parola contenuta in word. */

void anagr(char *pref, char *string){
int stringl,k;
char newstring[MAX];
char newpref[MAX];
char c;

int us['z'-'a'+1]={0};

stringl = strlen(string);
if (stringl == 0)
printf("%sn", pref);
else{
for(k=0 ; k<stringl ; k++){
c = string[k];
if(us[c-'a'] == 0){
us[c-'a'] = 1;
attacca(newpref, pref, c);
elimina(newstring, string, k);
anagr(newpref, newstring);
}
}
}
}

void anagrammi(char *string){
anagr("", string);
}

/* Copia in string la parola ottenuta aggiungendo alla parola in
temp il carattere c.*/
void attacca(char *string, char *temp, char c){
int l;
l = strlen(temp);
strcpy(string, temp);
string[l] = c;
string[l+1] = ''; /* aggiungo il carattere di fine stringa */
}

/* Copia in word la parola ottenuta togliendo dalla parola in
temp il carattere in posizione k.*/

void elimina(char *string, char *temp, int k){
int i,l;
l = strlen(temp);
for(i=0; i<k ; i++)
string[i] = temp[i];
for(i=k; i<l-1 ; i++)
string[i] = temp[i+1];
string[l-1] = '';
}

Sorgenti c : Partition

Scrivere una funzione ricorsiva che preso in input un
intero n conta il numero di combinazioni, contenenti solo numeri positivi (maggiori
di 0) minori o uguali ad n ed ordinati in modo crescente, tali che la loro somma faccia n

#include <stdio.h>

int partition(int n, int k);

int main()
{
int n;
int somma=0;
scanf("%d",&n);
printf("%d",partition(n,1));
return 0;
}

int partition(int n, int k)
{
if (k > n) return 0;
if (k == n) return 1;
else
return partition(n, k+1) + partition(n-k, k);
}

Sorgenti c : Funzione ricorsiva hip hurra'

Scrivere una funzione ricorsiva void hiphurra (int
k) che stampa k hip seguiti da k hurra. Esempio hiphurra(3) stampa: hip hip hip
hurra hurra hurra.

#include <stdio.h>

void hiphurra(int k);

int main()
{
int n;
scanf("%d",&n);
hiphurra(n);
return 0;
}

void hiphurra(int k)
{
char *cor = "hip ";
char *leone = "hurra ";
if (k==0) return ;
else
{
printf("%s",cor);
hiphurra(k-1);
printf("%s",leone);
}
}

Sorgenti c : Esponenziale veloce

Scrivere una funzione, che rispetti certe condizioni...

/*espotenza veloce*/

#include <stdio.h>

int tonyciccione(int m, int n);

int main()
{
int m=0;
int n=0;
scanf("%d",&m);
scanf("%d",&n);
printf("%d", tonyciccione(m,n));
return 0;
}

int tonyciccione(int m,int n)
{
if (m==0) return 0;
if (n==0) return 1;
else
if (n%2 == 0)
{
return (m*(m*(tonyciccione(m,(n/2)-1))));
}
if (n%2 != 0)
{
return (m*(tonyciccione(m,n-1)));
}
}

Sorgenti c : Cavallo

Scrivere un programma che presa in
input la dimensione della scacchiera ed una casella della scacchiera, sia essa C, calcoli
il minimo numero di mosse che un cavallo posizionato in C necessita per raggiungere
TUTTE le altre caselle.

#include <stdio.h>

void cavallo(int N, int matrice[][N]);

int main()
{
int N=0;
int i=0;
int j=0;
int riga=0;
int colonna=0;
scanf("%d",&N);

int matrice[N][N];

scanf("%d",&riga);
scanf("%d",&colonna);

for(i=0; i<N; i++)
for(j=0; j<N; j++)
matrice[i][j] = 0;

matrice[riga][colonna] = 0;
int a=riga;
int b=colonna;
if(matrice[a+2][b+1] == 0 && (a+2)<N && (b+1)<N)
matrice[a+2][b+1] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a+1][b+2] == 0 && (a+1)<N && (b+2)<N)
matrice[a+1][b+2] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a-1][b-2] == 0 && (a-1)>=0 && (b-2)>=0)
matrice[a-1][b-2] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a-2][b-1] == 0 && (a-2)>=0 && (b-1)>=0)
matrice[a-2][b-1] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a-1][b+2] == 0 && (a-1)>=0 && (b+2)<N)
matrice[a-1][b+2] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a+1][b-2] == 0 && (b-2)>=0 && (a+1)<N)
matrice[a+1][b-2] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a+2][b-1] == 0 && (b-1)>=0 && (a+2)<N)
matrice[a+2][b-1] = matrice[riga][colonna] + 1;
if (matrice[a-2][b+1] == 0 && (a-2)>=0 && (b+1)<N)
matrice[a-2][b+1] = matrice[riga][colonna] + 1;

cavallo(N, matrice);

matrice[riga][colonna] = 0;
for(i=0; i<N; i++)
{
for(j=0; j<N; j++)
{
printf("%d ",matrice[i][j]);
}
printf("n");
}
return 0;
}

void cavallo(int N, int matrice[][N])
{
int i=0;
int j=0;
int a=0;
int b=0;
int M=0;

M=N*N;


int star=1;

while(M>0)
{

a=0;
for(i=0; i<N; i++, a++)
{
b=0;
for(j=0; j<N; j++, b++)
{
if (matrice[i][j] != 0 && matrice[i][j] == star)
{
if(matrice[a+2][b+1] == 0 && (a+2)<N && (b+1)<N)
matrice[a+2][b+1] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a+1][b+2] == 0 && (a+1)<N && (b+2)<N)
matrice[a+1][b+2] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a-1][b-2] == 0 && (a-1)>=0 && (b-2)>=0)
matrice[a-1][b-2] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a-2][b-1] == 0 && (a-2)>=0 && (b-1)>=0)
matrice[a-2][b-1] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a-1][b+2] == 0 && (a-1)>=0 && (b+2)<N)
matrice[a-1][b+2] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a+1][b-2] == 0 && (b-2)>=0 && (a+1)<N)
matrice[a+1][b-2] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a+2][b-1] == 0 && (b-1)>=0 && (a+2)<N)
matrice[a+2][b-1] = matrice[i][j] + 1;
if (matrice[a-2][b+1] == 0 && (a-2)>=0 && (b+1)<N)
matrice[a-2][b+1] = matrice[i][j] + 1;
}
}
}
star++;
M--;
}
}

Sorgenti c : Stringhe e Conversioni

Scrivere un programma che presa in
input una base n ed una stringa che rappresenta un numero in base n converta la
stringa in numero in base decimale.

#include <stdio.h>
#include <math.h>
#include <string.h>
#include <stdlib.h>

int convertiBase(int base, char* testo);
int potenza(int n, int m);

int main()
{
int base=0;
char string[255];

scanf("%d",&base);
scanf("%s", string);
if (convertiBase(base, string) != 999)
printf("%d", convertiBase(base, string));
return 0;
}

int convertiBase(int base, char* testo)
{
int L=0;
int ato=0;
int a=0;
int cif=0;
int tot=0;
int count=0;
int set=0;
int bar=0;
int i=1;

while (testo[i]!='')
{
if (testo[i] == '+' || testo[i] == '-')
return 999;
i++;
}

L=strlen(testo);
ato=atoi(testo);
count=L;

while(count > 0)
{
set=count-1;
a = potenza(10,set);
//printf("%dn",a);
cif=(ato/a)%10;
//printf("%dn",cif);
bar = potenza(base,set);
tot += cif*bar;
//printf("%dn",tot);
count--;
}
return tot;
}

int potenza(int x, int y)
{

if (x==0) {
return 0;
}
if (y==0) {
return 1;
}
return (x * potenza(x, y-1));
}

Sorgenti c : Puntatori come parametri

Puntatori come parametri]. Scrivere un programma che presa
in input una matrice 10x10. Calcoli l’indice di riga e colonna del massimo elemento
nella matrice.

#include <stdio.h>

void maxM(int num_r, int num_c, int M[][num_c], int * riga, int * colonna);

int main()
{
int i=0;
int j=0;
int riga=0;
int colonna=0;
int num_r=10;
int num_c=10;
int matrice[num_r][num_c];

for(i=0; i<num_r ; i++)
for(j=0; j<num_c; j++)
scanf("%d", &matrice[i][j]);
maxM(num_r,num_c,matrice,&riga,&colonna);
printf("%d %dn", riga, colonna);
return 0;
}

void maxM(int num_r, int num_c, int M[][num_c], int * riga, int * colonna)
{
int max=0;
int i=0;
int j=0;

*riga = 0;
*colonna = 0;

for(i=0; i<num_r ; i++)
for(j=0; j<num_c; j++)
if(M[i][j]>max)
{
max=M[i][j];
*riga = i;
*colonna = j;
}
}

venerdì 27 febbraio 2009

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Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae I due muli

Duo muli iter idem faciebant, sarcinis gravati;
Due muli facevano la stessa strada, carichi di sacche per portare pesi


Duo muli iter idem faciebant, sarcinis gravati; unus eorum fiscos pecuniae plenos, alter saccos hordei refertos portabat. Ille, pretioso onere superbus, excelsa cervice incedebat, clarum tintinnabulum iactabat comitemque spernebat; hic post eum placidos et quietos gradus faciebat. Subito latrones ex insidiis eruperunt: mulum, qui pecuniam portabat, ferro vulneraverunt, nummos diripuerunt, mulum vili hordeo onustum neglexerunt. Tum, qui vulnera acceperat, tristem sortem suam flebat; alter autem dicebat: "Res prospere mihi evenit, quem latrones non vulneraverunt quique sarcinas non amisi". Hac fabella Aesopus ille nos docet: impotentes hominum cupiditates divitiae excitant; divites magnis semper periculis, immaturae interdum neci sunt obnoxii; ideo angores et pavores eorum vitam terrent; qui autem in paupertate aetatem degunt, nullius inimici invidiam movent eorumque vita tuta est et placida.


Due muli facevano la stessa strada, carichi di sacche per portare pesi; uno di loro portava delle sacche piene di denaro, l'altro sacche piene zeppe di orzo. Il primo, tutto fiero per il prezioso carico, avanzava a testa alta, ostentava i sonagli luccicanti e disprezzava il compagno; quest'ultimo avanzava con passo lento e tranquillo dietro di lui. Improvvisamente da un'imboscata irruppero dei briganti: colpirono con una spada il mulo che portava il denaro, strapparono via le monete ed ignorarono il mulo carico di vile orzo. Allora quello che aveva ricevuto le ferite piangeva la sua triste sorte; il secondo invece diceva: "È andata bene a me che non sono stato ferito dai ladri e non ho perso il carico".
Con questa favoletta il nostro famoso Esopo ci ammonisce: le ricchezze suscitano le incontrollabili bramosie degli uomini; i ricchi vanno sempre incontro a grandi pericoli e talvolta ad una morte prematura; perciò paure e dolori atterriscono la loro vita. Coloro che, invece, passano la vita in condizione modesta non suscitano l'invidia di alcun nemico ed hanno una vita sicura e tranquilla.

Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae I vizi dell'uomo

Peras imposuit Iuppiter nobis duas:
Giove ci mise (sulle spalle) due bisacce:


Peras imposuit Iuppiter nobis duas:
Propriis repletam vitiis post tergum dedit,
Alienis ante pectus suspendit gravem.
Hac re videre nostra mala non possumus,
Alii simul deliquunt censores sumus.



Giove ci mise (sulle spalle) due bisacce: pose dietro la schiena la bisaccia piena dei propri difetti, sospese davnti al petto la pesante bisaccia dei vizi degli altri. A causa di ciò non possiamo vedere i nostri difetti, ma siamo censori (critici severi) non appena gli altri sbagliano.

Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae Il lupo magro e il cane grasso

Quam dulcis sit libertas breviter proloquar.
Quanto sia dolce la libertà lo dirò brevemente.


Quam dulcis sit libertas breviter proloquar.
Cani perpasto macie confectus lupus
forte occurrit; dein, salutati invicem
ut restiterunt, "Unde sic, quaeso, nites?
Aut quo cibo fecisti tantum corporis?
Ego, qui sum longe fortior, pereo fame."
Canis simpliciter: "Eadem est condicio tibi,
praestare domino si par officium potes".
"Quod?" inquit ille. "Custos ut sis liminis,
a furibus tuearis et noctu domum.
Adfertur ultro panis; de mensa sua
dat ossa dominus; frusta iactat familia,
et quod fastidit quisque pulmentarium.
Sic sine labore venter impletur meus".
"Ego vero sum paratus: nunc patior nives
imbresque in silvis asperam vitam trahens.
Quanto est facilius mihi sub tecto vivere,
et otiosum largo satiari cibo!"
"Veni ergo mecum". Dum procedunt, aspicit
lupus a catena collum detritum cani.
"Unde hoc, amice?". "Nil est". "Dic, sodes, tamen".
"Quia videor acer, alligant me interdiu,
luce ut quiescam, et uigilem nox cum venerit:
crepusculo solutus qua visum est vagor".
"Age, abire si quo est animus, est licentia?"
"Non plane est" inquit. "Fruere quae laudas, canis;
regnare nolo, liber ut non sim mihi".


Quanto sia dolce la libertà lo dirò brevemente. Un giorno un lupo emaciato dalla fame incontrò un cane ben pasciuto. Fermatisi, dopo essersi salutati: "Dimmi, come fai ad essere così bello? Con quale cibo sei ingrassato tanto? Io che sono di gran lunga più forte, muoio di fame". Il cane schiettamente: "Puoi stare così anche tu, se presti ugual servizio al mio padrone". "Quale?", chiese. "La guardia della porta, la custodia della casa dai ladri della notte". "Ma io sono pronto! Ora conduco una vita grama sopportando nei boschi neve e piogge; quanto è più facile vivere sotto un tetto, starsene in ozio, saziandosi di abbondante cibo!". "Vieni dunque con me". Mentre camminano il lupo vede il collo del cane spelacchiato dalla catena. "Amico, cos'è questo?". "Non è niente". "Ma ti prego, dimmelo". "Dato che sembro troppo vivace, mi legano di giorno, affinché riposi quando è chiaro e sia sveglio quando viene la notte; al tramonto, slegato, me ne vado in giro dove voglio. Mi danno il pane senza che lo chieda; il padrone mi getta le ossa dalla sua mensa; gettano pezzi i servi e quel che avanza del companatico. Così, senza fatica, la mia pancia si riempie". "Ma se ti viene voglia di andartene, è permesso?". "Questo no", rispose. "Goditi quello che vanti, o cane. Neanche un regno vorrei, se non sono libero".

Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae La rana invidiosa del bue

Il debole, quando vuole imitare il potente, perisce
Inops, potentem dum vult imitari, perit.


Inops, potentem dum vult imitari, perit.
In prato qundam rana conspexit bovem
Et tacta invidia tantae magnitudinis
Rugosam inflavit pellem: tum natos suos
Interrogavit, an bove esse latior.
Ille negaverunt. Rursus intendit cutem
Maiore nisu et simili quaesivit modo,
Quis maior esset. Illi dixerunt bovem.
Novissime indignata, dum vult validius
Inflare sese, rupto iacuit corpore.



Il debole, quando vuole imitare il potente, perisce. Una volta una rana vide in un prato un bue e colpita dall'invidia per una tale grandezza gonfiò la pelle rugosa: poi chiese ai suoi piccoli, se fosse più grande del bue. Quelli negarono. Nuovamente tese la pelle con uno sforzo maggiore e in modo simile chiese, chi fosse il più grosso. Quelli dissero il bue. Infine indignata mentre vuole gonfiarsi di più, giacque con il corpo scoppiato.

Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae L'immutabile condizione degli umili

In principatu commutando, saepius
nil praeter domini nomen mutant pauperes.
Nel cambiare governo, troppo spesso i poveri non cambiano nulla tranne il nome del padrone.


In principatu commutando, saepius
nil praeter domini nomen mutant pauperes.
id esse verum parva haec fabella indicat.
Asellum in prato timidum pascebat senex.
Is hostium clamore subito territus
suadebat asino fugere ne possent capi.
At ille lentus: "Quaeso, num binas mihi
clitellas impositurum victorem putas?".
Senex negavit. "Ego quid mea,
cui seviam, clitellas dum portem meas?".



Nel cambiare governo, troppo spesso i poveri non cambiano nulla tranne il nome del padrone. Questa favoletta dimostra che questo è vero. Un vecchio timoroso pascolava un asinello nel prato. Quello atterrito dall'improvviso arrivo dei nemici, persuadeva l'asino a fuggire per non essere catturati. Ma quello calmo:"Per favore, forse tu pensi che il vincitore mi imporrà due bisacce?". Il vecchio negò. "Pertanto cosa mi interessa a chi io serva, purchè io porti le mie bisacce?".

Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae La legge del più forte

Numquam est fidelis cum potente societas:
testatur haes fabella propositum meum.
Non c'è mai un'alleanza sicura con un prepotente:
questa favoletta dimostra la mia premessa.

Numquam est fidelis cum potente societas:
testatur haes fabella propositum meum.
Vacca et capella et patiens ovis iniuriae
Socii fuere cum leone in saltibus.
Hi cum sepissent cervum vasti corporis,
sic est locutu partibus factis leo:
"Ego primam tollo, nomina quia leo;
secundam, quia sum socius, tribuetis mihi;
tum, quia plus valeo, me sequetur tertia;
malo adficietur, siquis quartam tetigerit".
Sic totam praedam sola improbitas abstulit.



Non c'è mai un'alleanza sicura con un prepotente: questa favoletta dimostra la mia premessa. Una mucca e una capretta e una pecora, che tollera l'offesa, furono socie con un leone nei boschi. Avendo questi preso un cervo dalla grande corporatura, il leone parlò così, dopo che furono fatte le parti: "io prendo la prima (parte), perché sono chiamato leone; la seconda la darete a me, perché sono il vostro socio, poi, la terza parte mi seguirà perché sono il più forte; se qualcuno toccherà la quarta parte, sarà colpito dal male.". Così la sola prepotenza portò via tutta la preda.

Versioni latino gratis : Fedro - Fabulae Il lupo e l'agnello

Ad rivum eundem lupus et agnus venerant,
Siti compulsi; superior stabat lupus
Longeque inferior agnus
Un lupo e un agnello spinti dalla sete erano andati allo stesso ruscello; il lupo stava più in alto e l'agnello di gran lunga più in basso.

Ad rivum eundem lupus et agnus venerant,
Siti compulsi; superior stabat lupus
Longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
Latro incitatus iurgii causea intulit.
"Cur", inquit, "turbulentam fecisti mihi
Aquambibenti?". "Laniger contra timens:
"Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liqour
Repulsus ille veritatis viribus:
"Ante hos sex menses male", ait, "dixisti mihi"
Respondit agnus: "Equidem natus non eram".
"Pater hercle tuus", inquit, "male dixit mihi".
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula,
Qui fictis causis innocentes opprimunt.



Un lupo e un agnello spinti dalla sete erano andati allo stesso ruscello; il lupo stava più in alto e l'agnello di gran lunga più in basso. Allora il prepotente spinto dalla gola malvagia portò un motivo di litigio. "Perché" disse "mi hai reso torbida l'acqua che bevo?". L'agnello come risposta disse temendo: "Come posso io, di grazia, fare quello di cui ti lamenti, o lupo? L'acqua scorre da te alla mia bocca". Quello respinto dalla forza della verità: "Sei mesi fa tu hai parlato male di me". L'agnello rispose: "Ma io non era nato.". "Tuo padre, per Ercole, ha parlato male di me". E così (il lupo) lo sbrana dopo averlo afferrato con una ingiusta morte. Questa favola è stata scritta a causa di quegli uomini i quali opprimono gli innocenti per mezzo di falsi pretesti.

Sorgenti c : Forza 4

Scrivere un programma che simuli
una partita a Forza 4 tra due giocatori.

#include <stdio.h>
#define M 6
#define N 7

int cambiagiocatore(int);
int controllacolonna(int matrice[][N], int, int,int);
int controllariga(int matrice[][N], int ,int, int);
int controlladiagonalesx(int matrice[][N], int giocatore, int x, int y);
int controlladiagonaledx(int matrice[][N], int giocatore, int x, int y);
int prossimamossa(int matrice[][N], int giocatore);

int main()
{
int giocatore = 2;
int matrice[M][N];
int i=0;
int j=0;

for (i=0; i<M; i++)
for(j=0; j<N; j++)
matrice[i][j] = 0;

//for(i=0; i<M; i++){
//for(j=0; j<N; j++)
//{
//printf("%d ", matrice[i][j]);
//}printf("n"); }

printf("%d", prossimamossa(matrice,giocatore));

}

int prossimamossa(int matrice[][N],int giocatore)
{
int k=0;
int y=0;
int x=5;
int i=0;
int j=0;

while (k<42)
{
giocatore = cambiagiocatore(giocatore);
x=5;
scanf("%d", &y);
if(y<0 || y>N-1)
return -1;
while (matrice[x][y] != 0 && x>=0)
{
x--;
if(x<0) return -1;
}

matrice[x][y] = giocatore;

for (i=0; i<M; i++){
for(j=0; j<N; j++){
printf("%d ", matrice[i][j]);
}printf("n"); }


if (controllacolonna(matrice, giocatore, x, y) == giocatore ||
(controllariga(matrice, giocatore, x, y) == giocatore) ||
(controlladiagonalesx(matrice, giocatore, x, y) == giocatore) ||
(controlladiagonaledx(matrice, giocatore, x, y) == giocatore))
return giocatore;

k++;
} return 0;
}

int controllacolonna(int matrice[][N], int giocatore, int x, int y)
/* verifica se nella colonna y ci sono simboli tutti uguali */
{ int i;

if (x<=2)
{
for (i=x; i<x+4; i++)
if (matrice[i][y] != giocatore) return 0;
//printf("hai vinto giocatore %d", giocatore );
return giocatore;
}
}

int controllariga(int matrice[][N], int giocatore, int x, int y)
{ int i;
int a=0;

i=y;
while (matrice[x][i+1] == giocatore && i+1<N)
{
i++;
a++;
}

i=y;
while (matrice[x][i-1] == giocatore && i-1>=0)
{
i--;
a++;
}

if (a==3) return giocatore;
else return 0;
}

int controlladiagonalesx(int matrice[][N], int giocatore, int x, int y)
{
int i,j;
int a=0;

j=y;
i=x;
while (matrice[i+1][j+1] == giocatore && i+1<M && j+1<N)
{
i++;
j++;
a++;

}

j=y;
i=x;

while (matrice[i-1][j-1] == giocatore && i-1>=0 && j-1>=0)
{
i--;
j--;
a++;
}
//printf("%d////",a);
if (a==3) return giocatore;
else return 0;
}

int controlladiagonaledx(int matrice[][N], int giocatore, int x, int y)
{
int i,j;
int a=0;
j=y;
i=x;
while (matrice[i+1][j-1] == giocatore && i+1<N && j-1>=0)
{
i++;
j--;
a++;
}

j=y;
i=x;

while (matrice[i-1][j+1] == giocatore && i-1>=0 && j+1<M)
{
i--;
j++;
a++;
}
//printf("%d////",a);
if (a==3) return giocatore;
else return 0;
}


int cambiagiocatore(int giocatore)
/* esegue lo scambio dei giocatori */
{ if (giocatore == 1) return 2;
else return 1;
}

Sorgenti c : Sudoku

Scrivere un programma che controlli se una matrice `e una
soluzione ammissibile per il gioco del Sudoku,

#include <stdio.h>
#define N 9 /* grandezza sudoku 9*9 */


int sudoku(int [][N]);
int main()
{
int matrice[N][N];
int row=0;
int column=0;

/* Inserisci i valori del sudoku */
for(row=0; row<N; row++)
for(column=0; column<N; column++)
scanf("%d",&matrice[row][column]);

printf("%d",sudoku(matrice));
return 0;

}

int sudoku(int matrice[][N])
{
int i=0;
int j=0;
int temp=0;
int a=0;
int b=0;
int count=0;
int M=3; /* grandezza sottomatrici 3*3 */
/*************************************/
/*controllo se i numeri sono da 1 a 9*/
/*************************************/
for(i=0; i<N; i++)
for(j=0; j<N; j++)
if (matrice[i][j]<1 || matrice[i][j]>9)
return 0;
//printf("i numeri sono okn");

/*******************/
/* controllo righe */
/*******************/

i=0;
j=0;
while (i<N)
{
while (a<N)
{
temp = matrice[i][a];
//printf("-%d-",temp);
for(j=a; j<N-1; j++)
{
if (temp == matrice[i][j+1])
//{
// printf("n%d-",temp);
return 0;
//}
}a++;

}
a=0;
j=0;
i++;
}
//printf("le righe sono okn");

/*********************/
/* controllo colonne */
/*********************/
i=0;
j=0;
while (i<N)
{
while (a<N)
{
temp = matrice[a][i];
//printf("-%d-",temp);
for(j=a; j<N-1; j++)
{
if (temp == matrice[j+1][i])
//{
// printf("n%d-",temp);
return 0;
//}
}a++;

}
a=0;
j=0;
i++;
}
//printf("le colonne sono okn");

i=0;
j=0;
a=0;
b=0;

/***********************************/
/* controllo la prima sotto matrice*/
/***********************************/
while (count<M)
{
while (b<M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=0; i<M; i++)
for (j=b; j<M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=0;
count++;
}

/*************************************/
/* controllo la seconda sotto matrice*/
/*************************************/
i=0;
j=0;
a=0;
b=3;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<2*M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=0; i<M; i++)
for (j=b; j<(2*M)-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=3;
count++;
}

/***********************************/
/* controllo la terza sotto matrice*/
/***********************************/
i=0;
j=0;
a=0;
b=6;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<3*M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=0; i<M; i++)
for (j=b; j<3*M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=6;
count++;
}

/************************************/
/* controllo la quarta sotto matrice*/
/************************************/
i=0;
j=0;
a=3;
b=0;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=M; i<2*M; i++)
for (j=b; j<M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=0;
count++;
}

/************************************/
/* controllo la quinta sotto matrice*/
/************************************/
i=0;
j=0;
a=3;
b=3;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<2*M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=M; i<2*M; i++)
for (j=b; j<2*M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=3;
count++;
}

/************************************/
/* controllo la sesta sotto matrice*/
/************************************/
i=0;
j=0;
a=3;
b=6;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<3*M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=M; i<2*M; i++)
for (j=b; j<3*M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=6;
count++;
}

/**************************************/
/* controllo la settima sotto matrice*/
/**************************************/
i=0;
j=0;
a=6;
b=0;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=2*M; i<3*M; i++)
for (j=b; j<M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=0;
count++;
}

/************************************/
/* controllo l'ottava sotto matrice*/
/************************************/
i=0;
j=0;
a=6;
b=3;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<2*M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=2*M; i<3*M; i++)
for (j=b; j<2*M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=3;
count++;
}

/***********************************/
/* controllo la nona sotto matrice*/
/***********************************/
i=0;
j=0;
a=6;
b=6;
count=0;

while (count<M)
{
while (b<3*M)
{
temp = matrice[a][b];
//printf("-%d-",temp);

for (i=2*M; i<3*M; i++)
for (j=b; j<3*M-1; j++)
if (temp == matrice[i][j+1])
return 0;
b++;
}
a++;
b=6;
count++;
}

return 1;
}

Sorgenti c : Scacchi 2

Scrivere un programma che presa in input una casella
della scacchiera, sia essa C, riempia tale scacchiera con dei numeri interi.


La casella deve contenere il valore 1 se, posizionando una regina in C, tale
casella `e raggiungibile dalla regina.
- La casella deve contenere il valore 2 se la casella `e C, cio`e se `e la stessa casella
definita in input che contiene la regina.
- La casella deve contenere il valore 0 se, posizionando una regina in C, tale
casella non `e raggiungibile dalla regina e non `e C (non `e la casella che contiene
la regina).

#include<stdio.h>
#define N 8
void regina(int [][N], int, int);

int main()
{
int i=0;
int j=0;
int riga=0;
int colonna=0;

int matrice[N][N];
for(i=0; i<N; i++)
for(j=0; j<N; j++)
matrice[i][j] = 0;

scanf("%d",&riga);
scanf("%d",&colonna);
regina(matrice,riga,colonna);

for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
printf("%d ",matrice[i][j]);
}
printf("n");
}
}

void regina (int matrice[][N], int riga,int colonna)
{

int i=0;
int j=0;
int a=0;
int b=0;
int x=0;
int y=0;
int matrice2[N][N];

for(a=0; a<N; a++)
for(b=0; b<N; b++)
matrice2[a][b] = 0;

x=riga;
y=colonna;


/* alfiereeeee*/

while(x>0)
{
if ( matrice2[x-1][y+1] == 0 && (x-1)>=0 && (y+1)<N)
matrice[x-1][y+1] = 1;
x--;
y++;
}

x=riga;
y=colonna;

while(x<N)
{
if ( matrice2[x+1][y+1] == 0 && (x+1)<N && (y+1)<N)
matrice[x+1][y+1] = 1;
x++;
y++;
}

x=riga;
y=colonna;

while(x>0)
{
if ( matrice2[x-1][y-1] == 0 && (x-1)>=0 && (y-1)>=0)
matrice[x-1][y-1] = 1;
x--;
y--;
}

x=riga;
y=colonna;

while(x<N)
{
if ( matrice2[x+1][y-1] == 0 && (x+1)<N && (y-1)>=0)
matrice[x+1][y-1] = 1;
x++;
y--;
}


/*torreeeee*/


for (j=colonna; j<N; j++)
{
x=riga;
y=j;
while(y<N)
{
if ( matrice2[x][y+1] == 0 && (y+1)<N)
matrice[x][y+1] = 1;
y++;
}
}

for (j=colonna; j<N; j++)
{
x=riga;
y=j;
while(y>0)
{
if ( matrice2[x][y-1] == 0 && (y-1)>=0)
matrice[x][y-1] = 1;
y--;
}
}

for (i=riga; i<N; i++)
{
y=colonna;
x=i;
while(x<N)
{
if ( matrice2[x+1][y] == 0 && (x+1)<N)
matrice[x+1][y] = 1;
x++;
}
}

for (i=riga; i>0; i--)
{
y=colonna;
x=i;
while(x>0)
{
if ( matrice2[x-1][y] == 0 && (x-1)>=0)
matrice[x-1][y] = 1;
x--;
}
}
/* metto 2 nella posizione iniziale della regina*/
matrice[riga][colonna] = 2;
}

Sorgenti c : Scacchi

Scrivere un programma che, dato un pezzo degli scacchi,
riempia una matrice (scacchiera) con dei numeri interi.

#include <stdio.h>
#define N 8

void torre(int matrice[][N]);
void alfiere(int matrice[][N]);
void regina(int matrice[][N]);
void cavallo(int matrice[][N]);

int main()
{
int num;
int i=0;
int j=0;
int matrice[N][N];
for(i=0; i<N; i++)
for (j=0; j<N; j++)
matrice[i][j]=0;

scanf("%d",&num);
if (num == 1)
torre(matrice);
if (num == 2)
alfiere(matrice);
if(num == 3)
cavallo(matrice);
if(num == 4)
regina(matrice);
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
printf("%d ",matrice[i][j]);
}
printf("n");
}
}


void torre(int matrice[][N])
{
int i=0;
int j=0;
int x=0;
int y=0;
int a=0;
int b=0;
int riga=0;
int colonna=0;

int matrice2[N][N];

for(a=0; a<N; a++)
for(b=0; b<N; b++)
matrice2[a][b] = 0;

/*sommo riga da dx a sx*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(y<N)
{
if ( matrice2[x][y+1] == 0 && (y+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
y++;
}
}
}

/*sommo riga da sx a dx*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(y>0)
{
if ( matrice2[x][y-1] == 0 && (y-1)>=0)
matrice[i][j] += 1;
y--;
}
}
}

/*sommo colonna dall'alto al basso*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(x<N)
{
if ( matrice2[x+1][y] == 0 && (x+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
x++;
}
}
}

/* sommo colonna dal basso all'alto*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(x>0)
{
if ( matrice2[x-1][y] == 0 && (x-1)>=0)
matrice[i][j] += 1;
x--;
}
}
}
}

void alfiere(int matrice[][N])
{
int i=0;
int j=0;
int a=0;
int b=0;
int x=0;
int y=0;
int matrice2[N][N];

for(a=0; a<N; a++)
for(b=0; b<N; b++)
matrice2[a][b] = 0;

/*diagonale da sinistra a destra verso l'alto*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(x>0)
{
if ( matrice2[x-1][y+1] == 0 && (x-1)>=0 && (y+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
x--;
y++;
}
}
}

/* da sx a dx verso il basso*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(x<N)
{
if ( matrice2[x+1][y+1] == 0 && (x+1)<N && (y+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
x++;
y++;
}
}
}

/*da dx a sx verso l'alto*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(x>0)
{
if ( matrice2[x-1][y-1] == 0 && (x-1)>=0 && (y-1)>=0)
matrice[i][j] += 1;
x--;
y--;
}
}
}

/*da dx a sx verso il basso*/
for(i=0; i<N; i++)
{
for (j=0; j<N; j++)
{
x=i;
y=j;
while(x<N)
{
if ( matrice2[x+1][y-1] == 0 && (x+1)<N && (y-1)>=0)
matrice[i][j] += 1;
x++;
y--;
}
}
}



}

/* torre + alfiere */
void regina(int matrice[][N])
{
alfiere(matrice);
torre (matrice);
}


void cavallo(int matrice[][N])
{
int i=0;
int j=0;
int a=0;
int b=0;
int matrice2[N][N];

for(a=0; a<N; a++)
for(b=0; b<N; b++)
matrice2[a][b] = 0;

a=0;
b=0;
for(i=0; i<N; i++, a++)
{

b=0;
for (j=0; j<N; j++, b++)
{

if(matrice2[a+2][b+1] == 0 && (a+2)<N && (b+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a+1][b+2] == 0 && (a+1)<N && (b+2)<N)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a-1][b-2] == 0 && (a-1)>=0 && (b-2)>=0)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a-2][b-1] == 0 && (a-2)>=0 && (b-1)>=0)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a-1][b+2] == 0 && (a-1)>=0 && (b+2)<N)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a+1][b-2] == 0 && (b-2)>=0 && (a+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a+2][b-1] == 0 && (b-1)>=0 && (a+2)<N)
matrice[i][j] += 1;
if (matrice2[a-2][b+1] == 0 && (a-2)>=0 && (b+1)<N)
matrice[i][j] += 1;
}
}
}

Versione greco fgratis esopo La volpe e l'uva

Che fame! - esclamò la volpe, che era a digiuno da un paio di giorni e non trovava niente da mettere sotto i denti; girellando qua e là, capitò per caso in una vigna, piena di grappoli bruni e dorati

- Bella quell'uva! - disse allora la volpe, spiccando un primo balzo per cercare di afferrarne un grappolo. - Ma com'è alta! - e fece un altro salto. Più saltava e più le veniva fame: fece qualche passo indietro e prese la rincorsa: niente ancora! Non ce la faceva proprio. Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla e che, continuando così, avrebbe potuto farsi deridere da un gattino che se ne stava a sonnecchiare in cima alla pergola, esclamò:
- Che bruffa uva! È ancora acerba, e a me l'uva acerba non piace davvero!
E si allontanò di là con molta dignità, ma con una gran rabbia in cuore.

Versione greco gratis esopo La lepre e la tartaruga

La lepre un giorno si vantava con gli altri animali:

Nessuno può battermi in velocità - diceva - Sfido chiunque a correre come me.
-La tartaruga, con la sua solita calma, disse: - Accetto la sfida. -
- Questa è buona! - esclamò la lepre; e scoppiò a ridere.
- Non vantarti prima di aver vinto replicò la tartaruga. - Vuoi fare questa gara? -Così fu stabilito un percorso e dato il via.
La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò, e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino.
La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la lepre si svegliò, la vide vicina al traguardo.
Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara.
La tartaruga sorridendo disse: “Chi va piano va sano e va lontano”.

Versione greco gratis esopo La gallina dalle uova d'oro

C'era una volta una straordinaria gallina che faceva un uovo d'oro al giorno

Il contadino a causa della sua avidità dopo qualche tempo non fu più soddisfatto dell'unico uovo che la gallina puntualmente gli sfornava:
"Scommetto che se la uccidessi diventerei ricchissimo, chissà quanto oro ha dentro la pancia, è inutile stare ad aspettare un misero uovo al giorno!" pensò convinto.
Ma dovette accorgersi che la prodigiosa gallina non era affatto diversa dalle altre e che dentro di lei non c'era dell'oro come aveva scioccamente immaginato.
Così per non essersi accontentato di ciò che aveva restò senza nulla poiché ora non poteva contare nemmeno su un uovo al giorno.


Versione greco gratis esopo Il lupo e il pastore

Un lupo andava al seguito di un gregge di pecore, senza far loro alcun male.

Il pastore, sulle prime, lo teneva a bada come un nemico, e lo sorvegliava con estrema diffidenza. Ma quello ostinatamente lo seguiva, senza arrischiare il minimo tentativo di rapina. Così gradatamente il pastore si convinse di avere in lui un custode, piuttosto che un nemico intenzionato a danneggiarlo. Un giorno ebbe bisogno di recarsi in città, gli lasciò le pecore in custodia e partì tranquillo. Ma il lupo seppe cogliere l'occasione: si lanciò sul gregge e ne fece strage sbranandone una gran parte. Il pastore, quando fu di ritorno e vide la rovina del suo gregge, esclamò: - Mi sta bene! Quale stupidità mi ha spinto ad affidare le pecore ad un lupo?
Allo stesso modo, coloro che affidano i propri beni a persone avide naturalmente li perdono.


Versione greco gratis esopo Il leone l'asino e la volpe

Il leone, l’asino, e la volpe fecero società fra loro e se ne andarono a caccia

Quand’ebbero fatto un buon bottino, il leone invitò l’asino a dividerlo tra di loro. L’asino fece tre parti uguali e invitò il leone a scegliere. La belva inferocita gli balzò addosso, lo divorò e poi ordinò alla volpe di far lei le parti. Essa radunò tutto in un mucchio, lasciando fuori per sé solo qualche piccolezza, e poi lo invitò a scegliere. Il leone allora le chiese chi le aveva insegnato a fare le parti così. “E’ stata la disgrazia dell’asino”, rispose la volpe.
La favola mostra che le disgrazie del prossimo sono per gli uomini fonte di saggezza.

Versione greco gratis esopo Il leone l'orso la volpe

Quella mattina un grande orso bruno, era proprio affamato.

Vagava con la lingua di fuori per la foresta in cerca di un po' di cibo quando all'improvviso vide, nascosto tra i cespugli, un bel cesto ricolmo di provviste abbandonato sicuramente da qualche cacciatore. Fuori di sé dalla gioia si tuffò su quell'insperato tesoro culinario ma, proprio nello stesso momento ebbe la medesima idea anche un grosso leone che non mangiava da alcuni giorni. I due si trovarono faccia a faccia e si studiarono con espressione rabbiosa.
'Questo cesto appartiene a me!" Urlò l'orso.
"Bugiardo!" Ruggì il leone infuriato.
In men che non si dica esplose una lotta terribile tra i contendenti i quali si azzuffarono insultandosi senza riserva. Intanto, poco distante, una giovane volpe passeggiava tranquilla per il bosco occupandosi delle proprie faccende. All'improvviso venne attirata da insolite urla e si avvicinò al luogo di provenienza per scoprire di cosa si trattasse.
Appena vide i due animali impegnatissimi a lottare come matti ed il cesto di cibo abbandonato vicino a loro, le balenò un'idea. Quatta, quatta si avvicinò al paniere, lo afferrò e fuggi via andando a mangiare in pace in un luogo sicuro.
Quando, sia il leone che l'orso, sfiniti per l'estenuante baruffa sostenuta, decisero di spartirsi le provviste dovettero fare i conti con un'amara sorpresa. Il cesto era sparito e al suo posto trovarono unicamente le impronte di una volpe, sicuramente molto furba!

Versione greco gratis esopo Il leone la volpe e il cervo

Il leone, Re della foresta, era gravemente ammalato. Data la sua avanzata età egli non aveva più le forze per uscire dalla sua caverna e procurarsi

il cibo necessario per la guarigione. Per questo fu costretto a ricorrere all'aiuto di una volpe da sempre sua grande amica.
Chiamandola al proprio capezzale, il leone le disse: "Mia cara compagna, esiste una sola medicina per il mio male. Si tratta di un brodo fatto con le corna di un cervo. Devi procurarmelo subito!"
Commossa per quella richiesta, la volpe si mise subito all'opera e, scovato l'animale tanto desiderato dal grande malato, cercò, con un inganno, di convincerlo a seguirlo, dicendogli: " Mi manda il leone con l'incarico di portarti da lui prima che tiri l'ultimo respiro. Andando per eliminazione ha deciso che tu sei il più adatto fra tutti gli animali per essere il suo successore al trono dopo la sua morte!"
Il cervo, lusingato da questa insperata proposta, accettò subito e seguì la volpe fino alla caverna del leone, ma non fece neppure in tempo a varcare la soglia che si senti aggredire dal feroce animale. Fortunatamente riuscì a divincolarsi e a fuggire
Il leone, deluso e arrabbiatissimo, scongiurò ancora la sua amica di ritentare la prova usando la sua proverbiale furbizia.
Questa, dopo lunghe ricerche, riuscì a trovare il cervo nel suo nascondiglio, ma, appena si presentò davanti a lui, dovette sentirsi le sue irate proteste.
"Ascoltami," si scusò la volpe " ti sei spaventato per niente. Il morente voleva solo darti la sua benedizione. Torna da lui prima che cambi idea!"
Il cervo, anche questa volta, affascinato dall'idea di diventare Re, si ripresentò al leone. Ma questi, afferratolo, gli rubò le sue bellissime corna per farvi un bel brodo caldo, lasciandolo poi libero di scappare.

Versioni greco gratis esopo Il leone infuriato e il cervo

Un leone era infuriato. “Poveretti noi!”, disse un cervo

scorgendolo di tra le piante del bosco, “che cosa mai non farà, ora che è su tutte le furie, costui, che noi non riuscivamo a sopportare nemmeno quand’era in buona?”.
Teniamoci tutti lontani dagli uomini violenti e usi al male, quando essi si impadroniscono del potere e signoreggiano sugli altri.

Versione greco gratis esopo Il leone e l'asino

Un asinello un po' troppo vanesio, si vantava sempre con gli altri animali, del proprio coraggio e della propria forza. Un giorno ricevette una inaspettata proposta dal più importante felino della foresta: il leone.

Costui disse all'asino: "Ho pensato che, in fondo, potremmo esserci di reciproco aiuto. Vorrei che tu mi aiutassi nelle battute di caccia e per questo avrei deciso di costituire una società con te"
Onoratissimo, l'asinello rispose: "Sono lusingato della tua richiesta e accetto volentieri!"
Così ebbe inizio la loro collaborazione reciproca.
Una mattina, di buon ora, si incamminarono verso una caverna dove avevano visto rifugiarsi un numeroso gruppo di capre selvatiche. Il Re degli animali si fermò sulla soglia con l'intenzione di catturare le prede una per volta appena sarebbero uscite dal rifugio. L'asino, invece, si era intrufolato nella grotta ed aveva cominciato a lanciare ragli acutissimi per spaventare le povere bestiole causando un incredibile putiferio. Le capre terrorizzate ruzzolarono una sull'altra e si precipitarono verso l'uscita dove però, trovarono ad attenderle l'astuto leone che riuscì ad imprigionarle tutte.
Quindi, finalmente l'asino uscì dalla grotta e, con aria trionfate esclamò:
"Hai visto come sono stato bravo? Sono un grande cacciatore! Sarai contento del tuo socio!"
"Certo!" Rispose con una risata il leone "Anzi, a dirti la verità, avrei avuto anch'io paura di te se non ti conoscessi bene e non sapessi che sei solo un asinello!"
Tutto soddisfatto l'asino andò buono, buono a brucare un po' d'erba mentre il leone si apprestava a fare un succulento banchetto!

Versione greco gratis esopo Il leone e l'onagro

Il leone e l’onagro andavano a caccia di bestie selvatiche, il leone mettendo a profitto la sua forza, e l’ona¬gro la velocità delle sue gambe.

Quando ebbero catturato una certa quantità di selvaggina, il leone fece le parti; divise tutto in tre mucchi, e dichiarò: “La prima spetta al primo, cioè a me che sono il re. La seconda mi spetta come socio a pari condizioni. Quanto a questa terza, ti porterà ben disgrazia, se non ti decidi a squagliarti”.
Conviene commisurare ogni nostra azione alle nostre forze, e coi più potenti di noi non immischiarsi né associarsi.


Versione greco gratis esopo Il leone e il toro

Un leone da lungo tempo meditava di uccidere un forte toro. Un giorno decise di riuscire nel suo intento con l'astuzia.

Gli fece sapere di aver catturato un montone e lo invitò al banchetto. Aveva preparato tutto per assalirlo, una volta seduto a tavola il toro andò all'appuntamento: vide molte pentole, lunghi spiedi, ma di montone nessuna traccia.
Allora, senza dire neanche una parola, se ne andò.
Il leone lo richiamò e gli chiese il motivo del suo comportamento, visto che non gli era stato fatto nessun affronto. E il toro rispose: - Ho una buona ragione per andarmene: vedo tutto pronto per cucinare non un montone, ma un toro.

Versione greco gratis esopo Il leone e il topo

Mentre un leone dormiva in un bosco, topi di campagna facevano baldoria. Uno di loro, senza accorgersene, nel correre si buttò su quel corpo sdraiato. Povero disgraziato! Il leone con un rapido balzo lo afferrò, deciso a sbranarlo.

Il topo supplicò clemenza: in cambio della libertà, gli sarebbe stato riconoscente per tutta la vita. Il re della foresta scoppiò a ridere e lo lasciò andare.
Passarono pochi giorni ed egli ebbe salva la vita proprio per la riconoscenza del piccolo topo. Cadde, infatti, nella trappola dei cacciatori e fu legato al tronco di un albero. Il topo udì i suoi ruggiti di lamento, accorse in suo aiuto e, da esperto, si mise a rodere la corda. Dopo averlo restituito alla libertà, gli disse:
- Tempo fa hai riso di me perché credevi di non poter ricevere la ricompensa del bene che mi hai fatto. Ora sai che anche noi, piccoli e deboli topi, possiamo essere utili ai grandi.

Versione greco gratis esopo Il leone e il cinghiale

D'estate, quando il calore provoca la sete, un leone e un cinghiale andarono a bere a una piccola fonte,

e cominciarono a litigare su chi dei due dovesse dissetarsi per primo. La lite si inasprì fino a trasformarsi in duello mortale. Ma ecco che, mentre si volgevano un momento per riprendere fiato, scorsero degli avvoltoi che stavano lì ad aspettare il primo che sarebbe caduto, per mangiarselo. A tal vista, ponendo fine al duello, dichiararono:
" Meglio diventare amici che diventar pascolo di avvoltoi e di corvi ".

Versione greco gratis esopo Il leone che ebbe paura d'un topo e la volpe

Mentre il leone dormiva, un topo gli fece una corsa su per il corpo.

Quello si destò e si girava da tutte le parti per cercare quel che gli era venuto addosso. La volpe, a quella vista, prese a canzonarlo perché lui, che era un leone, aveva paura di un topolino. “Non è che io abbia paura di un topo”, rispose lui, “ma mi meraviglio che qualcuno abbia osato correre addosso al leone mentre dormiva “.
La favola mostra che gli uomini assennati non trascurano nemmeno le piccole cose

Versione greco gratis esopo Il gracchio e sua madre

La madre del granchio lo ammoniva a non camminare di traverso e a non sfregare il fianco contro la roccia umida.

E quello: “Mamma, se vuoi che impari, cammina dritta tu, e io, vedendoti, farò come te”.
Chi vuol rimproverare gli altri, deve anzitutto viver bene lui e rigar dritto, e poi insegnare a far altrettanto.

Versione greco gratis esopo Il gracchio e la volpe

Quel giorno un paffuto granchio arancione, era proprio di ottimo umore. Se ne andava passeggiando allegramente per la spiaggia riscaldata dal sole,

canticchiando la sua canzoncina preferita, una vecchia serenata imparata chissà dove. Egli si vantava spesso con gli altri abitanti del mare, della sua capacità di poter vivere tranquillamente sia dentro che fuori dall'acqua. E quelli, senza nascondere un pizzico d'invidia, lo osservavano camminare tranquillamente sulla terraferma. Ogni volta però, il buon granchio riportava ai suoi amici pesci un grazioso ricordino delle sue escursioni. Ma quel mattino egli non ne voleva proprio sapere di rientrare in acqua. Il cielo era tanto limpido e sereno da attirare l'ammirazione anche dei più indifferenti. Per questo il granchietto continuò la sua lunga passeggiata.
Nello stesso giorno, una giovane volpe insoddisfatta per la scarsità del suo pranzo quotidiano, si aggirava affamata per la spiaggia in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Camminava molto arrabbiata con se stessa per l'incapacità dimostrata a procurarsi del cibo quando vide, quasi per caso, l'ignaro granchio fermo sulla sabbia a contemplare il paesaggio.
La volpe gli si avvicinò curiosa e con un balzo gli piombò proprio davanti. Il povero granchio si prese uno di quegli spaventi memorabili che rimangono bene impressi nei nostri ricordi per tuffa la vita e, cercando di indietreggiare si riparò con le zampine.
La volpe era decisa e pronta a mangiarselo in un sol boccone pur non sapendo bene di che animale si trattasse. Fortunatamente il granchio, riavutosi dalla paura, riuscì a respingere il suo nemico sfoderandogli le sue terribili tenaglie e pungendogli il muso.
Dopo la fuga della volpe sconfitta, il granchio si tuffò in acqua e andò a raccontare la sua brutta avventura agli amici spiegando quanto fosse più sicuro vivere nel mare!

Versioni greco gratis esopo Il gracchio e la volpe

Un gracchio affamato s’era posato su un fico e

trovati dei piccoli fichi ancor acerbi, aspettava che diventassero grossi e maturi. La volpe che lo vedeva continuamente là fermo, quando ne seppe il motivo, gli disse: “Caro mio, se ti attacchi alla speranza, sbagli di grosso. La speranza è un pastore che ti porta a spasso, ma la pancia non te la riempie”.

Versioni greco gratis esopo Il gracchio e i corvi

Un gracchio che era più grosso di tutti gli altri, disprezzando i compagni della sua razza, se ne andò in mezzo ai corvi

e pretendeva di vivere con essi. Ma quelli, che non conoscevano né la sua faccia né la sua voce, lo picchiarono e lo cacciarono via. Respinto dai corvi, esso tornò allora di nuovo ai suoi gracchi. Questi, a loro volta, indignati per l’affronto, non lo vollero ricevere. Ecco come avvenne che esso fu escluso dalla società degli uni e degli altri.
Questo succede anche agli uomini che abbandonano la loro patria e preferiscono i paesi altrui: in questi sono malvisti perché sono stranieri, e si rendono odiosi ai loro concittadini perché li hanno disprezzati.


Tema svolto Eutanasia

L'eutanasia, ovvero morte dolce, è un argomento che spacca nettamente l’opinione pubblica in favorevoli e contrari.



Si tratta qui di decidere se persone gravemente ammalate, per le quali non c’è alcuna speranza di guarigione (almeno in base alle conoscenze della medicina) possano decidere (loro stessi, i loro parenti o addirittura i medici) la soppressione fisica, per evitare ulteriori dolori, mediante la somministrazione di opportuni farmaci o punture letali.

A chi è capitata la triste esperienza di assistere all’agonia di una persona in fin di vita, magari in coma e tenuta in vita solo grazie a macchinari, in preda a sofferenze difficili anche da immaginare, certamente è venuta in mente una soluzione drastica, che potesse porre fine a quei dolori.

Ma, cosa pensare di quei casi, che pure si sono verificati, di guarigioni non spiegabili tramite la scienza, di persone giudicate inguaribili dai dottori?

Sappiamo che in Belgio e nei Paesi Bassi sono state proposte, anche a livello poi di parlamento europeo, leggi che autorizzano l’eutanasia, pur conservando il divieto a livello di diritto, ma non di fatto.

Ora mi chiedo: può lo stato liberalizzare il suicidio?

Il principio della libertà è senz’altro basilare nel nostro diritto, ma è lecito consentire ad un uomo la propria autosoppressione, pur di alleviargli il dolore?

Che significato ha il dolore? Forse sta qui il problema. Il dolore è connaturato con la natura umana. È giusto e lecito che i dottori sappiano come alleviare il dolore ai pazienti, ed è questo senz’altro uno degli scopi principali della medicina, ma è giusto considerare l’eutanasia come un mezzo per eliminare il dolore? Non è che per caso la società di oggi ci ha abituato ad evitare il dolore, piuttosto che ad affrontarlo, come invece forse accadeva in altre culture o in altri periodi?

Comunque, non ritengo neanche giusto imporre per legge l’insistenza ad oltranza di una terapia (cosiddetto accanimento terapeutico) o costringere qualcuno a sopportare senza fine dolori inutili.

Pertanto, così come recita il codice di Deontologia medica, io penso che non sia giusto che il paziente (o il medico) effettui trattamenti diretti a menomare l'integrità psichica e fisica ed ad abbreviare la vita o provocare la morte, mentre invece è comprensibile, e quindi lecita, la cosiddetta eutanasia volontaria passiva, cioè la sospensione o astensione di un trattamento di sostegno alla vita, quando questo trattamento non può far altro che rimandare una morte lenta e dolorosa.

Tema svolto Bullismo

Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni

Partendo da questa definizione di un autorevole studioso, capiamo che molti sono gli atti che rientrano in questa categoria. Anzitutto quelli che non implicano un danno fisico, come: mettere in giro falsità su una persona, offenderla, ignorarla, insultarla, prenderla in giro, minacciarla. Poi, dalle parole, si passa spesso anche ai “fatti”, con danni o distruzioni delle cose di una persona, furti, spinte, pugni, o peggio. Questo è il bullismo. Forse riflettendoci, scopriamo che non si tratta di niente di nuovo. Episodi di questo genere, infatti, accadevano anche in altri tempi, come testimoniano i romanzi “Cuore” di Edmondo De Amicis o “David Copperfield” di Charles Dickens, ma la cosa più sconvolgente è che oggi avvengono anche tra le mura scolastiche, mentre una volta quasi tutto succedeva fuori dalla scuola. Una recente inchiesta ha infatti mostrato che il 27% degli episodi di bullismo avviene in aula, il 14% nei corridoi e il 16% nel cortile. La scuola, cioè quello che dovrebbe essere l'ambiente educativo per eccellenza, nasconde una cultura di violenza poco presa in considerazione dagli adulti. Infatti, all'interno della scuola, nel momento in cui gli episodi di prepotenza sono denunciati, viene segnalata un'inspiegabile indifferenza o trascuratezza. Tanto è vero che, in genere, chi è presente all’episodio non interviene per porre fine alle prepotenze. Anche chi subisce la maggior parte delle volte non denuncia e sopporta in silenzio, senza dire niente. Infatti, moltissime vittime non possono o non vogliono far conoscere le violenze subite, forse perché si vergognano, ed elaborano da sole strategie per sottrarsi al ripetersi di tali esperienze e alle loro eventuali conseguenze. Del resto, risulta che anche quando gli episodi vengono denunciati non sempre si verifica la fine delle prepotenze. Per indifferenza o trascuratezza i protagonisti non vengono adeguatamente puniti e si sentono quindi legittimati ad operare come avevano già in fatto in precedenza. Gli insegnanti tendono a non dar peso alla faccenda, diventando così complici della prepotenza. Occorre quindi che anzitutto gli adulti si rendano conto di quest’amara realtà, che non è affatto marginale. Sembra infatti che quasi il 50% dei ragazzi dichiari di essere stato vittima, almeno una volta, di episodi di bullismo. Le statistiche rivelano anche che gli ultimi anni delle suole elementari, quelli della scuola media e i primi delle superiori sono quelli più soggetti ad episodi del genere. Le prepotenze di tipo verbale sono più numerose di quelle di tipo fisico, ma non per questo sono da sottovalutare, poiché spesso esse causano traumi psicologici gravissimi. Si pensi per esempio al bullismo femminile. Quando le ragazze “dominanti” in un gruppo decidono di escluderne qualcuna non la sfiorano fisicamente e non le parlano. La vittima capisce che parlano di lei, ma loro fanno finta di niente, poi si inventano barzellette e canzoni su di lei. Forse questo tipo di bullismo è peggiore di quello maschile, perché certe pressioni psicologiche possono solo essere subite, mentre le azioni fisiche del bullismo maschile possono essere denunciate con maggiore facilità. In genere sono gli insegnanti più giovani a richiedere un intervento deciso di questo tipo, forse anche perché i ragazzi si permettono maggiori licenze di fronte a loro, mentre quelli più anziani tendono a minimizzare, e fanno molto male a comportarsi così. Anche all'interno della famiglia si preferisce non dare peso a quanto accaduto, oppure si consiglia di reagire alla stessa maniera. Questo è deleterio. Infatti, il primo modo per combattere il bullismo è quello di riconoscerne subito la gravità, prima che un problema facilmente risolvibile diventi drammatico. Certe volte, infatti, per i ragazzi le sfide più grandi da affrontare giornalmente non sono i compiti o le interrogazioni, ma l’inserimento, o meno, nel gruppo dei coetanei e il nodo delle relazioni interpersonali.