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venerdì 27 febbraio 2009

Tema gratis Umanesimo

Il termine umanesimo deriva dalla parola latina "humanitas", ovvero formazione spirituale dell'uomo basata sulle humanae litterae (grammatica, retorica, storia, poesia, filosofia).

Tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento avviene, nelle fiorenti città italiane, una rigogliosa rifioritura degli studi "umanistici" che recupera e ripropone la cultura classica, apprezzandone i valori e dando vita ad una nuova immagine dell'uomo. Gli umanisti cercano nell'antichità classica la luce dell'autentica civiltà capace di rigenerare il presente. Si tratta di una ricerca della renovatio spirituale che attraverso il "ritorno" agli antichi e alle origini della cultura europea dà vita ad una nuova ed originale civiltà. Il termine Rinascimento indica questa nuova cultura che dall'Italia si diffonde in tutt'Europa.
La riscoperta della cultura classica
Tra il XIV e il XV secolo gli umanisti si dedicano a un'intensa attività di ricerca, trascrizione e pubblicazione dei codici antichi (vengono rimessi in circolazione i "classici incatenati" del Medioevo). È un immenso patrimonio culturale che torna disponibile ma anche una profonda trasformazione dello spirito e della metodologia con cui ci si rivolge al mondo classico. La vera cifra della filosofia rinascimentale è rappresentata dal platonismo. Il platonismo rinascimentale si caratterizza per una migliore conoscenza dei testi di Platone, rispetto al Medioevo.
L'umanesimo europeo
Tra Quattrocento e Cinquecento l'umanesimo celebra la dignitas hominis, rivendicando l'autonomia e la capacità creatrice dell'uomo. Il cosiddetto umanesimo civile italiano (Pomponazzi, Cusano, Ficino, Pico, Leon Battista Alberti, Coluccio Salutati, Lorenzo Valla) per primo rivaluta la vita attiva e la naturalità dell'uomo. La riflessione filosofica tende a rifiutare sia la forma sistematica, sia gli argomenti caratteristici della speculazione metafisica tradizionale. Al genere del trattato viene preferito quello del dialogo (sul modello di Platone) e i temi affrontati dalla ricerca filosofica sono di carattere prevalentemente etico e politico. Il rifiuto della metafisica è una critica verso ogni forma di vita e di sapere contemplativo, in quanto inutili e separati dagli interessi della vita cittadina in cui l'uomo è destinato a vivere e operare.


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