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lunedì 2 marzo 2009

Tema svoklto gratis L' Islam oggi

L' islamismo è la religione monoteistica fondata da Maometto, nel 632 d.C., e il sistema politico,

sociale e culturale a essa connesso. Il nome islamismo venne introdotto in Europa intorno alla metà del sec. XVIII ed è, ancora oggi, quello prevalentemente usato. Nelle sure (capitoli) del Corano, il testo sacro dei musulmani, il termine islàm indica la sottomissione incondizionata alla volontà di Dio. Il professante dell'islamismo è detto in arabo muslim, da cui la forma europea di musulmano. La popolazione musulmana nel mondo si aggira oggi tra i 500 e i 750 milioni di credenti.
Profeti e testi sacri

Secondo l'islamismo dalla creazione del mondo Dio ha mandato sulla terra numerosi profeti, tutti da lui ispirati, ma soltanto alcuni, chiamati inviati, portatori agli uomini delle leggi e delle verità divine. Il Corano che è il testo sacro dei musulmani, annovera 25 tra profeti e inviati; Maometto, rispetto ai suoi predecessori, è considerato il "suggello dei profeti" con il quale la rivelazione divina si è definitivamente conclusa. Il Corano inoltre non viene considerato come opera di Maometto ma bensì proprio come la parola di Dio; è perciò considerato il libro eccellente contenitore della rivelazione nella sua forma definitiva e diretta.
Prescrizioni culturali

Nell'Islàm non esiste né un pontefice né una classe di sacerdoti; la pratica del culto è affidata alla libera volontà del credente. Le prescrizioni fondamentali del musulmano sono cinque:

1. La professione di fede, o shahàda, consiste nella recitazione della formula " non v'è altro dio che Dio e Maometto è l' inviato di Dio";
2. La preghiera canonica, o salàt, recitata cinque volte al giorno, che consiste nel ripetere formule, e versetti coranici;
3. L'elemosina legale, o zakàt, destinata ai bisogni della comunità;
4. Il digiuno, o sàum, consistente nell' astensione da cibi, bevande e ogni atto sessuale, dall'alba al tramonto per tutto il mese di ramadàm;
5. Il pellegrinaggio alla Mecca, o hagg, da compiersi almeno una volta nella vita.

A queste cinque prescrizioni se ne può aggiungere una sesta, cioè il gihàd o guerra santa contro gli infedeli, espressamente ordinata dal Corano che grava sulla comunità nel suo insieme.
Sistema teologico-giuridico.

Nell'Islàm è soggetto di diritto chi è musulmano, libero e pubere. La morte e l'apostasia sono cause di perdita della capacità giuridica; mentre cause limitatrici sono l'età, alcune imperfezioni del corpo e della mente, il sesso femminile, il comportamento riprovevole, l'insolvenza. L'istituto del matrimonio (nikàh), monandrico poliginico, è assimilato alla compravendita e vi ha rilevanza giuridica il fatto naturale della consumazione. Le cause di scioglimento possono essere naturali (morte), volontarie (sia unilaterali sia bilaterali), legali (apostasia). Tra i coniugi esiste il regime di netta separazione dei beni. La qualità di erede si acquista solo per legge. Manca la distinzione fra diritti reali e diritti d'obbligazione; nei diritti patrimoniali l'aspetto obbligatorio e personale prevale su quello reale e viene data una fondamentale rilevanza giuridica alla distinzione tra capitale (raqaba) e reddito (manfa'a). La proprietà si può acquistare in vari modi mediante la specificazione, l'accessione, l'occupazione, la coltivazione delle terre, la morte, etc. Accanto alla proprietà individuale, detta milk khass, v'è la proprietà collettiva, che può essere di villaggio, di tribù o dell' intera comunità, detta giama at al-muslimin. Non v'è il concetto di servitù e di usufrutto, mentre si possono distinguere quelli d' uso e d' abitazione. Il diritto di superficie è nettamente distinta dalla proprietà ma non dalla detenzione (yad), mentre il possesso (gabd) è concepito come un diritto. Nel diritto penale i delitti si distinguono in base alle pene in tre categorie:

1. taglione, per omicidio volontario, involontario e lesioni;
2. pene stabilite dal Corano per l'apostasia, ribellione, rapporti sessuali illeciti, furto, brigantaggio, uso di inebrianti;
3. pene a discrezione del giudice. Il processo è orale, non formale, e a giudice unico, inappellabile. Distinta dal giudice è la figura dell'arbitro di origine preislamica.

Sette

Alcune dispute portarono alla divisione in sette ancora oggi esistenti: le principali sono quelle degli sciiti, una minoranza nel mondo islamico, circa il 7%, concentrata prevalentemente in Iran; quelle dei sunniti che costituiscono circa il 90% di tutti i musulmani; queste suddivisioni si verificarono in seguito all'assassinio, avvenuto nel 661, del quarto successore di Maometto, Alì, genero del profeta che gli sciiti consideravano l'unico legittimato ad esercitare il potere.

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