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lunedì 23 febbraio 2009

Tema gratis Arte romanica

L’a. r., che riguarda architettura e scultura, non pittura, si diffonde in gran parte dell’Europa a partire dall’anno 1000 con la rinascita delle città e dei suoi edifici.
Essa si differenzia da nazione a nazione e da regione a regione. Non vi è un elemento distintivo, ma una nuova concezione dello spazio e dell’architettura. Sua caratteristica è la combinazione di elementi diversi armonizzati. Prende il suo nome nell’800 dall’antica arte romana. Gli esperimenti artistici dell’alto medioevo maturano a partire dall’anno 1000:
• La cripta (VIII sec.) elemento di novità, è il luogo dove è situata la tomba o la reliquia del santo. Mentre in epoca paleocristiana era un corridoio sotto il presbiterio, in ep. Romanica, è più ampia perché ha la forma di una scala semi interrata perché in parte sporgente. La chiesa romanica dunque ha tre piani: quello della cripta, quello della navata e quello del presbiterio.
• La copertura della chiesa: in ep. paleocristiana era in legno facile da costruire, ma facilmente incendiabile. In ep. Romanica si usano soffitti in muratura (volte a botte o a crociera, cupole, archi a tutto sesto).
La chiesa rom. ha un’articolazione dello spazio più complessa di quella paleocristiana. Abbondano elementi solo decorativi ed è caratteristica la suddivisione dello spazio nella navata centrale.
• Volta a botte:
• Volta a crociera: la più frequente in Italia. Costituita da sei archi: quattro nel perimetro (che formano quattro vele triangolari) e due sulle diagonali. Questo spazio coperto dalla volta è la campata. I pilastri sono detti compositi. Ad ogni campata della navata centrale ne corrispondono due per ogni navata laterale.
Sant’Ambrogio (a Milano)
E’ una chiesa a tre navate (senza transetto). Quella centrale ha quattro campate di cui tre a crociera e una a cupola. Sopra quelle laterali ci sono i matronei coperti da volte a capriati che davano stabilità all’edificio. Poiché sostituisce una preesistente basilica paleocristiana ha un ampio quadriportico. Le finestre sono solo sulla facciata e sull’abside. La luce non è quindi diffusa, ma percorre la navata. L’aspetto esterno aveva forma semplice, non decorata (facciata a capanna e cupola racchiusa in un torrione detto tiburio): le loghette, balconate percorribili, le cornici con archetti spensili e le lesene, finti pilastri.
San Marco (a Venezia)
E’ una chiesa rom. molto particolare per la forte influenza bizantina. All’esterno è stata successivamente molto modificata: cupole e griglie sono aggiunte gotiche, importante è l’interno. Ha una pianta a croce greca (preceduta da un nartece, sazio per i non confessati) poiché era una chiesa palatina, molto complessa, costruita a imitazione della chiesa dei S. S. Apostoli e una copertura formata da cinque cupole separate da cinque arconi. Ai lati delle cupole c’erano degli spazi più bassi sopra ai quali stavano i matronei. Elementi romanici sono le volte a botte e lo spessore dei pilastri; elementi bizantini sono la forma delle cupole, l’aspetto generale interno, gli elementi decorativi (muro: parte inferiore marmorea e parte superiore a mosaici dorati).
Duomo di Pisa
Situato in un complesso monumentale (Duomo, torre o campanile, battistero e camposanto) in parte gotico, è una chiesa romanica a pianta longitudinale a croce latina. Presenta 5 navate centrali più le tre del transetto. Sembrano quasi due chiese in una. In essa si fondono elementi diversi: la cupola, visibile dall’esterno è ovale e termina con un bulbo. E’ di origine araba, come anche gli archi a sesto acuto. Nella decorazione esterna troviamo archi ciechi contenenti rombi incavati di origine armena, logette lombarde nella facciata e circondanti il campanile.
Pisa grazie ai suoi traffici commerciali esporterà il suo stile in Toscana, Liguria, Sassari, Puglia. Firenze invece meno attiva manterrà il suo stile esclusivo. Esempi del romanico fiorentino sono il battistero di San Giovanni e di San Miniato al Monte: questa presenta decorazioni geometriche di marmo bianco e verde. Caratteristica dell’arte fiorentina è infatti la semplicità delle forme. L’edificio, concepito unitariamente, è costituito da archi ciechi e semicolonne. L’interno è decorato con mosaici e presenta navate divise da archi su colonne della stessa forma di quelle esterne.
In Sicilia l’influenza araba, normanna, greca e bizantina si fonderanno in uno stile di architettura molto complessa: il romanico siciliano. L’esempio maggiore è il duomo di Monreale, che ha pianta longitudinale a croce latina, con transetto e tre absidi stretti e lunghi tipici del rom. norm.. Le tre navate sono divise da pilastri (trad. class.) solo verso il fondo della chiesa e vicino all’abside. Il soffitto è in legno (trad. paleo.). La facciata, affiancata da due torri, è normanna. L’introduzione del mosaico è finanziata dalla corte stessa. Molto usati, oltre a gli archi a tutto sesto, gli archi a sesto acuto di influenza araba anche sotto forma di archetti intrecciati come elemento decorativo.
La capacità di adattare armonicamente tutti questi stili è il pregio maggiore del romanico siciliano e del romanico in generale.
San Francesco ad Assisi (1228\1250)
Prima chiesa francescana, è costruita su tre livelli: in basso la cripta contenente la tomba del santo, sopra due chiese sovrapposte: una per i pellegrini, l’altra solo per i monaci. Come stile è una delle chiese italiane più vicine al gotico francese. Entrambe le chiese hanno pianta longitudinale a croce latina; manca la divisione in navate. Nella ch. inf. vennero costruite delle cappelle per ospitare la tomba di nobili locali che volevano essere sepolti vicino al santo. La forma dell’abside è semicircolare sotto e poligonale sopra; entrambe coperte da volta a crociera, in quella inferiore troviamo archi a tutto sesto e nessuna finestra, in quella superiore archi a sesto acuto. I pilastri sono a fascio (vedi arte gotica). La chiesa superiore ha elementi gotici (sviluppo verso l’alto, finestre decorate) e romanici (campate quadrate). Notevoli gli affreschi. La facciata, molto semplice, coincide con l’ideale di povertà di San Francesco.

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