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lunedì 2 marzo 2009

Recensione libro L'isola del tesoro di Robert Stevenson

Quando il vecchio capitano entrò nella locanda "Ammiraglio Benbow", decise che quella sarebbe stata la sua futura dimora.

Da allora passò poco tempo perché egli cominciasse a fidarsi di Jim Hawkins, il figlio del padrone della locanda ; infatti diede a Jim l'incarico di avvertirlo se nella locanda fosse entrato un vecchio filibustiere con una gamba di legno. Quando però il capitano morì, la madre di Jim, che voleva essere pagata per la permanenza del capitano nella locanda, andò a rovistare tra la roba dell'uomo, trovando oltre ai suoi soldi, una mappa. Ma Jim sentì che un uomo cieco che, aveva incontrato qualche giorno prima e da cui era stato minacciato, scappò con sua madre. Infatti poco dopo alcuni uomini arrivarono alla locanda e la misero a soqquadro per cercare la mappa. Jim e sua madre riuscirono a scappare grazie all'aiuto di alcuni uomini e vennero portati dal conte Trelavney e dal dottor Livesey. Questi osservarono la mappa e decisero che sarebbero partiti alla ricerca dell'isola del tesoro. In poco tempo la spedizione fu preparata: fu trovata la nave, la Hispaniola e grazie all'aiuto del cuoco di bordo, Long John Silver, l'equipaggio venne trovato con facilità. Il viaggio di andata avvenne senza difficoltà, ma a pochi giorni dall'arrivo, Jim scoprì che gran parte dell'equipaggio, capitanata da Silver, stava complottando l'ammutinamento per tenere per se stessi tutto il tesoro. Subito andò ad avvertire Il conte e il dottore che assieme al capitano Smollet, quando furono sbarcati a terra, costruirono un fortino di legno dove trasportarono in fretta tutto il possibile. Intanto Jim, che era sbarcato a terra con Silver, scappò via e trovò sull'isola un uomo di nome Ben Gunn che era rimasto per tre anni da solo sull'isola. I due andarono al forte e dopo aver sostenuto una serie di battaglie con gli ammutinati, il ragazzo decise di esplorare l'isola da solo. Trovò così la canoa costruita da Ben Gunn con la quale andò sulla Hispaniola e dopo aver lottato con un uomo se ne impadronì. Dopo averla abbandonata in una baia tornò al forte. Al suo ritorno però trovò il fortino occupato dagli ammutinati. Il giorno dopo cominciarono da parte loro le ricerche del tesoro grazie alla mappa che avevano scambiato con il conte per il forte per un po' di provviste. Ma arrivati sul posto videro che il tesoro era già stato dissotterrato e portato via ; allora gli uomini di Silver si adirarono con il loro capitano che si mise vicino a Jim. Intanto era arrivato il dottore che sparò contro i rivoltosi. Silver, il ragazzo e gli altri superstiti allora seguirono il dottore che li portò nella grotta di Ben Gunn dove scoprirono che il tesoro era stato dissepolto da Ben e portato li. Dopo aver lasciato gli ammutinati, la Hispaniola salpò carica d'oro. Al primo porto però Silver scappò e nessuno seppe più niente di lui.
Rapporto tra fabula e intreccio

Il testo ha una struttura fabulare; infatti il racconto segue una linea del tempo precisa; soltanto all'inizio il protagonista ricorda tutta la sua avventura.
I personaggi del racconto

* Jim: Jim Hawkins è il protagonista del racconto ma potrebbe essere anche definito un aiutante perché spesso il conte, il dottore, il capitano e tutti i loro uomini si sono salvati grazie a lui. Nel testo viene introdotto con il discorso diretto e specialmente il discorso diretto legato.
* Il vecchio capitano: Il vecchio capitano è un aiutante del protagonista perché gli permette di trovare la mappa del tesoro. Il vecchio capitano usa il discorso diretto legato e il discorso diretto libero. Questo discorso evidenzia in lui la sfrontatezza.
* La signora Hawkins: La madre di Jim non ha un ruolo ben preciso: potrebbe essere considerata come l'antagonista del figlio perché a causa sua Jim rischia di morire. Questo personaggio usa il discorso diretto nelle poche volte che parla.
* Il cieco e i suoi compagni: Il cieco e i suoi compagni sono i primi antagonisti di Jim. Sono tutti introdotti con il discorso diretto per delineare la loro durezza.
* Il conte Trelavney: Il conte Trelavney è l'aiutante di Jim perché prepara la spedizione che lo porterà sull'isola del tesoro. Il conte parla con il discorso diretto che lo rende un uomo importante e sicuro di se.
* Il dottor Livesey: Il dottor Livesey è l'aiutante del protagonista perché durante il racconto gli salva spesso la vita. Inoltre è l'aiutante di alcuni personaggi come il vecchio comandante che salva dalla morte per aver bevuto troppo rum. Parla con il discorso diretto per esprimere meglio la sua competenza.
* Il capitano Smollet: Il capitano Smollet è uno degli aiutanti di Jim perché si schiera con il conte Trelavney e quindi anche con il ragazzo. Parla con il discorso diretto.
* Ben gun: Ben Gun è stato dimenticato sull'isola del tesoro dal capitano Flint, il padrone del tesoro. Siccome è rimasto solo per anni, è diventato pazzo ma nonostante questo non manca di aiutare più volte Jim e la sua squadra. Parla con il discorso diretto per esprimere la sua pazzia.

Descrizione accurata di un personaggio

Long John Silver è il cuoco di bordo. Imbarcandosi sulla nave del conte Trelavney, trova l'occasione per impadronirsi del tesoro del capitano flint. Essendo apparentemente un uomo senza scrupoli progetta di impadronirsi della nave e uccidere tutti quelli che non sono dalla sua parte. Anche se all'inizio si presenta come l'antagonista di Jim, diventa in seguito un aiutante. Infatti dopo che Jim viene catturato dall'equipaggio, viene salvato da una morte sicura solo grazie a Silver, che convince i suoi compagni a non fargli del male: "Io salverò la tua vita (se mi riesce) da loro. Ma bada bene Jim, pari e patta, tu devi salvare Long John dal penzolare". Alla fine però Jim diventa il suo aiutante perché mentre l'uomo si sta battendo con il resto dei suoi compagni, prende Jim vicino a se per salvarlo dalla morte. Così quando il dottore arriva per uccidere gli ammutinati, non spara a Silver per paura di colpire Jim: "Ah - disse Silver - è stata per me una fortuna che ci fosse lì Hawkins; voi dottore avreste lasciato fare a pezzi il vecchio John senza dargli nemmeno un pensiero. Si può dire che silver abbia tante personalità. Infatti è un capo spietato ma anche un amico fedele e sincero per chi riesca a conquistare la sua fiducia. Inoltre è anche un uomo fedele. Infatti dopo essere scappato dalla nave, durante il viaggio di ritorno, torna dalla sua donna, una donna di colore che ha lasciato per alcuni motivi parecchi anni addietro. Questo personaggio parla con il discorso diretto che gli serve per delineare la sua asprezza e la sua forza d'animo".
Il tempo del racconto

Il racconto si svolge nel XVIII secolo ma non ci sono informazioni nel testo che fanno capire l'anno preciso. Dalle informazioni che il testo ci dà non si potrebbe capire quanto dura la vicenda ma si può intuire che dalla partenza della nave al suo ritorno sia passato un anno o poco più. Non si può però capire quanto sia durata la permanenza del vecchio capitano nella taverna di Jim. Il tempo racconto non è manipolato quasi mai. E' dilatato soltanto "ristretto" alcune volte quando il vecchio capitano si trova nella locanda.
La focalizzazione

Visto che il libro viene presentato quasi come un diario, la focalizzazione è esterna e il narratore è interno. Infatti il narratore non conosce i pensieri dei personaggi tranne i propri. Il narratore è interno perché interno alla vicenda ma durante il racconto cambia. Infatti, quando Jim scappa dai compagni del forte la narrazione passa al dottor Livesy che racconta ciò che accade in due capitoli. Dopo questi due la narrazione ritorna fino alla fine del racconto a Jim.
Gli elementi della favola

In questo racconto sono presenti molti degli elementi della favola. Infatti è presente un protagonista, Jim, un antagonista, Silver, alcuni aiutanti del protagonista, tra cui il dottor Livesey e il conte Trelavney, e alcuni aiutanti dell'antagonista, cioè il gruppo degli ammutinati. Ci sono vari esordi, che fanno cambiare drasticamente lo svolgersi del racconto tra cui l'arrivo del vecchio capitano alla locanda di Jim, che pone le basi del racconto, il ritrovamento della mappa, senza il quale non sarebbe stata organizzata la spedizione e quindi l'avventura di Jim e la scoperta del complotto da parte di Jim, che apre una possibilità di salvezza dalla morte sicura e inaspettata dei più alti membri dell'equipaggio. Le peripezie avvengono tra un esordio e l'altro tra cui sono presenti la permanenza del vecchio capitano nella locanda e la ricerca del tesoro da parte dell'equipaggio. C'è anche un lieto fine perché Jim riesce infine a tornare a casa sano e salvo con il tesoro.
Analisi di una descrizione di spazio

"Boschi grigiastri coprivano gran parte della sua superficie. Questa tinta uniforme, veramente, era interrotta da strisce di sabbia gialla nelle zone più basse e da numerosi alberi di alto fusto della famiglia dei pini, che soverchiavano quegli altri, alcuni isolati, altri a gruppi, ma la tinta generale rimaneva uniforme e tetra. I monti si ergevano chiari al di sopra della vegetazione, in torrioni di roccia nuda. Avevano tutti forme bizzarre, e il Cannocchiale che era di tre quattrocento piedi più alto dell'isola, appariva altresì il più strano di conformazione, perché saliva a strapiombo su ogni lato, per poi spianarsi all'improvviso in cima, come piedistallo che aspetti una statua".

Questa descrizione rappresenta in maniera sintetica ma accurata l'isola del tesoro vista da lontano dal narratore, cioè Jim. Grazie ad alcune espressioni l'autore ci fa comprendere che per Jim quest'isola si presenta come un ambiente tetro e pieno di pericoli: "tetra e uniforme, avevano tutte forme bizzarre, boschi grigiastri". L'isola presenta però anche delle chiazze di colore giallo, colore caldo che si mescola ai colori freddi degli alberi e delle rocce brulle: "era interrotta da strisce di sabbia gialla". L'isola viene rappresentata così sinistra e oscura perché Jim sa che dopo lo sbarco dovrà lottare contro l'equipaggio ammutinato e quindi non riesce a cogliere gli aspetti positivi dell'isola lasciando così spazio a quelli più negativi. L'isola del tesoro sembra qualcosa di strano, di completamente diverso dal solito, qualcosa che il narratore non ha mai visto prima: "Avevano tutte forme bizzarre". Jim vede l'isola anche come qualcosa di familiare; infatti paragona un monte che si erge su questa al piedistallo di una statua, e cioè come un qualcosa che appartiene alla sua epoca, e non all'isola dove sembra che il tempo si sia fermato.
Commento

Siccome questo libro è scritto come se fosse un diario e quindi con focalizzazione esterna, si limita a raccontare quello che è successo senza avere un significato ben preciso. Tuttavia questo può essere diverso per ognuno di noi. Per esempio, anche se non sempre vero nella realtà, il significato profondo potrebbe essere che il bene trionfa sempre, come la giustizia, e il male è destinato a scomparire, anche se, a mio parere il bene e il male sono due cose soggettive.

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