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lunedì 2 marzo 2009

Tema svolto gratis La prima guerra mondiale

Cause prima guerra mondiale

Dopo il congresso di Vienna, per circa un secolo, l’Europa conobbe un periodo di sostanziale pace. L’equilibrio andò però rapidamente incrinandosi all’inizio del 1900.

Le cause internazionali sono:

1. Una tensione permanente tra Inghilterra e Germania (l’Inghilterra deteneva la leadership sui mari, ma la Germania iniziava ad intraprendere politiche coloniali), tra Germania e Francia (rivali coloniali per la questione dell’Alsazia e Lorena) e tra Austria e Russia (questione balcanica: essendo l’Impero Turco in decadenza, l’Austria vuole conquistare territori per espandersi, la Russia per ottenere lo sbocco al mare);
2. Instabilità delle regioni confinanti agli Stati in conflitto;
3. Livelli elevatissimi di armamento.

Alla luce di tutte queste tensioni gli stati europei stringono alleanze:

* Triplice intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia), sorta nel 1907 in risposta alla
* Triplice alleanza (Italia, Austria, Germania).

Le cause comuni, interne ai singoli stati sono:

1. L’orientamento generale verso la guerra: le ideologie imperialiste hanno lasciato una forte eredità (ogni nazione cerca di ingrandirsi e di avere la meglio sugli altri stati);
2. Si diffondono pensieri all’interno delle masse popolari favorevoli alla guerra, in quanto questa viene proposta come metodo per risolvere i grandi problemi degli italiani.

Negli ultimi anni prima della guerra (1912-13) scoppiano due brevi ma significative guerre balcaniche che portano la Serbia ad emergere come maggior potenza della zona, in contrasto con l’Austria, in quanto quest’ultima possedeva la Bosnia-Erzegovina, negando lo sbocco al mare alla Serbia.
Scoppio del conflitto

Il 28 giugno 1914 un giovane di nazionalità serba uccide l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria. L’Austria attribuì la complicità dell’attentato al governo serbo, quindi il 28 luglio l’Austria dichiara guerra alla Serbia.
A questo punto scattano le alleanze: con la Serbia entrano Russia e Francia e, dopo pochi giorni anche l’Inghilterra (dopo che la Germania, per attaccare la Francia, non la colpisce sul confine, ma passa attraverso il Belgio, che era unno stato neutrale). Si aggiungerà anche il Giappone, per contrastare la Germania, la quale aveva obiettivi sul Pacifico. Con la Turchia entrano Austria e Germania. La Germania, come anche tutto il mondo, era convinta che la guerra sarebbe durata poco, perché il sistema economico mondiale non avrebbe potuto sopportare un lungo periodo di interruzione degli scambi internazionali. La Germani optò per la guerra-lampo, che però si trasformò in breve tempo in guerra di trincea, di logoramento. Gli eserciti si fronteggiavano lanciando inutili offensive, lasciando la situazione bloccata per diversi mesi.
Italia

In un primo moneto l’Italia si era dichiarata neutrale (la Triplice Alleanza, di cui faceva parte, non la impegnava ad entrare in guerra), anche perché un intervento a fianco dell’Austria non sarebbe stato vantaggioso, dato che gli interessi italiani in Trentino, nelle Venezie e nell’Adriatico erano in conflitto con gli stessi austriaci. I rapporti con l’Austria si erano poi negli ultimi tempi raffreddati, a causa della questione delle terre irredente (Trento e Trieste) sotto il dominio austriaco, quindi il 24 maggio 1915 l’Italia entrò in guerra a fianco dell’Intesa. Allo scoppio del conflitto di erano delineate due correnti di opinione: gli interventisti e i neutralisti.
Gli interventisti si divisero in interventisti di destra (favorevoli ad un intervento a fianco dell’Intesa) e interventisti di sinistra (favorevoli ad un intervento a fianco dell’Alleanza). A prescindere dall’orientamento, l’obiettivo principale per loro era comunque quello di entrare in guerra.
I neutralisti si divisero in giolittiani (si spiravano alle idee di Giolitti che sosteneva che la guerra non era da farsi, perché l’Italia non era pronta ad affrontarla sia economicamente che militarmente), socialisti (pacifisti e antimilitaristi) e cattolici (contrari alla guerra per ragioni di culto). Il neutralismo fu poi soprannominato “neutralismo a termine”, in quanto, una volta entrata in guerra l’Italia, essi andarono al fronte a combattere.
Sviluppo guerra

Inizialmente l’Italia tentò approcci diplomatici con l’Austria, per ottenere le terre del Trentino e delle Venezie, ma l’Austria rifiutò. Nel 1915 si strinsero gli accordi segreti con l’intesa (patto di Londra) che prevedevano che in caso di vittoria, l’Italia avrebbe ottenuto le terre irredente e i territori balcanici dell’Istria (escluso fiume) e della Dalmazia. Il generale Cadorna, sul fronte italiano, tentò di sfondare le linee austriache lungo il fiume Isonzo, ma non ottenne risultati soddisfacenti.Di conseguenza, l’Austria fece la controffensiva, la cosiddetta “spedizione punitiva” contro l’ex alleato, colpevole di tradimento.
Nel 1917 gli austriaci sfondano a Caporetto (“disfatta di Caporetto”) e l’esercito italiano è costretto ad arretrare fino al Piave. Intanto la marina inglese attuò un blocco navale volto a strangolare l’economia tedesca.
La Germania, in risposta, attuò la guerra sottomarina, con la quale i sommergibili tedeschi attaccavano le navi di qualunque nazionalità che si avvicinassero alle coste inglesi. Affondano anche le Lusitania, un transatlantico americano e ciò provocò la decisione del presidente Wilson di entrare in guerra contro l’Austria.
In questo periodo, pero, si stava diffondendo in tutti gli eserciti un clima di sfiducia, vi furono molte diserzioni, fughe, fraternizzazioni con i nemici, automutilazioni. Si creò nelle menti degli eserciti la paura di essere uccisi e il rifiuto di uccidere.
Il generale Cadorna fu sostituito da Diaz, il quale riuscì a superare questa crisi, instaurando un rapporto più aperto con le truppe, promettendo vantaggi e distribuzioni di terre. Nel 1918 l’esercito italiano piegò gli austriaci a Vittorio Veneto, e il 4 novembre 1918 l’Austria firmò l’armistizio, dopo pochi giorni lo firmò anche la Germania, concludendo il conflitto.

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