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lunedì 2 marzo 2009

Tema svolto gratis La rivoluzione Industriale

Per prima rivoluzione industriale si intende una serie di mutamenti economici e sociali avvenuti in Inghilterra tra il 1760 e il 1890 circa.

Quali ne sono le cause?

Non vi è una causa unica di questo fenomeno; sicuramente era necessaria la disponibilità di capitali da investire, materie prime, fonti energetiche, domanda di manufatti industriali, adeguate vie di comunicazione e trasporto, offerta di manodopera a basso costo e innovazioni tecnologiche rapidamente applicabili al processo produttivo. L’Inghilterra della seconda metà del ‘700 disponeva contemporaneamente di tutte queste condizioni. Inoltre, coprì un ruolo decisivo la rivoluzione agricola, in quanto con le innovazioni che si crearono in campo agricolo si formò un surplus di risorse che favorì il decollo industriale.
Anche il commercio internazionale giocò un ruolo importante, in quanto garantì il rifornimento di materie prime e aprì ampi mercati internazionali ai prodotti inglesi.

Quali sono le caratteristiche più significative, cioè cosa si intende per modello inglese?

Le caratteristiche sono: disponibilità di capitali da investire, materie prime, fonti energetiche, domanda di manufatti industriali, adeguate vie di comunicazione e trasporto, offerta di manodopera a basso costo e innovazioni tecnologiche rapidamente applicabili al processo produttivo. L’Inghilterra della seconda metà del ‘700 disponeva contemporaneamente di tutte queste condizioni.

In quali paesi si estende?

Si estende in alcuni paese dell’Europa occidentale, innanzi tutto in Belgio, poi in Francia, in Russia, in Germania e in Italia centro settentrionale e negli Stati Uniti.

Cosa si intende per seconda rivoluzione industriale?

Per seconda rivoluzione industriale si intende quel processo che porta a forti innovazioni tecnologiche e che si ha in seguito di una grande depressione.

Quando si afferma e quali sono i paesi coinvolti?

Si afferma alla fine dell’‘800, inizialmente in Inghilterra, poi anche in Belgio, Francia, Germania e in Italia (anche se con molto ritardo: quando in Inghilterra iniziava la seconda rivoluzione, in Italia era ancora in corso la prima.

Cosa si intende per grande depressione, quali ne sono le cause e quale il rapporto con la seconda rivoluzione industriale?

La grande depressione consiste in un periodo di crisi caratterizzato da un rallentamento dello sviluppo economico. Si ha a partire dal 1850.
Caratterizzata dalla deflazione, una particolare fenomeno, opposto all’’inflazione, che consiste in una diminuzione del livello generale dei prezzi; causata dalla concorrenza dei prodotti agricoli a basso costo che venivano esportati sul mercato europeo.

Quali differenze presenta rispetto alla prima?

Nella prima rivoluzione industriale si passa dall’industria a domicilio alla creazione di un’industria basata sul sistema delle fabbriche gestite dai borghesi (capitalismo). Nella seconda, oltre che nell’industria, si verificano miglioramenti delle fonti energetiche, delle tecnologie, vengono unificati i mercati, create nuove forme di investimento grazie alla circolazione dei capitali, migliorate e ampliate le vie di comunicazione.

Considera materiali, fonti energetiche, tecnologie utilizzate...

Fu introdotto nella siderurgia l’acciaio, più resistente della ghisa e a prezzi più competitivi riguardi i costi di produzione. La chimica, l’elettricità e il petrolio furono grandi protagonisti della seconda rivoluzione industriale, in quanto settori trainanti delle economie industrializzate.
Le reti ferroviarie si svilupparono e vennero ampliate, determinando:

* Aumento di domanda di energia (carbone e vapore) che alimentava la ferrovia e il battello a vapore;
* Investimenti di capitali per la costruzione di nuove reti e quindi sviluppo del sistema bancario;
* Unificazione dei mercati.

Le ferrovie inoltre provocarono un’accelerazione nell’industrializzazione, che portò a una modernizzazione tecnologica, grazie all’unificazione dei mercati e della crescente convenienza dei trasporti.
Si intensifica anche la produzione agricola, in seguito alla diffusione di nuove tecniche e delle scoperte scientifiche: fu migliorata l’irrigazione, i vecchi aratri di legno furono sostituiti con aratri di ferro, furono fabbricate nuove macchine.

Descrivi come cambia l'organizzazione del mondo del lavoro

La sete di guadagno e la concorrenza spingevano i datori di lavoro a ridurre sempre più i costi di produzione. Ma i costi della materie prime, dei trasporti per raggiungere la fabbrica, dei macchinari atti alla lavorazione e ancora dei trasporti per inviare i prodotti finiti sul mercato non potevano essere ulteriormente diminuiti e compressi. Comprimibile invece poteva essere il salario corrisposto agli operai dal momento che non esisteva nessuna legge a tutela del lavoro. D'altra parte di fronte a un operaio non disposto a lavorare per un salario di fame, altri cento si presentavano pronti ad accettare qualsiasi retribuzione pur di non restare disoccupati. Il reclutamento della manodopera veniva compiuto in misura rilevante anche fra le donne e fra i bambini. Il lavoro femminile e infantile era impiegato perfino nelle miniere. Nelle manifatture i fanciulli lavoravano insieme agli adulti in ambienti malsani e sovraffollati. L’aria era generalmente irrespirabile e l’igiene inesistente.

Descrivi il sistema mondiale dell'economia che si afferma con la seconda rivoluzione industriale, le contraddizioni più evidenti che genera e le sue ripercussioni politiche

Con la seconda rivoluzione industriale si affermano le teorie del liberismo economico, per il quale veniva data libertà all’economia, agli scambi e all’intero sistema, limitando al minimo indispensabile l’intervento degli stati.
In particolare, i liberisti premevano per l’abolizione della tassa sul grano, che imponeva forti dazi doganali sull’importazione di prodotti agricoli stranieri che costavano di meno di quelli inglesi, in modo che l’economia inglese, approvvigionandosi all’estero di grano a basso prezzo, potesse concentrarsi sullo sviluppo industriale. In realtà però questo nascondeva un conflitto tra i grandi proprietari terrieri, che rischiavano di perdere le proprie rendite se l’Inghilterra fosse stata invasa da grano straniero, e gli imprenditori industriali, ostili al gatto di dover sprecare la ricchezza interna per pagare il grano più del suo prezzo di mercato. Alla fine i dazi sul grano furono aboliti. Di conseguenza risultò evidente che la riduzione dei dazi fra gli stati era conveniente per tutti, perché consentiva la crescita dei commerci e degli scambi. Tra il 1860 e il 1870 furono firmati una serie di trattati commerciali che abbattevano o riducevano fortemente i dazi su molte merci.

Cosa si intende per imperialismo? Indicane le cause, mettendole in ordine di importanza secondo il tuo punto di vista

L’imperialismo è un periodo in cui le grandi potenze europee cercano di impadronirsi dei territori, proponendosi di ricavare a basso prezzo dai paesi colonizzati quelle materie prime che consentissero loro di sviluppare l’industrializzazione.
Le principali cause, in ordine di importanza sono:

* Ricerca di nuovi mercati per lo sbocco delle merci;
* Ricerca di nuove fonti di risorse naturali;
* Ricerca di nuovi luoghi in cui investire i capitali in eccesso;
* Bisogno di ampliare e consolidare i possedimenti coloniali;
* Volontà di realizzare politiche di prestigio per acquisire posizioni di forza.

Quando si comincia a parlare di un imperialismo statunitense e quali sono le sue principali manifestazioni?

Alla fine dell’‘800 gli Stati Uniti partecipano alla spartizione dell’Asia, perché confinante con la loro costa. Conquistano le Filippine.
Per quanto riguarda l’imperialismo in Cina, gli Stati Uniti erano contrari alla sua spartizione tra Francia, Gran Bretagna, Russia, Germania e Giappone, perché gli Stati Uniti erano interessati a commerciare con questo paese.

Indica sinteticamente come le maggiori potenze europee si spartiscono l'Asia e l'Africa

Francia: mirava ad estendersi dall’ovest all’est dell’Africa.
Inghilterra: mirava ad estendersi dal sud al nord.

Entrambe puntarono sull’Egitto, ricco di risorse naturali e in posizione strategica per quanto riguarda gli scambi, e si scontrarono. Risolsero il problema democraticamente e l’Egitto fu lasciato all’Inghilterra, perché la Francia si rende conto che anche altri paesi europei quali Germania, Belgio e Italia stavano conquistando territori ed era necessario mantenere un vantaggio.
In Asia la Russia conquista tutta la Siberia e l’Inghilterra si stabilisce in India. La Francia conquista l’Indocina, l’Olanda l’Indonesia, il Giappone la Corea cinese e l’USA le Filippine.

Come reagisce il Giappone alle aggressioni degli occidentali?

Il Giappone, nuova potenza emergente, incomincia a sviluppare una politica espansionistica allo scopo di acquistare importanza economica e per poter competere con le altre potenze, a spese del debole impero cinese: conquista il Taiwan e la Corea.

Come reagisce la Cina alle aggressioni degli Occidentali?

La Cina è aggredita dalla potenze coloniali occidentali e cerca di difendersi. Essa mantiene intatto il potere politico, ma sul piano economico è costretta a subire dalla potenze imperialiste un commercio ineguale e le relative conseguenze negative sull’economia del paese.

Ricostruisci la politica coloniale italiana negli ultimi decenni dell'ottocento e spiegane le ragioni

L’Italia cerca di guadagnare prestigio e diventare una potenza economica attuando anch’essa una politica imperialistica, partecipando alla conquista dell’Africa, dalla quale otterrà l’Eritrea, parte della Somalia, e successivamente la Libia, sotto la dittatura di Mussolini.

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