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mercoledì 4 marzo 2009

Tema svolto gratis Kafka

Franz Kafka scrittore boemo,

di lingua tedesca e d'origine ebraica nasce a Vienna nel 1883 e muore a Kierling (Vienna) nel 1924. Primo di sei figli, Franz nacque quando la situazione economica del padre, il quale possedeva un emporio di articoli di moda, era solida; unico maschio, ricevette una buona educazione frequentando scuole tedesche della capitale. Si può collocare nella letteratura europea del Novecento. Dottore in legge nel 1906, dopo un anno e mezzo di pratica legale, nel 1907 Kafka entra, come impiegato, in un’agenzia di assicurazioni praghese, per passare, nell'estate del 1908, in un’altra agenzia di assicurazioni boema. In tale sede compie una carriera di funzionario coscienzioso e apprezzato, che chiude nel 1922 con richiesta di pensionamento, quando la tubercolosi, manifestatasi nel 1917, irrompe in tutta la sua gravità: muore, infatti, nell'estate del 1924, poco più che quarantenne, in una clinica nei pressi di Vienna. La sua vita, tranne brevi viaggi il più delle volte compiuti per salute, si svolge a Praga, nella casa paterna; nonostante due fidanzamenti rimane scapolo. Insofferente di legami familiari, ma non forte abbastanza da rinunciarvi; costretto in una città che sente angusta, ma incapace di lasciarla; privo di radici sul terreno sociale e su quello religioso. Non estraneo in gioventù a circoli anarchici e socialisti, dal 1917 in avanti s'interessa sempre più alla questione ebraica, seguendo i progressi del sionismo (movimento politico che si proponeva di ricondurre gli ebrei nell'antica patria palestinese) e considerando la possibilità di trasferirsi in Palestina. Legato da amicizia, all'università, con coetanei introdotti in ambienti letterari, tra cui ricordiamo M. Brod, Kafka inizia presto a scrivere, cercando di conciliare lavoro professionale ed attività letteraria; labile di nervi, fragile di salute, vive l'esistenza di impiegato scrittore in un conflitto spesso esasperato. La sua prima pubblicazione su rivista è del 1908: otto brevi prose che insieme ad altre dieci assumono il titolo di Meditazione. Nella sua carriera riesce a scrivere dai romanzi ai racconti, dalle novelle ai poemetti, dalle note di diario alle lettere. Scrittore incondizionato, Kafka è anche incondizionabile. I sette volumi che pubblicò, curandoli di persona - Meditazione (1913), Il fuochista (1913), La metamorfosi (1915), La condanna (1916), Nella colonia penale (1919), Un medico in campagna (1919-20) ed Un digiunatore (1924) - rappresentano una piccola percentuale di quello che, sfuggito a distruzioni di manoscritti da lui compiute, ad incuria di corrispondenti, a persecuzioni politiche, è stato pubblicato postumo grazie all'interessamento dell'amico Brod, che non tenne conto delle disposizioni testamentarie dell'amico, secondo le quali avrebbe dovuto distruggere tutti gli scritti da lui lasciati. Pubblicati postumi sono, rispettivamente nel 1927, nel 1925 e nel 1926, America, Il processo ed Il castello. Oltre che in America occorre tenere presente che il motivo del giovane abbandonato a se stesso, incapace di superare gli ostacoli che forze negative frappongono fra lui e qualsiasi forma di salvezza, è saggiato e variato in altri scritti anche dello stesso periodo e ripreso, con determinazione disperata, in due successive narrazioni di grande respiro. In America Kafka, scrittore di fantasia, fa uso costante dell'immaginazione, usando come supporto relazioni di viaggio contemporanee. Sia per Il processo sia per Il castello valgono esteriormente unità di luogo e di tempo; teatro del primo è la Praga storica, del secondo un maniero campagnolo, forse quello del villaggio paterno di Wossek, che Kafka conosceva dall'infanzia; un anno dura l'azione de Il processo, pochi giorni quella de Il castello, al momento in cui il racconto s'interrompe.

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