La scuola è la seconda istituzione educativa, subito dopo la famiglia. Tuttavia svolge una funzione insostituibile, che non è alla portata della famiglia: preparare il cittadino di domani, consapevole, capace di osservare la realtà in modo critico, pronto a partecipare alla vita della comunità.
È la nostra Costituzione che assegna alla scuola questo compito, fondamentale in una democrazia, e, proprio per questo, riconosce il diritto allo studio.
Un Paese democratico ha bisogno di cittadini liberi e fermamente convinti del valore assoluto della democrazia, aperto al confronto con tutti e allo scambio fecondo d'idee. Un Paese democratico ha bisogno di una scuola che sia palestra di idee ed educhi alla tolleranza.
La scuola, per la diffusione nella società di uno spirito di tolleranza e di confronto, può fare davvero tantissimo. Questo perché la funzione etico-culturale della scuola è fondamentale in ogni società democratica: non a caso infatti ogni Costituzione democratica attribuisce all'istruzione pubblica, accessibile a tutti, un rilievo di spicco, riconoscendola come un diritto naturale. Tutto questo è fondato sul convincimento che non può esserci vero progresso umano e civile senza l'istruzione dei cittadini. .
È solo la scuola che può dare quel senso di responsabilità che fa sì che ci siano cittadini partecipi e responsabili e non un gregge di sudditi ignoranti, come invece preteI).dono i regimi dittatoriali assolutisti o teocratici.
Nel Novecento che ci siamo lasciati alle spalle, l'umanità è diventata consapevole del bene prezioso ed irrinunciabile della pace. Il secolo scorso è stato il secolo delle più grandi tragedie belliche, dall'Olocausto degli Ebrei a quello nucleare di Hiroshima e Nagasaky, ma, più di ogni altro secolo, ha alimentato grandi speranze di pace.
Oggi queste attese sembrano tradite dai venti di guerra che il terrorismo internazionale ha fatto soffiare con i tragici attentati dell' Il settembre del 2001 alle Twin Towers di New York. Iraq, Afghanistan, Medio Oriente e i luoghi di tante altre guerre minori e dimenticate ripropongono in questo nuovo secolo l'antico incubo nato con Caino.
La scuola può fare molto contro la guerra e per la multietnicità e il rispetto dei popoli. Essa deve stabilire un rapporto costante con la società civile, in quanto la sua eticità deve corrispondere alla sua funzione sociale proprio per formare cittadini che debbono inserirsi nella società in modo cosciente e responsabilmente partecipe.
L'azione stimolatrice della scuola in senso civile, pertanto, non può non caratterizzarsi anche per l'educazione alla pace, proprio perché la scuola raccoglie l'impegno della società per la pace, le speranze degli uomini in un futuro di cooperazione e d'incontro fra i popoli, senza più tragedie e olocausti di qualsiasi tipo.
La scuola concorre attivamente al progresso della società, progresso che, è bene ricordarlo, non è solo tecnologico o sociale, ma anche civile e delle relazioni tra i popoli. La scuola quindi, che ha la delicatissima funzione di preparare le giovani generazioni a vivere in una società democratica aperta e progressiva, in un mondo sempre più liberamente umano, in un mondo caratterizzato davvero da un'operante solidarietà e dall'esercizio della ragione nei rapporti fra gli individui e fra le nazioni, non può fare a meno di sensibilizzare le coscienze al bene prezioso della pace.
Il sonno della ragione genera mostri, mentre il progresso civile e la diffusione della cultura lavorano per la pace. Proprio per questo la scuola, nella misura in cui crea le condizioni per la diffusione della cultura e per una sempre maggiore responsabilità civile, dà il suo fattivo contributo alla costruzione di un futuro di pace.
La scuola educa alla pace educando alla tolleranza, al rispetto degli altri, facendo anche conoscere popoli lontani e diversi. L'educazione alla tolleranza nello spirito di quello che aveva affermato il grande illuminista Voltaire ("non condivido le tue idee, ma sono pronto a battermi affrnché tu le possa manifestare") è il fondamento stesso di un'educazione alla democrazia, perché non può esserci vera crescita democratica della società senza un libero e dialettico confronto delle idee, dato che è proprio dal contributo di quanti più soggetti possibile che nascono le soluzioni più avanzate.
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mercoledì 25 febbraio 2009
Tema svolto gratis : La scuola forma i cittadini del domani
Pubblicato da Baiox alle 06:14
Etichette: Temi Attualità
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