L'Orlando Furioso consta di 46 canti scritti con un intreccio studiatamente ricco e molteplice. A livello contenutistico l'Ariosto non creò niente di nuovo ed è quasi totalmente ispirato alla tradizione classica medievale e moderna
: soprattutto il poema cavalleresco medievale del Ciclo bretone e carolingio e poema cavalleresco moderno come quello di Matteo Maria Boiardo, che aveva scritto "L'Orlando Innamorato" nel quale riprende la tradizione cavalleresca fusa con quella classica. Dunque l'Ariosto si mette in posizione di mezzo tra questi due cicli, attingendo i personaggi dalla tradizione classica e medievale, e i temi dal Boiardo.
Il titolo dell'opera del Boiardo ne ricalca la struttura e i contenuti, infatti nell'Orlando Inna-morato vi è un valoroso cavaliere Orlando che muore nella battaglia di Roncisvalle, ed é as-surdo che metta al centro della propria vita l'amore; Ma il titolo ci dà l'idea della fusione tra tradizioni diverse e l'Ariosto attinge da questa fusione.
"Orlando Furioso" significa che Orlando diventa folle per amore, perde così il valore di Pala-dino e da eroe diviene un uomo comune emblema della situazione umana. L'Orlando diviene quindi un testo per capire la condizione dell'uomo.
La lingua
La prima versione non accontenta l'Ariosto dal punto di vista linguistico, che unisce dialetto lombardo emiliano e veneto. E' perciò un lavoro poco armonioso, ancora troppo legato alle proprie radici non pronto per un lancio nelle corti italiane.
La seconda redazione conosce un miglioramento dal punto di vista linguistico ma è ancora imperfetta. L’ultima versione vede una massiccia e sistematica ristrutturazione secondo le tesi del Bembo, e vi è anche una revisione sotto il punto di vista linguistico. L'opera circola nelle corti di tutta Italia.
Filoni
Il lavoro si raccoglie tutto in 3 tre filoni fondamentali:
1. il filone epico eroico cavalleresco : La vicenda di Orlando , dei paladini di Carlo Magno, la Vicenda epica-militare dello scontro tra Occidente Cristiano e Oriente Mussulmano.
2. Il filone amoroso : con il tema dell'amore-passione. Vede al centro Angelica e Orlando. Angelica s'innamora di Medoro, un arabo biondo secondo i canoni della bellezza cortese. Orlando durante le sue peregrinazioni, giunge nei luoghi dove si è consumato il loro a-more. Orlando era saggio ma per amore diviene matto, uccide e si muove in maniera non studiata; egli viene umanizzato e portato nella vita di tutti i giorni, ricca di intrecci. L'amore si realizza ma non è corrisposto. E' dunque ormai tramontato il mondo cavalle-resco, ma Ariosto usa questa materia perché danno maggior libertà, più scioltezza rap-presentativa, sono lo specchio dell'umanità: quindi osservare la vita dei paladini è osser-vare l'umanità con più libertà.
3. Il filone cortigiano : legato alla gloria della casata d'Este. Si realizza tra Ruggiero e Bra-damente, la coppia guerriera da cui nascerà la casata d'Este. Ariosto sente di dover le-gare il suo lavoro a coloro che lo proteggono.
Intreccio
Gli eserciti mussulmani guidati da Agramante stanno occupando la Francia. Rodomonte è un guerriero africano che compie gesta eroiche contro i cristiani. Angelica è una asiatica conte-sa dai cugini Rinaldo ed Orlando, così Carlo Magno la affida al vecchio Namo e chi sarà più valoroso in battaglia la sposerà. Ma l'esercito cristiano è sconfitto ed Angelica scappa. I due paladini le corrono dietro. Intanto Rinaldo è richiamato da Carlo Magno che lo manda in Scozia ad chiedere aiuto. Orlando continua a cercare Angelica. Angelica trova Medoro ferito che era andato con il suo amico Clridano vanno a cercare il corpo del loro signore re Dardi-nello. I due scappano nel Catai. Orlando arriva nel luogo dell'amore tra i due e all'inizio cre-de si parli di lui ma poi capisce che è un altro e diventa pazzo. Poi torna in sé grazie ad A-stolfo che va con l'ippogrifo sulla luna a riprendere il senno . Nel frattempo con gli eserciti scozzesi i cristiani vincono sui mori che assediano Parigi e la battaglia si sposta in Africa. I cristiani occupano Biserta. Poi a Lipanusa vi è lo scontro definitivo che si risolve con un duello tra 3 campioni cristiani contro tra arabi. Orlando, Brandimarte e Oliviero contro A-gramante,Gradasso e Sobrino. Vincono i cristiani muore Brandimarte, e Sobrino si converte. Poi la vicenda si chiude con il matrimonio tra Bradamante, e Ruggiero convertito. Ma prima del matrimonio c'è un duello tra Ruggiero e Rodomonte che muore.
Opere minori
- Liriche latine. Risalgono agli anni giovanili, sono 67 componimenti scritti tra il 1494 e il 1503.
- Le commedie ( 5 )
Ariosto fu un verseggiatore e un uomo di teatro; infatti tra i suoi compiti di intellettuale cor-tigiano vi era anche quello di allestire gli spettacoli per le feste di corte. Per tali spettacoli usava all'inizio traduzioni e adattamenti di testi comici latini (Plauto), ma in seguito passò all'adozione di testi originali in volgare. Ariosto inaugurò questa nuova tradizione nel carne-vale con "La Cassaria", e "I Suppositi", che costituiscono i modelli di tutto un succedersi di commedie. La trama è complicata e si conclude sempre con un lieto fine svolgendosi in am-bienti borghesi e cittadini.
- Il "Negromante", satira di costume che ha al centro la figura di un mago imbroglione, e A. con questa commedia prende spunto per ridicolizzare le credenze irrazionali e superstiziose sulla magia con scetticismo laico.
- "La Lena", satira di costume che insiste sul tema dell'interesse. In questa commedia appa-re una visione disincantata dell'amore dell'uomo che appare solo mosso dagli interessi utili-taristici e meschini.
Ariosto aveva abbozzato anche un'altra commedia "Gli Studenti" ambientata nel mondo uni-versitario ma interrotta all'inizio del IV atto e completata diversamente dal fratello Gabriele e dal figlio Virginio.
In queste commedie rivela un'umanità negativa e rinfaccia il modo in cui le persone sono arrivate a fare ciò che fanno.
Risentono fortemente l'imitazione classica, la riscoperta delle commedie Plautine e Terenziali sommerse nel medioevo, e il teatro torna ad essere dopo tanto tempo comico. Ma non si conoscono grandi opere nonostante la molteplicità di titoli.
- Le satire ( 7 )
Sono spiccatamente autobiografiche e riflettono sulla sua. Alla fine di ogni satira c'é una fa-voletta di tipo esopiano, nella quale é condensata la morale della satira. Non é un'opera gio-vanile, ormai l'artista è maturo in quanto sta già stendendo l'Orlando Furioso. La struttura di questi componimenti è quella della chiacchierata alla buona, che tratta disinvoltamente me-scolando spunti autobiografici, ricordi e riflessioni generali sulla natura e sul comportamento degli uomini e del costume contemporaneo.
I temi centrali sono :
-La condizione dell'intellettuale, i limiti e gli ostacoli alla libertà dell'individuo.
-L'aspirazione ad una vita quieta ed appartata lontano dalle ambizioni e dalle invidie della realtà di corte, dedita agli studi e agli affetti familiari.
-Il tono ironico che raramente ha punte di asprezza polemica ma dà una visione sostanzial-mente pessimistica dell'epoca.
-Lo stile è colloquiale.
Riflettono l'atteggiamento di vita dell'Ariosto essenzialmente cortigiano. Nella satira si parla di una sorta di libertà. In quegli anni molte persone, tra cui anche l'Ariosto amavano scinde-re l'umanità in capaci, coloro che riescono a costruire la loro vita in base ad un progetto i-deale e razionale e coloro che sono incapaci.
Nella 1a satira , l'Ariosto illustra i motivi per i quali non ha seguito il cardinale Ippolito in Un-gheria, fa una serie di discorsi ma alla fine si capisce che rimane a Ferrara perché è la sua città e perché vuole essere libero e autonomo. Alla fine c'é una specie di apologhetto che racconta dell'asino affamato, che trova un pertugio in un muro e per la sua magrezza riesce a passarvi; all'interno della stanza dove é entrato vi é molto grano, e lui si mette ingorda-mente a mangiarlo. Ma ad un certo punto sente le voci dei padroni che stanno arrivando, e prova a passare dal muro, ma essendo ingrassato non ci passa più. Allora un formica gli di-ce che doveva essere lui a decidere se una vita da schiavo ma nutrita o una vita libera ma magra. E infine l'asino preferisce essere libero piuttosto che sottostare ai potenti. Sono sati-re che riprendono il modello latino di Orazio. Ariosto le ambienta nel mondo delle, luoghi dove si prendevano le decisioni che contavano.
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lunedì 23 febbraio 2009
Tema gratis Ludovico Ariosto
Pubblicato da
Baiox
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06:24
Etichette: Letteratura Italiana, Poeti_Scrittori_Artisti
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