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lunedì 2 marzo 2009

Recensione libro Berecche e la guerra di Pirandello

Questa lunga novella racconta la storia di un professore di storia, Federico Berecche, che sin dall'età di nove anni ha una vera e propria passione per la Germania e il popolo tedesco.

Tutti i suoi ideali vengono "distrutti" quando, durante la prima guerra mondiale, la Germania attacca a fianco dell'Austria il resto dell'Europa. La nazione oggetto di culto per tanti anni, da quel momento diventa sinonimo di guerra, di invasione, di distruzione. Tutta la famiglia contrasta i suoi ideali: la figlia che ha il fidanzato in guerra, la moglie che non lo perdona per averle dato una vita grigia priva di momenti di gioia. Prima del conflitto bellico i suoi ideali erano condivisi da tutti, la Germania primeggiava in ogni campo: nella cultura, nelle industrie e nella musica. Tutti gli "rinfacciavano" che la Germania aveva, come impazzita, dichiarato guerra a tutto e a tutti; gli unici Stati che potevano fronteggiare la follia tedesca erano la Francia, il Belgio e l'Inghilterra. Per Berecche tutto peggiora all'arrivo della notizia che i fratelli di Gino Vesi (fidanzato della figlia Carlotta) sono stati dati per dispersi. Nel cuore dei componenti della famiglia esplode la rabbia e tutti evidenziano l'ingiustizia delle prepotenze austriache (l'Austria reclutava trentini e triestini). A Roma, il suo figlio prediletto, Faustino, frequentante la facoltà di lettere, partecipa ad un corteo dove i manifestanti gridano "Viva la Francia, Viva il Belgio". Il professore rimane solo chiuso nel suo studio, e dopo una lunga riflessione si pone questa domanda: "Ma cosa resterà di oggi, delle atrocità, del sangue, dei drammi dei popoli? Qualche riga di un libro di storia?".
Il professore si rende conto che verrà al massimo riportato qualche dato come: "tremila quattromila mori dispersi e feriti, ecco cosa resta del dramma della guerra". La guerra è una grande violenza fatta di tante piccole violenze. La situazione diventa tragica quando il figlio Faustino non fa ritorno a casa per molte notti, la madre impreca la guerra e Berecche cade nella disperazione. Pochi giorni dopo arriva una lettera da parte del figlio che comunica alla famiglia che è in Francia a combattere per dimostrare che anche in Italia c'e un po' di gioventù coraggiosa. Nei giorni seguenti il protagonista arriva a riconoscere che la Germania ha agito sconsideratamente, che la Germania ha sbagliato.
Il professor Berecche nella sua esasperazione pensa di arruolarsi nel reparto di fanteria volontaria. Comincia esercitarsi montando un cavallo, ma colto da visone, cade e si ferisce alla fronte. Dall'ospedale lo riportano a casa dove troverà il conforto della figlioletta Margheritina, ceca dalla nascita. L'autore del libro è Luigi Pirandello nato ad Agrigento nel 1867, nel 1934 riceve il premio nobel per la letteratura e muore a Roma il 10 settembre 1936.

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