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domenica 1 marzo 2009

Appunti economia gratis Analisi della redditività dell’impresa e struttura del reddito “a ricavi e costi del venduto”

Ai fini dello studio della redditività, l’attività aziendale può essere scomposta nelle seguenti parti:

a) gestione caratteristica o tipica,relativa all’attività volta a realizzare l’oggetto dell’impresa, come si articola nel ciclo: acquisti dei fattori – realizzazione della produzione – vendita dei prodotti;
b) gestione extra – caratteristica, formata da tutte le altre operazioni.
All’interno della gestione caratteristica, i costi vengono suddivisi in relazione alle aree funzionali cui sono destinati i relativi fattori produttivi.

Per quanto riguarda la gestione extra – caratteristica, si usa distinguere:
1. una gestione finanziaria, in cui vengono evidenziati i riflessi economici dell’indebitamento, contratto per la copertura del fabbisogno finanziario, e degli investimenti delle eccedenze finanziarie che si generano durante lo svolgimento dell’attività aziendale;
2. eventuali gestioni accessorie, quali, ad esempio, titoli, cambio, edifici civili, ecc…
3. una gestione straordinaria, in cui confluiscono proventi ed oneri di natura straordinaria o derivanti da movimentazioni del capitale;
4. le imposte che gravano sul reddito di periodo.

I valori presenti nello schema del reddito consentono di calcolare alcuni indici significativi attraverso i quali diviene possibile indagare le cause determinanti la redditività aziendale.
Si tratta di gruppi di indici composti anche con elementi e risultati parziali caratteristici dello schema in oggetto.



Attraverso una serie di indici, è possibile cercare di individuare i punti di forza e di debolezza della gestione caratteristica, in modo da percepire le vie più probabili di evoluzione prospettica dei suoi risultati.
Il primo indice di fondamentale importanza è rappresentato dal ROE (Return on Equity) o tasso di redditività dell’impresa.

ROE = Rn / Cn

Rn = reddito netto
Cn = capitale netto

Il suo valore sintetizza la capacità dell’impresa di remunerare adeguatamente o meno i portatori del capitale di proprietà ed i soggetti preposti all’esercizio dell’attività imprenditoriale.
Un secondo indice molto importante appare il ROI (Return on Investment) o tasso di redditività del capitale investito.

ROI = Ro / Ci – K

Ro = reddito operativo
Ci = capitale investito
K = investimenti accessori + liquidità immediate

Esso sintetizza la capacità della gestione caratteristica di produrre reddito.
Dopo aver calcolato il ROI, si passa allo studio degli elementi che contribuiscono alla sua determinazione.
Particolare significatività assumono l’analisi della redditività delle vendite e quella della velocità di rotazione degli investimenti.
Il tasso di redditività delle vendite, spesso definito ROS (Return on Sales), può essere considerato come un indice sintetico dell’efficienza interna ed esterna dell’impresa.

ROS = Ro / V

Ro = reddito operativo
V = ricavi delle vendite

Il controllo degli investimenti produce conseguenze anche a livello finanziario, in quanto permette di minimizzare il fabbisogno finanziario e, quindi, il sostenimento di costi per l’acquisizione di capitali.
Qualora il rendimento degli investimenti risulti superiore al costo dell’indebitamento, al crescere di questo si avrà un effetto moltiplicativo sulla redditività del capitale netto.
Viceversa, quando il rendimento degli investimenti è inferiore al costo del capitale di prestito, al crescere dell’indebitamento, si avrà un effetto demoltiplicativi della redditività netta d’esercizio.
I legami sopra accennati possono essere sintetizzati nella formula:

ROE = ROI + (Dt / Cn) (ROI – i) (1 – t)

ROE = tasso di redditività del capitale netto;
ROI = tasso di redditività del capitale investito;
Dt = debiti;
i = tasso medio di interessi sui debiti negoziati;
t = aliquota d’imposta sul reddito.
È agevole verificare che :
a) se si riscontra la condizione ROI > i, al crescere di Dt, si verifica un incremento del ROE;
b) se la condizione ROI < i, al crescere di Dt, il ROE peggiora progressivamente;
c) se la condizione ROI = i, l’azienda si trova in una zona di indifferenza per cui, nel finanziamento degli investimenti, può ricorrere indifferentemente al capitale di prestito e/o di proprietà.

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