La televisione e il cinema, come si sa, offrono continuamente dai loro schermi scene di violenza. Quanto queste scene incidono sul comportamento, soprattutto giovanile, orientandolo verso esiti aggressivi?
Non è facile valutare scientificamente l'incidenza delle scene di violenza sulla psiche umana, particolarmente dei giovani, tanto che psicologi, sociologi, antropologi, studiando a fondo e da tanto tempo il problema del rapporto tra il messaggio di violenza e la crescente aggressività, finiscono per esprimere opinioni non di rado discordi.
Alcuni mettono direttamente in relazione i contenuti delle scene di violenza con la delinquenza minorile, attribuendo alle scene di violenza dei mezzi di comunicazione di massa effetti decisamente negativi.
Anche se non esistono documentazioni attendibili che stabiliscano il nesso di causa ed effetto tra la visione di programmi e films a contenuto violento e il comportamento aggressivo, resta più che probabile che il rapporto sia negativo, soprattutto oggi, quando quelle immagini si mescolano all'esplosione di violenza reale, causata dall'incertezza esistenziale, dalle frustrazioni, dalla disoccupazione, da un'insufficienza di modelli.
Si ha quindi la sensazione che, invece di scaricare le tensioni, queste scene violen te tendano piuttosto ad attivarle; nei più piccoli poi pare tendano a ritardare la presa di coscienza delle serie conseguenze della violenza nella vita concreta e reale, invitandoli ad accettare l'aggressività come la soluzione normale, virile, di un conflitto. In tutti, infine, c'è il rischio dell' assuefazione alla violenza, che tende ad abbassare la soglia della resistenza morale, rendendoci incapaci di reagire alla violenza nella vita reale.
Si mostra la violenza in modo iterato, senza che vi sia la possibilità di sottrarsi allo spettacolo, quindi abbassando la "soglia" di saturazione, cioè creando abitudini. Si mostrano situazioni ambigue o confuse, senza che le contraddizioni psicologiche che si aprono trovino una via di sbocco. È il caso degli eroi violenti: non è la loro violenza in sé che può far male ai giovani,ma l'incapacità generale d'indicare dei modelli alternativi, dei modi di utilizzare coerentemente la violenza stessa in modo socialmente utile.
Resta comunque il fatto che, nei giovani emotivamente fragili o predisposti all'aggressività, le scene di violenza rinforzano e completano le tendenze al comportamento aggressivo già preesistenti.
Se poi si aggiunge che l'industria dello spettacolo, che sta dietro i mezzi di comunicazione di massa, specula sulle scene violente e brutali, si finisce col far credere ai giovani che la violenza sia ineluttabile nella vita e costitutiva della storia. Il che non solo non è vero, perché nella vita di ogni individuo e nella storia non c'è solo violenza, ma sortisce anche effetti deleteri, condizionando il comportamento ed orientandolo verso esiti dannosi.
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mercoledì 25 febbraio 2009
Tema svolto gratis: Violenza al cinema e in televisione
Pubblicato da Baiox alle 06:36
Etichette: Temi Attualità
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