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lunedì 2 marzo 2009

Recensione libro Il garofano rosso di Elio Vittorini

Alessio Mainardi è un liceale siciliano di sedici anni che narra con l'amico Tarquinio, di due anni più grande di lui, le vicende tipiche della loro adolescenza.

I due ragazzi, spinti dalla voglia di essere adulti, aderiscono al fascismo sebbene non capiscano perfettamente le idee di questo movimento, tanto in voga in quel periodo. Accomunati dalle medesime idee antiborghesi, i due giovani danno origine ad un mondo tutto loro chiamato "La Cava", all'interno del quale si discute di politica si elogiano le figure ideali, come Rosa Luxemburg. Accanto al tema dell'amicizia è accostato quello dell'amore che Alessio prova nei confronti di una studentessa diciottenne chiamata Giovanna. Fra i due ragazzi vi era stato una volta sola un bacio effimero e un dono da parte di Giovenca di un garofano rosso. In realtà la ragazza è indifferente al sentimento che Alessio prova per lei.
Il ragazzino viene bocciato per aver partecipato all'occupazione della scuola e ritorna tristemente al suo paese d'origine, situato nel nord, dove trascorrerà le vacanze estive. In questo soggiorno nel paese natale rivive, accanto alla famiglia, tutti i momenti felici della sua infanzia, ma le sue posizioni antiborghesi lo portano a contrasti con la famiglia stessa, come il disprezzo del lavoro del padre, imprenditore, mentre apprezza maggiormente il lavoro degli operai dipendenti nell'azienda del padre.
Al suo ritorno in Sicilia ritrova l'amico Tarquinio, ma qualcosa nel loro rapporto è cambiato, l'amico assume un atteggiamento da adulto quasi sforzato, e fra i due nascono delle incomprensioni. Abbandonato dall'amico Alessio decide di impegnarsi sui libri per superare gli esami, e riuscirà perfettamente nel suo intento, superando brillantemente gli scritti.
Ma l'impegno scolastico avrà vita breve, in modo particolare a causa dell'incontro di Zobeida, una prostituta misteriosa, con la quale Alessio intraprende una relazione amorosa, passionale, con sentimenti ben lontani da quelli che provava per Giovanna, è qualcosa di diverso ed intenso. Pare quasi che Alessio si sia innamorato veramente di questa donna ma appunto per questo motivo ha termine la loro relazione: Zebeida è una prostituta e come tale non ha il permesso di innamorarsi.
Tempo dopo il giovane siciliano incontrerà i vecchi compagni di scuola e l'amico Tarquinio ma non per un incontro felice tra amici, bensì al funerale di una ragazza siciliana di diciotto anni, Daria Cortis, suicidatasi per amore. Il fatto sconvolgente li farà incontrare dopo il funerale, tutti uniti, in un bar ad ascoltare il discorso di un ragazzino a noi sconosciuto. Questo ragazzino propone le sue idee criticando la società borghese, propone un codice d'amore che regoli i rapporti umani amorosi e non, rispecchiando ancora le aspirazioni della gioventù del tempo.
Personaggi

* Alessio Mainardi: è il protagonista del romanzo, è un liceale sedicenne che desidera diventare adulto e formula perciò proprie idee politiche e morali che affermino la sua maturità. Non è descritto fisicamente poiché è lui stesso che narra la vicenda. Di sé ci dice che ha il desiderio di essere grande, frequenta amici più grandi di lui. Apparentemente il suo carattere intraprendente, dinamico, anche se in certi aspetti, soprattutto con le donne, è timido ed impacciato come un bambino. A livello sociale appartiene ad una famiglia medio-borghese, posizione rifiutata dallo stesso. Alessio, coincidendo con il narratore, è presentato in prima persona. Il suo rapporto con l'ambiente è molto stretto, è legato da alcuni sentimenti ad ogni luogo che presenta, porta sempre dentro di se i particolari di questi luoghi, anche nel suo soggiorno al nord.
* Tarquinio Masseo: è il migliore amico di Alessio, è visto quasi come un esempio da seguire essendo più grande di lui. È un ragazzo di diciotto anni che avendo perso alcuni anni scolastici a causa di bocciature si prepara da esterno alla licenza del liceo con Alessio. Alloggia in una pensione. È solo, lontano dalla famiglia sia fisicamente che per ideali, durante l'estate infatti non si reca in vacanza, bensì resta in pensione. I suoi atteggiamenti rispecchiano chiaramente il suo carattere, spicca il suo senso di superiorità rispetto agli altri, il suo senso di maturità, che lo porterà a scelte sbagliate. Viene presentato dal narratore ma il suo carattere è comprensibile indirettamente rispetto alla vicenda, dai suoi atteggiamenti, e non dai giudizi del narratore stesso. Tarquinio è strettamente legato all'ambiente che lo circonda ma nonostante abbia grandi emozioni legate alla pensione e alla cava, tende a slegarsi da questi per dimostrare la propria autonomia (infatti dopo l'estate si recherà alla Corona di Ferro per vivere da solo).
* Giovanna: è l'amore idealizzato di Alessio, un po' come la Beatrice di Dante, non ha un ruolo attivo nel romanzo, non interviene nei discorsi, non svolge azioni determinanti. L'unica azione rilevante è il bacio con Alessio e il regalo che dona al ragazzo. È la figlia del colonnello, una ragazza bella dagli occhi grigi e l'aspetto da bambina. Indossa prevalentemente un vestito verde ed azzurro che rimane impresso nella mente di Alessio. Ha modi di fare altezzosi, e distaccati, quasi di superiorità alle emozioni. Viene presentata da Alessio e pare che la descrizione dei suoi atteggiamenti sia direttamente frutto dello sguardo del ragazzo, che la esalta, quasi come se fosse una dea. Non emerge molto riguardo il rapporto tra Giovanna e l'ambiente che la circonda. Secondo me è legata certamente all'ambiente dove essendovi sempre vissuta, vi ha passato l'infanzia, passeggia con le amiche.
* Zobeida: è l'amore carnale e concreto di Alessio. Oltre al ruolo di compagna nelle vicende puramente sessuali, la donna assume un ruolo quasi materno nei confronti di Alessio, essendo molto più grande del ragazzo. È una prostituta di bell'aspetto, matura e sensuale; ha lunghi capelli biondi ed un corpo perfetto. Nel suo campo è la migliore. Alessio è uno dei pochi ragazzi che ha la possibilità di avere dei rapporti sessuali con questa donna e che comprende veramente le emozioni e il carattere nascosto dall'abito indegno di un lavoro come quello della prostituta. Anche Zobeida prova dei sentimenti, sa amare. Nonostante la donna s'innamori del protagonista pone fine alla loro relazione, perché consapevole del fatto che fra loro non può esserci nulla a causa del suo lavoro. Ha un carattere fragile e sensibile, che emerge lentamente col procedere della vicenda. È presentata da Alessio in terza persona. Il rapporto tra questo personaggio e l'ambiente non è molto forte forse a causa del repentino cambiamento di zona della donna per via del suo lavoro.

Spazio e tempo

La storia è ambientata nella Sicilia del 1924 ed esattamente in un paesino a ridosso di una montagna rosa ed affacciato sulle rive del mare. Accanto al luogo principale c'è il luogo di vacanza nel Nord Italia, dove il protagonista passa l'estate. Il luogo è, in questo testo, molto importante perché ci comunica le esperienze, le sensazioni, e le emozioni dei personaggi, in particolar modo per Alessio. Il narratore non ci fornisce grandi informazioni riguardo il paesino dove si svolge la vicenda, si limita a definirne poche caratteristiche. I luoghi sono descritti in rapporto agli eventi, di pari passo con il procedere della vicenda, essendo descritti dal narratore, che è personaggio attivo nella stessa.

La vicenda è ambientata nel 1924, un periodo in cui il fascismo fa la sua comparsa tra gli ideali della gente, avanza fra incomprensioni e fraintendimenti morali.
Dispositio

* Rapporto fabula-intreccio: essendo il romanzo narrato in prima persona dal protagonista della vicenda, gli eventi sono prevalentemente narrati in ordine temporale, per questo motivo fabula ed intreccio possono essere definiti coincidenti, non vi sono sfalsamenti tra i due. Sono presenti alcuni flashback nel capitolo VIII, nel quale sono riportate tutte le lettere scritte dal protagonista all'amico durante il periodo estivo.
* Voce narrante e punto di vista: il narratore non coincide con l'autore del romanzo bensì con uno dei personaggi, Alessio Mainardi. Si tratta di un narratore che vive la vicenda nel momento in cui la sta narrando, un narratore autodiegetico, che coincide con il protagonista.
* Ritmo narrativo (movimenti e tempi verbali): in quasi tutta la vicenda il tempo della storia coincide con il tempo del discorso. In alcuni punti il tempo della storia risulta nullo, e cioè nei momenti di riflessione del narratore. Talvolta il tempo della storia è futuro rispetto al tempo del discorso, come nel capitolo VIII dove Alessio ci presenta le lettere per Tarquinio.
* modi enunciativi dei discorsi dei personaggi: sono utilizzati indifferentemente discorso diretto ed indiretto. Sono presenti alcuni monologhi interiori del narratore-personaggio. Quasi tutti i personaggi parlano con discorsi diretti, ad eccezione dell'amico del protagonista che narra gli avvenimenti nelle sue lettere con discorsi indiretti.

Elocutio

* Analisi lessicale: in questo testo narrativo sono presenti numerosi termini appartenenti al linguaggio basso, non selezionato, espressioni dialettali e modi di dire. Il narratore utilizza dei soprannomi per i personaggi e per i luoghi (es. ponto eusino, parasanghea, la cava, la levatrice, il rana ecc.). I termini bassi sono numerosi e strettamente legati all'età dei personaggi ed ai ruoli di questi (es. stupido, idiota, batosta, imbecille ecc.). Sono presenti alcuni modi di dire legati alle tradizioni dell'epoca (es. buon viso a cattiva sorte, donna di malaffare, gran colpi che accendon la pelle ecc.)
* Analisi sintattica: il testo è prevalentemente paratattico, con un periodare breve e semplice. Predomina l'asindeto, con numerosi segni di punteggiatura, con grande ricorrere del punto fermo, riconducibile alla paratassi.
* Analisi retorica: non sono presenti molte figure retoriche se non alcune metafore e similitudini concrete e legate ad idee reali. Ne sono alcuni esempi:
o come un gallo che sta per cantare;
o e la morale crepi nel suo brodo;
o rosso come un pinocchio;
o schiavo di un bisogno di tenerezza come un bambino;
o monta una nebbia dentro di me.
* Analisi dei registri: il registro è a livello informale, essendo la vicenda narrazione di fatti che avvengono fra amici e non in ambienti selezionati. Il tono è chiaramente soggettivo, vengono raccontati solo determinati eventi.

Note sull'autore
Vittorini nasce il 23 luglio 1908 a Siracusa da genitori modesti. A tredici anni fugge da casa per vedere il mondo; ripeterà l'esperienza tre volte in quattro anni. Nel 1924 si stabilisce al Nord definitivamente. S'innamora di Rosa, sorella di Salvatore Quasimodo. I due giovani si sposano nel 1927, si stabiliscono in un primo tempo a Gorizia, dove Elio lavorerà in un'impresa edile e successivamente scriverà alcuni articoli sulla prima pagina su "La Stampa". Inizia la sua produzione letteraria, successivamente inizia a studiare l'inglese, s'interessa alla narrativa americana. Nel 1932 fa un viaggio in Sardegna per lavoro. Successivamente si trasferirà a Milano fino al 1934, anno in cui farà ritorno a casa per la nascita del figlio. Alla fine del 1938 si trasferisce a Milano con la famiglia, dove attraversa un periodo di crisi. Nel luglio del 1943 sarà arrestato durante una riunione clandestina e verrà condotto nel carcere di S. Vittore fino a settembre. Tornato in libertà partecipa alla Resistenza, nel febbraio del 1944 si reca a Firenze ma è costretto a fuggire per evitare le truppe tedesche e si rifugia sui monti. Finita la guerra torna a Milano, annulla il suo primo matrimonio e va da Ginetta, un vecchio amore. Nel 1945 dirige "L'Unità"; negli anni successivi si dedica parzialmente alla politica. Nel frattempo procede nella stesura delle sue opere letterarie. Nel 1955 muore il primogenito. Negli ultimi anni di vita si dedica alla stesura di critiche letterarie ed economiche. Nel 1963 si ammala gravemente; morirà nella sua casa milanese nel 1966.

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