Il Decadentismo italiano non si esaurisce con Pascoli, D'Annunzio, Pirandello. Il movimento si addentra profondamente nella letteratura del Novecento e si sviluppa particolarmente in due dei suoi molteplici aspetti
, nello sforzo di rinnovare la poesia e la prosa attraverso ricerche tecniche e stilistiche e nell'analisi continua del sentimento che ora è quasi solo raziocinio, ora accesa disamina, ora trasognato ricordare, ora crudo realismo.
È un complesso movimento spirituale artistico letterario, che ha origine in Francia nella seconda metà dell'Ottocento e da lì si propaga in tutta Europa. Alla base del Decadentismo sta una crisi religiosa, la perdita di Dio. Esso è indice di un complesso di inquietudini che derivano dalla incapacità o impossibilità dello spirito di aderire a forti ideali. Determina, nelle lettere, ricerche tecniche nuove e ricerche di un nuovo linguaggio, compiaciuta e pur sofferta solitudine e insieme un senso represso di inferiorità o di angoscia per non saper comprendere socialmente i propi simili. Inizia vagamente nel Seicento, ma germì nella scapigliatura milanese. Si fa più consapevole nel Pascoli e si accentua in D'Annunzio. Assume particolari aspetti nel Pirandello, si afferma, pur con deviazioni, con il Futurismo e anche coi poeti crepuscolari e infine si affina con l'Ermetismo. Il Decadentismo ha immesso definitivamente la nostra letteratura nella più vasta letteratura europea. I maggiori esponenti sono Pascoli, D'Annunzio, Pirandello.
Ricerca appunti sul web

Ricerca personalizzata
lunedì 23 febbraio 2009
Tema gratis IL Decadentismo
Pubblicato da
Baiox
alle
05:06
Etichette: Letteratura Italiana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento