Ricerca appunti sul web

Ricerca personalizzata

mercoledì 25 febbraio 2009

Tesine gratis Le dittature

Uno degli aspetti che ha maggiormente caratterizzato gli ultimi anni della nostra epoca, a partire dall’ultimo decennio del Novecento, è stato la caduta delle barriere ideologiche e politiche che hanno diviso l’Europa e il mondo in un “Occidente” liberaldemocratico, tra cui militava anche l’Italia, e un “Oriente” comunista

Questo ordine mondiale passato alla storia come “Guerra Fredda” era il frutto della situazione internazionale così come era stata determinata dall’esito della seconda guerra mondiale, durante la quale vi era stata la momentanea alleanza tra Stati liberali (Inghilterra, Stati Uniti e Francia) e la Russia comunista con il comune obiettivo di abbattere i regimi dittatoriali di stampo fascista presenti in Italia e Germania. Le ideologie di questi ultimi Paesi uscirono sconfitti dal conflitto bellico, per cui la nuova Europa post seconda guerra mondiale fu attraversata da una netta demarcazione tra paesi legati alla Nato e paesi del Patto di Varsavia.
L’Italia uscì dal conflitto bellico sconfitta e dopo essere stata attraversata da una sorta di guerra civile che aveva contrapposto tra il 1943 e il 1945 i repubblichini di Salò e i Comitati di liberazione legati agli Alleati. Da queste vicende nacque la nuova Italia antifascista e repubblicana inserita nell’alleanza atlantica, iniziando un percorso liberaldemocratico che ha contraddistinto la sua storia politica e culturale nella seconda metà del Novecento.
L’obiettivo della seguente ricerca è quello di risalire alle origini politiche e culturali dell’Italia repubblicana attraverso le vicende che hanno segnato il ventennio tra le due guerre mondiali, sia al suo interno che nella situazione generale a livello europeo.
Per capire infatti i valori fondanti della Costituzione che fu approvata subito dopo il conflitto e che costituisce ancora oggi il punto di riferimento fondamentale per la vita del nostro Paese, bisogna rifarsi agli avvenimenti, allo scontro di valori, e alle diverse prospettive ideologiche che trovarono affermazione in Italia e in Europa tra le due guerre e che poi ebbero una sorta di resa dei conti finale con il conflitto mondiale.
La ricerca parte proprio dalla ricostruzione della crisi politica dell’Europa dopo il primo conflitto mondiale, crisi che ha portato all’affermazione di regimi totalitari fortemente incentrati su una spiccata personalità impostasi come guida e capo carismatico capace di risolvere i diversi problemi che il sistema parlamentare e liberale non era in grado di risolvere. Fu questo il terreno propizio da cui nacquero in Italia prima, e in Germania dopo, le dittature e le ideologie di destra di tipo fascista, determinando la fine di quei diritti e di quelle libertà che lo Statuto Albertino italiano e la Costituzione di Weimar tedesca garantivano.
Diversa è l’origine della dittatura stalinista in Russia. Essa infatti si inserisce in un contesto determinato da un avvenimento capitale per la storia del Novecento, vale a dire la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, che ha visto l’affermazione del primo regime comunista in Europa. La prematura morte di Lenin, “padre della Rivoluzione”, e la progressiva concentrazione del potere nelle mani di Stalin, portò quest’ultimo all’instaurazione di un regime totalitario incentrato sulla sua figura, che ha mostrato aspetti spesso assai simili alle dittature fasciste, soprattutto nella limitazione dei diritti e delle libertà. Il riferimento anche all’esperienza russa è fondamentale poiché la nostra Costituzione nacque dal rifiuto di ogni forma di regime illiberale sia di destra che di sinistra.
Questa situazione storica ebbe un notevole riflesso anche in campo culturale. La crisi del Positivismo seguente alla sfiducia nella ragione che era iniziato sul finire del Novecento, trova in questo periodo delle inquietanti ripercussioni, come l’esaltazione di valori e miti irrazionali quali il dannunzianesimo in Italia, oppure la valorizzazione di aspetti del modernismo unita a concetti basati sull’idea della forza e della guerra “igiene del mondo” (Futurismo). Tutti i regimi totalitari, inoltre, si caratterizzano per il forte controllo della cultura e della opinione pubblica, allo scopo di dirigere le masse e irreggimentarle verso gli obiettivi stabiliti dai regimi stessi. Questo fenomeno noto come “nazionalizzazione” delle masse, portò ad una massiccia influenza culturale sia a livello accademico, ma soprattutto a livello della opinione pubblica. Il nazionalismo xenofobo divenne la massima espressione culturale delle ideologie dominanti, richiamandosi spesso impropriamente a concetti, quali quello del superuomo di Nietzsche, o a filosofie, come quella dell’azione di Sorel, travisandoli e adattandoli alle proprie esigenze. In questo contesto, di valorizzazione esasperata della Nazione e della razza, si è trovato utile far riferimento ad un’opera di uno storico latino, la “Germania”, che in un ambito completamente diverso descriveva per primo le caratteristiche della razza e dei costumi del popolo germanico.
In questo clima di generale asservimento non mancarono voci ed esperienze di dissenso, come pure critiche da osservatori stranieri. Si è fatto riferimento alla “Fattoria degli animali” di Orwell come ad una espressione ferocemente critica della esperienza totalitaria russa come di qualunque altra esperienza dittatoriale. Ma, forse, più importanti furono le voci di dissenso interno, voci che poi trovarono la possibilità di esprimersi pienamente nell’ambito culturale e politico della nuova Italia repubblicana. Si è fatto cenno, tra l’altro, all’episodio del delitto Matteotti, o a esperienze quali la Resistenza che animò la lotta per la liberazione dopo l’occupazione tedesca. Per finire, una voce come quella di Primo Levi che ha raccontato nelle sue opere la personale esperienza di internato in un campo di concentramento tedesco, descrivendo fino a quale forma di imbarbarimento possa condurre la predicazione di alcune ideologie, col monito severo rivolto all’uomo di non dimenticare.








Percorso culturale

Dittature e ideologie tra le due guerre



Storia

- La situazione in Europa nel primo dopoguerra
- La fine dello Stato liberale e l’affermazione del fascismo in Italia
- La nascita dell’ideologia e l’avvento del nazismo in Germania
- La rivoluzione comunista in Russia e il regime stalinista
- Dittature, ideologie e sistemi totalitari: confronti fra le varie esperienze europee
- La Resistenza e i fenomeni di opposizione ai regimi dittatoriali

Italiano

- La situazione culturale tra le due guerre
- Il Futurismo e Marinetti
- Primo Levi: “Se questo è un uomo”, “La tregua”

Filosofia

- La crisi del Positivismo e la nascita delle filosofie irrazionali
- Nietzsche: la trasvalutazione dei valori umani e il concetto di superuomo
- Sorel e la filosofia dell’azione

Latino

- La “Germania” di Tacito: traduzione e commento dei capitoli 4 (La razza germanica), 18 (I matrimoni), 19 (Costumi delle donne germaniche)

Inglese

- George Orwell: “Animal farm”
- Aldous Huxley: “Brave new world”
- I “War Poets”: R. Brooke: “The Soldier”; I. Rosemberg: “August 1914”

Fisica

- Gli studi sull’emissione delle radiazioni nucleari
- La radioattività artificiale
- L’energia nucleare

Geografia Astronomica

- Teoria del Big Bang e l’universo inflazionario
- Teoria dell’universo stazionario

0 commenti: