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lunedì 2 marzo 2009

Tema svolto gratis Il Cinquecento

Nel 1500 l'Europa vive un periodo di violenti contrasti sia politici che religiosi.

La nuova potenza spagnola, ricca delle immense risorse dei territori americani, si contrappone alla Francia; nel Mediterraneo si fa sempre più forte la minaccia turca che ormai costituisce un grave pericolo per gli stati europei. L'esigenza di un profondo rinnovamento religioso si risolve in una grave frattura all'interno della Chiesa, divisa dalla riforma protestante, che ha in Lutero e in Calvino i suoi principali aspiratori. Si assiste ad una profonda rottura della comunità cristiana che anche il grande Concilio, convocato a Trento nel 1545, non riesce a ricomporre; questo però darà inizio ad un autentico rinnovamento della vita religiosa, che prenderà il nome di Controriforma. La nascita di nuovi ordini religiosi sarà uno degli effetti di questo cambiamento. Nel Cinquecento, i massimi centri della cultura italiana sono Roma e Venezia, dove convergono i più grandi artisti del tempo. Nell'arte del Cinquecento si evidenziano due tendenze fondamentali: quella che vede il prevalere del disegno, alla cui perfezione mirano soprattutto gli artisti romani e toscani, e quella basata sul colore tonale, che raggiunge livelli espressivi eccezionali nell'area veneta. Il disegno è considerato la manifestazione creativa per eccellenza, la fase del lavoro in cui si rivela maggiormente il formarsi dell'idea, del progetto, nella mente dell'artista. Grande importanza è data ad esso nelle Accademie, dove si studiano anche su trattati le teorie e tecniche dell'arte. Fautrice delle Accademie, è la Chiesa, che, con la Controriforma, vuole abolire ogni personale interpretazione dei testi sacri e vede nella formazione di scuole, sulla cui attività d'insegnamento esercita un severo controllo, la garanzia del rispetto della propria autorità. Così, invece d'ispirarsi direttamente alla natura o alle opere del mondo antico, gli artisti studiano come modelli le opere dei tre grandi interpreti del Rinascimento: Leonardo, Michelangelo e Raffaello.
Raffaello Sanzio (1483-1520)

Raffaello nasce a Urbino, nell'ambiente artistico che si era formato attorno alla figura e all'opera di Piero della Francesca. Non ancora adolescente si trasferisce in Umbria e diviene allievo del Perugino, grande pittore quattrocentesco. Nella prima opera, interamente realizzata di sua mano, lo Sposalizio della Vergine egli già mostra i tratti fondamentali del suo linguaggio personale. La morbidezza dei contorni e l'uso di un chiaro scuro ricco di sfumature caratterizza tutte le sue opere, in cui le figure sono disposte entro uno schema piramidale, che sarà poi tipico in tutto il Cinquecento. Raffaello già a suo tempo divenne famoso come ritrattista per la sua capacità di saper fissare sulla tela il carattere e l'espressività del personaggio rappresentato. Quando Raffaello fu chiamato a Roma da Papa Giulio II per affrescare le Stanze Vaticane, divenne uno dei maggiori esponenti dell'ambiente culturale romano. Le opere più famose di Raffaello Sanzio sono: Scuola d'Atene, Sacra Famiglia, Maddalena Doni, Agnolo Doni, Baldassarre Castiglione e Trasfigurazione.
L'aumento dei prezzi nel '500

La grande stagione delle scoperte geografiche fu sola una delle grandi trasformazioni sociali e politiche che caratterizzarono la civiltà europea dell'era moderna. Nel XVI secolo si assiste al notevole aumento della popolazione. Questo fenomeno ebbe inizio nella seconda metà del '400 e permise di recuperare i vuoti lasciati dalla crisi '300. Crescita dovuta all'aumento delle nascite e alla diminuzione del tasso di mortalità. Una conseguenza di tutto ciò fu però l'aumento dei prezzi che inizialmente si pensò dovuto all'eccessivo afflusso di metalli preziosi dall'America, ma che era dovuto alla maggior richiesta di generi alimentari. Richieste non soddisfatte dalle tecniche agricole e dalle terre coltivate. L'aumento dei prezzi colpì soprattutto grano e cereali e ovviamente questo si rifletté anche sui prodotti industriali. Nella crisi del '300 il calo demografico aveva portato a un aumento dei salari e a un ribasso dei prezzi. Nel '500 maggior popolazione voleva dire più manodopera e questo impedì che i salari crescessero in misura ai prezzi e si ebbe l'inflazione. I più colpiti furono i salariati come i braccianti, i contadini e gli operai. Ci fu un peggioramento dell'alimentazione e col passare del tempo i poveri si riversavano nelle città e rappresentavano un pericolo dal punto di vista igienico.
Risposta agricola all'aumento demografico

Si era reso necessario l'aumento della produzione di grano e ciò poteva essere raggiunto o aumentando la superficie coltivabile o intensificando le terre coltivate. La struttura sociale delle campagne e le tecniche agricole non sempre permettevano di attuare la seconda ipotesi e così in quasi tutta Europa si scelse la prima. Si bonificò soprattutto in Olanda dove molte terre furono strappate al mare (polder). In Italia si bonificarono la Maremma e il Lazio a discapito di colture pregiate. Anche l'allevamento venne ridotto essendo diminuiti i pascoli. La terra divenne ben presto poco fertile poiché c'erano meno concimi naturali .In alcune regioni europee si scelse la coltivazione intensiva a rotazione biennale o triennale. Ma in Inghilterra e Olanda il maggese era sostituito da piante per l'alimentazione del bestiame (foraggio). Per attuare questo secondo metodo era necessario che le terre fossero sotto i vincoli signorili. In Inghilterra nacquero così le enclosures,ovvero recinzioni. Nelle campagne l'aumento demografico e dei prezzi aveva provocato il peggioramento delle condizioni dei contadini e il rafforzamento della grande proprietà. In un primo momento l'aumento dei prezzi aveva danneggiato i proprietari terrieri che avevano affittato le loro terre a lungo termine e subirono perdite, che però reagirono andando ad amministrarle personalmente.Ci fu così una crisi della piccola proprietà. Si cercò di porre rimedio con un maggiorascato (erede primogenito maschio). Peggiorarono le condizioni delle popolazioni rurali a causa della riduzioni dei diritti e della proprietà comuni. In Europa orientale furono introdotte forme di sottomissione come le corvées.

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