I primi filosofi greci che conosciamo sono quelli appartenenti alla cosiddetta scuola di Mileto, città della Ionia d’Asia che ebbe il suo massimo splendore nel VII-VI sec. a.C..
In essa raggruppiamo Talete, Anassimandro ed Anassimene, filosofi che, per l’importanza che la natura aveva nel loro pensiero, sono chiamati fisiologi. Essi hanno compiuto la prima grande rivoluzione culturale della storia del pensiero umano, formulando il concetto di natura in senso filosofico, di physis. Qualcuno ha definito questo “il più grande concetto dell’umanità”.
Arché
I primi filosofi devono per la prima volta formulare un discorso logico svincolato dall’enorme bagaglio mitico degli antichi greci. Per separare il logico dal mistico, nasce il concetto di arché, di causa prima, che secondo la mitologia sono gli dei, con i loro capricci e vizi, nelle cui mani è il destino del mondo. I fisiologi cercano invece di spiegare i fenomeni del delon, ciò che si vede, utilizzando leggi interne ai fenomeni stessi: ricercano la causa prima della physis all’interno della physis stessa.
Anatomia della physis
Physis deriva dal verbo phuo, che vuol dire sia “generare” che “venire alla luce”. E infatti la physis filosofica non è mai statica o sterile, ma è perennemente in evoluzione, è vitale: continuamente “viene alla luce” qualcosa dal suo interno. Ma soprattutto è un evoluzione spontanea, che non avviene per alcuna influenza esterna (la natura viene “a se”); perciò, deve contenere dentro di sé il principio, la causa prima per la quale si è sviluppato e si svilupperà tutto il resto: l’arché. Proprio perché appartiene ad essa l’arché non può essere divino, ma deve essere un ente fisico (non è detto che sia materiale, come infatti non lo è l’apeiron. Secondo la tradizione greca, invece, la natura è composta di quattro elementi, acqua, aria, fuoco e terra, ed ogni corpo è formato da una diversa quantità di essi). Per finire, questa physis da cui tutto deriva e in cui tutto dovrà ritornare e che quindi “abbraccia e governa” ogni fenomeno fisico (ta onta) è una fonte inesauribile ed un ciclo sempiterno ed ha anche to theion, qualcosa di divino. Quest’aggettivo non va inteso in termini religiosi, ma nel senso razionale di “superiore” è “supremo”.
I tre fisiologi
Talete
Secondo Talete la causa prima dell’universo è l’acqua. Notò infatti che il nutrimento di tutte le cose è umido e che i semi sono umidi e quindi, dato che l’acqua è il principio naturale delle cose umide, l’acqua doveva essere l’arché. L’acqua era anche la base del mondo, sulla quale galleggiava la terra. Talete trasforma i primi miti legati all’acqua (molto importanti a Mileto, un paese che vive di commercio e che per il quale è fondamentale la navigazione) in un logos, un discorso filosofico.
Anassimandro
Il pensiero di Anassimandro è forse il più profondo tra quelli dei pensatori della scuola di Mileto. Secondo lui, nessuno dei quattro elementi fondamentali poteva essere l’arché, perché altrimenti sarebbe prevalso sugli altri, si sarebbe rotto l’equilibrio e non avremmo ora un mondo kata kosmon (ordinato). La causa prima deve essere invece al di sopra delle parti, deve contrapporsi agli enti finiti, deve essere infinito e indefinito. In greco, apeiron. Le cose vengono al mondo da esso e in esso sono destinate a ritornare. E chi cerca di ribellarsi a questa regola suprema, theia (divina) come la chiama Anassimandro, viene punito: infatti è vinto dal tempo ed è costretto a ritornare nell’apeiron. Così, quando i contrari si separano da esso, rompono l’armonia e sono costretti ad espiare questa colpa con la morte, in seguito alla quale verranno riassorbiti nel principio per essere di nuovo generati, secondo una legge infinita, ciclica e necessaria. Il mondo si sarebbe creato con la separazione dal movimento vorticoso caratteristico dell’infinito originario del caldo e del freddo, i quali si danno origine a fuoco ed a terra, acqua e aria. Prima o poi, l’intero mondo è destinato a morire e ad essere riassorbito nel principio.
Anassimene
Per Anassimene, l’arché è l’aria. In essa è sospesa la terra. Nell’individuarla come principio, tiene presente che è fondamentale per la vita, e nell’unico suo frammento descrive l’universo come un enorme organismo vivente che respira. Questo soffio vitale, questo pneuma (concetto equivalente al significato originario del latino “anima”) è il principio vivificatore che anima il mondo. Il differenziarsi dell’aria negli altri elementi avviene secondo i fenomeni fondamentali della rarefazione e della condensazione. Il primo riscalderebbe l’aria fino a farla diventare fuoco, il secondo la raffredderebbe facendola diventare prima vento, poi nuvole, acqua, terra e pietra. Anche Anassimene pensa che l’aria abbia un movimento vorticoso. Quasi come se fosse l’equivalente concreto dell’apeiron, l’aria da origine a tutte le cose che poi ritorneranno ad essere aria, per infiniti cicli cosmici.
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venerdì 27 febbraio 2009
Tema gratis Filosofia Mileto
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