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lunedì 2 marzo 2009

Recensione libro Moby Dick

Herman Melville nacque in America (a New York) agli inizi del sec. XIX. In America c'erano stati grandi cambiamenti:

gli Stati Uniti avevano ottenuto l'indipendenza che servì da esempio per le altre zone colonizzate. Infatti, qualche decennio dopo, dal 1810 al 1825, l'America spagnola conquistava la sua indipendenza da una Spagna in piena decadenza e colpita dall'occupazione napoleonica. Ma l'indipendenza politica delle nuove Repubbliche non comporterà, per lungo tempo, modifiche alle strutture sociali, poiché il predominio effettivo resterà all'oligarchia fondiaria.
La storia dell'America Latina, in un secolo e mezzo d'indipendenza, compreso anche il Brasile (divenuto impero indipendente nel 1822, passato alla forma repubblicana nel 1889), si pur riassumere, come schema generalissimo, nelle tormentate vicende sociali che hanno visto il lento ascendere delle clases medias contro l'oligarchia e poi l'apparizione del proletariato nei Paesi più evoluti e negli altri la crescente insofferenza, sino alla rivoluzione, delle masse diseredate. Il tipico fenomeno del caudillismo è l'espressione di questo processo, così come il peronismo in Argentina e il castrismo a Cuba ne sono esiti diversi, ma sempre prodotti dalle peculiari condizioni d'un continente che si trova in crisi permanente.
Ad aggravare questa crisi ha concorso e concorre in maniera decisiva il pesante intervento del capitale straniero, nel sec. XX in forte prevalenza nordamericano. Gli Stati Uniti hanno infatti seguito, dall'indipendenza a oggi, un cammino ben diverso da quello delle Repubbliche latino-americane, attraverso un gigantesco processo di crescita economica, trasformandosi da Paese preminentemente agricolo nella più ricca e avanzata potenza industriale del globo. Di pari passo è andata l'evoluzione politica, con la dilatazione e l'approfondimento della peculiare democrazia americana, egalitaria ancora più che liberale. Sul piano territoriale, gli Stati Uniti, che nel 1783 comprendevano le antiche tredici colonie ed i territori a W di esse fino al Mississippi, nella prima metà dell'Ottocento si sono estesi fino al Pacifico, su quello che è ancora oggi il loro territorio, tra Canada a N e Messico a S. L'America anglosassone si è così appropriata di quel poco che ancora restava dell'America francese nella Louisiana (retrocessa dalla Spagna alla Francia) e di non piccola parte dell'America spagnola e poi messicana, dalla Florida al Texas alla California. Anche l'abbozzo di America russa, nell'Alaska, fu nel 1867 incorporato, mediante acquisto, negli Stati Uniti, che così per la prima volta si ampliavano al di là della continuità territoriale. Nell'ultimo decennio del sec. XIX, infine, l'espansione degli Stati Uniti si diresse anche fuori del continente americano, con l'annessione delle isole Hawaii, di parte delle Samoa e di Guam, mentre, in seguito alla vittoria sulla Spagna (1898), passavano sotto il loro dominio le Filippine (che diverranno indipendenti dopo la II guerra mondiale) e Portorico.
Fornito alle classi dirigenti del sec. XX gli strumenti, in termini di mezzi di comunicazione e di armamenti, per sottomettere i vari potentati locali, e il caudillismo, come autorità politica, è andato quindi declinando nel periodo fra le due guerre mondiali, sostituito in larga misura da dittature militari. Sopravvive in alcune regioni agricole sotto forma di potere economico assoluto concentrato in qualche figura di proprietario terriero.
Notizie sull'autore

Romanziere e poeta statunitense (New York 1819-1891). Figura di primo piano nell'ambito della narrativa dell'Ottocento. Melville dovette interrompere gli studi all'accademia di Albany (1830-34) dopo la morte improvvisa del padre, che lasciò la famiglia in condizioni economiche precarie, e decise di imbarcarsi su una nave mercantile diretta a Liverpool. Tornato in America, insegnò dal 1837 al 1841, anno in cui si arruolò sulla baleniera Acushnet (la Pequod di Moby Dick), diretta verso i Mari del Sud, da lui poi abbandonata a Nakuhiva nelle isole Marchesi (1842). L'anno seguente si arruolò di nuovo, a Honolulu, su una nave da guerra, esperienza che descrisse in White Jacket.
Nel 1847 si sposò a Boston, si trasferì a New York e dopo un viaggio in Europa decise di stabilirsi, abbastanza permanentemente (1850-65), in una fattoria vicino Pittsfield, nel Massachusetts, il che gli permise di diventare amico di Hawthorne, sul quale aveva scritto un saggio critico (1850). Viaggiò ancora in Europa e in Palestina e più tardi (1860) fu a San Francisco. Dal 1866 fino alla morte visse a New York, ormai dimenticato.
Personalità complessa, in perenne contraddizione e conflitto con la tradizione e la cultura puritana cui tuttavia la sua formazione costantemente rimanda, Melville è autore, agli inizi della sua carriera letteraria, di una serie di romanzi che offrono una trattazione fantastico-analitica del mondo dei Mari del Sud. In essi la cultura complessa e raffinata dei popoli con cui l'autore era venuto a contatto durante i primi viaggi è descritta e, ora esplicitamente ora implicitamente, raffrontata a quella bianca. In Typee, a Peep at Polynesian Life (1846; Typee, uno sguardo alla vita polinesiana), Omoo, a Narrative of Adventures in the South Seas (1847; Omoo, un racconto d'avventure nei Mari del Sud) e Mardi (1849), tutti accolti abbastanza favorevolmente dal pubblico e dalla critica, Melville gradualmente definiva le modalità delle proprie tecniche narrative, affrontando il problema della delineazione dei personaggi e dell'elaborazione di un linguaggio che, utilizzando in alcuni casi soluzioni dialettali, fosse in grado di tradurre il confronto tra due diverse percezioni del mondo e tra le culture a cui tali percezioni rimandavano. In Redburn (1849; trad. it. La nave di vetro) e White Jacket (1850; Giacchetta bianca), entrambi a sfondo autobiografico, Melville affronta il problema della rappresentazione della vita di bordo e della definizione delle situazioni di conflittualità che s'instaurano tra i diversi membri di un equipaggio.
Il tema della nave quale microcosmo e rappresentazione allegorica del mondo doveva essere ripreso molto più complessamente e felicemente da Melville nella sua opera maggiore, Moby Dick (1851), in cui l'ampia e accurata trattazione di una "caccia", in realtà l'ultima sfida lanciata dal capitano Achab a bordo della baleniera Pequod e a capo di un eterogeneo equipaggio nei confronti di una misteriosa balena bianca, permette a Melville di offrire un immenso affresco dei diversi modi di comportamento dell'individuo nei confronti del mondo e del problema della dicotomia tra bene e male.
Nel 1852 apparve Pierre, or the Ambiguities (Pierre o le ambiguità), un romanzo complesso e in parte autobiografico, dove Melville tratta del rapporto stabilitosi tra il protagonista e due donne, che rappresentano rispettivamente la normalità della vita e la tentazione del mistero. L'opera si configura quale proiezione allegorica dell'inadeguatezza di soluzioni di ordine razionale nei confronti di problemi etico-esistenziali. Seguirono un romanzo storico, Israel Potter: His Fifty Years of Exile (1856; Israel Potter: i suoi 50 anni di esilio) e un'interessante raccolta di racconti, The Piazza Tales (1856; I racconti della veranda), tra cui si segnalano, per la compattezza dell'andamento narrativo e per l'intensità della trattazione di temi difficili, soprattutto Bartleby the Scrivener (Bartleby lo scrivano) e Benito Cereno, profetici di tutta una serie di problemi di ordine psicologico (la solitudine e l'alienazione) e politico (l'inevitabile tragicità che avrebbe in seguito caratterizzato la presa di coscienza e le scelte politiche fatte dai neri nei confronti dei bianchi). Del 1857 è infine un suo romanzo tra il picaresco e l'allegorico-satirico, The Confidence Man (L'uomo di fiducia), che segna forse il punto più reciso del pessimismo melvilliano. Si dedicò in seguito a composizioni liriche, tra cui si segnalano Battle-Pieces and Aspects of the War (1866), Clarel (1876), poema filosofico in due volumi, John Marr and Other Sailors (1888; John Marr e altri marinai) e Timoleon (1891), volume di versi ispirati al viaggio in Italia e in Grecia. Steso intorno al 1885 e apparso postumo nel 1924 va inoltre segnalato Billy Budd, Foretopman (Billy Budd, gabbiere di parrocchetto), breve e intensa narrazione dei complessi rapporti stabilitisi a bordo di una nave mercantile fra tre uomini, che offre una delle più compatte e accurate indagini psicologiche svolte nell'ambito della narrativa dell'Ottocento e nello stesso tempo conclude felicemente la produzione di uno dei più espressivi scrittori americani.
La trama
Prologo

Ismaele è un giovane ragazzo che decide di lasciare il suo mondo e partire per mare su una baleniera; prima di salpare per la città da cui doveva partire, incontra Quiqueg, un selvaggio ramponiere che diventerà suo amico. Decidono di imbarcarsi sulla stessa nave.
Esordio

Su indicazioni del dio di Quiqueg, Ismaele sceglie come barca il Pequod: contrattano la paga e, dopo qualche giorno salpano. Durante il viaggio comincia a far conoscenza con i membri dell'equipaggio, e solo più tardi con il capitano Achab, mutilato di una gamba.
Sviluppo

Achab fa subito capire che sarà una spedizione insolita, tesa alla vendetta contro Moby Dick, la grande balena bianca che gli aveva divorato la gamba. Al primo avvistamento di una balena, Achab porta con sé su una lancia il suo equipaggio privato, rimasto nascosto fino a quel momento. La lancia di Ismaele si capovolge attaccata da una balena, ma il gruppo scampa al naufragio. Tempo dopo la nave incontra un calamaro gigante, scambiato per una balena. Successivamente la caccia è più fortunata, e vengono uccise diverse altre balene. Il Pequod incontra diverse imbarcazioni nel suo viaggio, alle quali chiede informazioni su Moby invano, finché non incontra la "Rachele", che lo informa della vicinanza del mostro. Inizia così la caccia a Moby, che dura tre giorni, durante i quali sono frequenti i litigi tra comandante e ufficiali e le lance sono calate più volte nel tentativo di avvicinarsi alla grande balena.
Risoluzione

Questa si rivela una caccia diversa dalle altre, e assume le caratteristiche di un duello tra il capitano Achab e Moby Dick: un duello che termina tragicamente, con la morte di Achab, trascinato nei flutti dal cetaceo, e con l'affondamento del Pequod. L'unico a salvarsi è proprio Ismaele, che si aggrappa ad una bara e viene raccolta dalla Rachele.
Il contesto storico e culturale del libro

Non viene detto esplicitamente quando si svolgono i fatti, ma si deducono da come viene descritto l'ambiente e le baleniere: il periodo coincide con quello della vita dell'autore, perché Melville si basa sulla sua esperienza personale per scrivere Moby Dick.
I personaggi
Achab

Il capitano del "Pequod" entra in scena solo dopo venti capitoli che precedono l'imbarco di Ismaele e sette di vita di bordo. E' un'entrata rapida e fosca: il capitano, vecchio e di pessimo umore, mostra subito la sua intrattabilità. Il perché di questo suo carateraccio è dovuto a Moby Dick che durante il loro primo incontro gli ha strappato una gamba. Per questo il "tetro" e "torvo" Achab s'imbarca sulla baleniera per vendicarsi e dà la caccia alla Balena Bianca come se essa avesse realmente la volontà di nuocere e colpire proprio lui. Nel delirio vendicativo il capitano trascina l'intero equipaggio mettendo a disposizione un doblone d'oro a chi segnalerà Moby Dick. Melville descrive accuratamente questo personaggio; ai lettori sembra quasi di vederlo, un uomo anziano dall'aspetto segnato dall'età e dalle numerose esperienze per mare. Egli, oltre al segno più evidente delle sue disgrazie che è la gamba d'avorio, aveva un'altra caratteristica che contribuiva a rendere ancora più truce il suo aspetto: una cicatrice si apriva una strada tra i capelli grigi e continuava dritta da un lato della faccia e del collo bruciati leggermente dall'abbronzatura, finché scompariva negli abiti.
Ismaele

Ismaele (che innanzitutto non si chiama così ma così si fa chiamare, come l'Ismaele biblico che si sa dotato di una superiorità non riconosciuta dal mondo: primogenito di Abramo, è un bastardo cacciato nel deserto tra altri reietti; là impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversità) non assume grande importanza all'interno delle vicende. È però il narratore, e tutti i fatti sono filtrati dal suo punto di vista. Non si imbarca per soldi, ma solo perché ha voglia, dopo un po' di tempo passato a fare il maestro elementare, sente il desiderio di ritornare a esplorare "la parte acquea del mondo", come già aveva fatto tempo prima nella marina mercantile. È coraggioso ma inesperto, e durante gli avvenimenti del Pequod rimane in disparte e si limita a compiere azioni non eccessivamente pericolose.
Moby Dick

Moby Dick è La balena, il mostro enorme che ha divorato la gamba di Achab. Nella vicenda, anche se il suo pensiero permea tutti gli avvenimenti, entra in scena solo negli ultimi tre giorni. Moby Dick è la personificazione del Male, che va sconfitto: questo è l'obiettivo dell'equipaggio, incitato da Achab, che svolge le funzioni di "crociato".
Personaggi secondari

* Quiqueg: ramponiere selvaggio amico di Ismaele.
* Peter Coffin: proprietario della "La locanda del Baleniere".
* Padre Mapple: parroco della chiesa di New Belford.
* Peleg: comproprietario del Pequod.
* Bildad: comproprietario del Pequod.
* Starbuck: primo ufficiale del Pequod, nativo di Nantucket e quacchero di famiglia. Era un uomo lungo e severo e, sebbene venuto al mondo su di una costa di ghiacci, pareva bene adattato a sopportare le latitudini calde, "avendo una pelle dura come una galletta biscottata". È un uomo "fermo, saldo, anche malgrado tutta la sua coraggiosa sobrietà e fortezza c'erano in lui certe caratteristiche che a volte influivano, e in certi casi sembravano quasi sopraffare tutto il resto. Coscienzioso e fuor dal comune come marinaio e dotato di una profonda reverenza naturale, era un uomo superstizioso ma con quel genere di superstizione che sembra sorgere piuttosto dall'intelligenza che non dall'ignoranza". L'equipaggio lo considera l'uomo più cauto che si possa trovare nella baleniera, infatti egli non era "un crociato alla ricerca di pericoli: in lui il coraggio non era un sentimento, ma semplicemente una cosa utile e sempre disponibile in tutte le occasioni pratiche della vita".
* Stubb: secondo ufficiale del Pequod, nativo di Capo Cod, e per questo l'equipaggio lo chiama "Capocodino". "Uno spensierato né codardo né intrepido, che pigliava i pericoli come venivano, con un'aria indifferente e che, quando era occupato nella crisi più minacciosa della caccia, sbrigava il suo lavoro calmo e raccolto come un operaio ebanista impiegato per la nave". La cosa che lo caratterizza maggiormente è la sua pipa, perché, come il naso, questa fa parte delle fattezze abituali del suo volto.
* Flask: terzo ufficiale del Pequod, nativo di Tisbury, nel vigneto di Marta. Un giovanotto basso, tozzo, rubicondo, assai combattivo in fatto di balene, che pareva in qualche modo pensare che i grandi cetacei si fossero messi contro di lui personalmente e che quindi fosse per lui una specie di punto d'onore distruggerli ogni volta che li incontrava. L'equipaggio lo chiama Stante Reale, perché nella forma si poteva ben paragonarlo a quel pezzo di costruzione conosciuto con quel nome sulle baleniere artiche.
* Tashtego: è un ramponiere, scelto come scudiero dal secondo ufficiale Stubb. È un indiano di razza del Capo Allegro, il promontorio più occidentale del vigneto di Marta. La capigliatura è lunga, sottile e nerissima, i suoi zigomi sono alti gli occhi neri e tondeggianti.
* Deggu: è un ramponiere, scelto come scudiero dal terzo ufficiale Flask. È un gigantesco negro selvaggio, nero come il carbone, con un passo da leone: un assuero a guardarlo. Egli conserva tutte le virtù barbariche e porta alle due cerchi d'oro tanto grossi che i marinai li chiamavano perni ad anello.
* Pip: un piccolo marinaio di colore che sul Pequod fa ballare i marinai durante le feste notturne suonando il tamburello.
* Fedellah: un ramponiere clandestino che aiuta Achab nell'impresa.
* Panada: il dispensiere del Pequod
* Equipaggio del Geroboamo, equipaggio della Vergine, equipaggio del Bocciuolo di Rosa, equipaggio dello Scapolo, equipaggio della Rachele, equipaggio della Gioia: sono gli equipaggi delle navi incontrate dal Pequod durante la sua traversata.
* Perth: il fabbro.
* Altri marinai del Pequod

Il personaggio nella situazione iniziale e in quella finale

Mentre Achab, essendo quasi impazzito ed essendo morto per la vendetta, non matura nella vicenda. Ismaele, al contrario, acquisisce nuove conoscenze dal naufragio del Pequod, imparando quanto sia sottile il confine tra vita e morte e come la follia di un solo uomo possa portare alla morte di tante persone; ironicamente si salva aggrappandosi alla bara dell'amico morto.
Analisi
Rappresentazione del tempo

Le vicende si svolgono nell'arco di circa un anno. Il periodo storico in cui sono ambientate le vicende corrisponde alla prima metà dell'Ottocento: ciò non viene nominato esplicitamente nel testo, ma è deducibile da molti elementi. Per quanto riguarda l'ordine cronologico dei fatti, non vengono effettuate alterazioni.
Rappresentazione dello spazio

I luoghi in cui sono ambientate le novelle sono reali e sono nominati esplicitamente nel testo: il Pequod parte da Nantucket, attraveresa gli oceani per arrivare al largo delle Azzorre.
Linguaggio

L'autore, in questa opera, utilizza prevalentemente l'imperfetto e il passato remoto. Nella parte dialogata usa soprattutto il presente affiancato dal passato prossimo.
Nel resto si possono trovare, anche se in minima quantità il congiuntivo e il condizionale. Il linguaggio è aulico ed è in alcune parti di difficile comprensione.
Scelte stilistiche

I periodi non sono di struttura eccessivamente complessa, e il lessico usato, sebbene talvolta molto specifico, non è eccessivamente complicato. Non prevalgono né la coordinazione, né la subordinazione. Le parti discorsive sono generalmente rese con il discorso diretto.
Caudillismo

Forma di potere assoluto esercitato da "capi" (caudillos) su intere regioni dell'America Latina, fuori da qualsiasi apparato istituzionale e legislativo. Le lotte per l'indipendenza dalla Spagna si conclusero verso il 1830, con la creazione di varie repubbliche modellate sugli schemi europei, ma i nuovi meccanismi di governo non si adattavano a una realtà politica così profondamente diversa. Il vuoto di potere lasciato dalla debolezza statale, favorito dalla scarsa consistenza delle classi dirigenti borghesi, finì così per essere riempito da "uomini forti", che, avvalendosi di personali formazioni paramilitari, seppero imporre la loro volontà su vaste zone del Paese.

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