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sabato 7 febbraio 2009

Tema gratis Energia pulita

È noto come le riserve mondiali di pe¬trolio e di gas naturale non siano inesauribili e come lo sfruttamento di queste fonti di energia costituisca un grave fattore d'inqui¬namento ambientale. Sulla base di tali con¬siderazioni, in questo ventunesimo secolo il reperimento di fonti alternative d'energia diventa centrale nella prospettiva di uno svi¬luppo economico compatibile con gli equili¬bri ambientali.
A detta di scienziati ed opinionisti, sarà l'acqua il petrolio del domani. Infatti lo stesso Carlo Rubbia, premio Nobel per la fi¬sica, ha sottolineato come l'acqua sarà una fonte inesauribile di energia in un futuro non lontano.


Nonostante i Paesi più industrializzati del mondo si siano impegnati ad attuare quanto previsto dal Protocollo di Kyoto, che impone di ridurre le emissioni di gas-serra nell' atmosfera, l'inquinamento ambientale non accenna a diminuire. Soprattutto la quantità di anidride carbonica presente nel¬l'atmosfera, causa principale del cosiddetto "effetto-serra", resta a livelli preoccupanti.
La questione ambientale è strettamente connessa a quella degli approvvigionamenti energetici, indispensabili alla sopravviven¬za dell'economia industrializzata. Ma la so¬pravvivenza della vita stessa sulla Terra di¬pende, a sua volta, dall'utilizzo di fonti energetiche alternative o rinnovabili, come l'energia idroelettrica (ricavabile dalla forza meccanica di una massa d'acqua che fa gira¬re un generatore di corrente), l'energia geo¬termica (ricavabile dal vapore che emerge in superficie nelle zone vulcaniche), l'energia solare (dal calore dei raggi del sole) e l'ener¬gia eolica (quella del vento). Tuttavia i costi per sfruttare queste fonti di energia sono an¬cora molto elevati.
L'Enea, l'Ente nazionale per l'energia alternativa, ha proposto di recente alcune so¬luzioni al problema dell'approvvigionamen¬to energetico: la combustione pulita del car¬bone, mediante la separazione di idrogeno ed anidride carbonica da effettuare mettendo a contatto carbone e acqua ad una temperatura elevata, nonché l'utilizzo di una forma di energia ricavata dalla concentrazione della luce solare per mezzo di un impianto di spec¬chi parabolici. Anche in questo caso esistono però degli inconvenienti: trasformare il car¬bone da fossile in combustibile ridurrebbe enormemente gli effetti nocivi sull'ambiente, ma le emissioni di anidride carbonica nell'at¬mosfera aumenterebbero; dal sole si può ri¬cavare, con un semplice processo termo-chi¬mico, l'energia pulita, ma la variabilità delle condizioni climatiche costituisce un proble¬ma non irrilevante.
Nelle forme di energia alternativa ap¬pena indicate il ruolo dell'idrogeno è fonda¬mentale ed è proprio su quest'ultimo che l'Enea sta concentrando i suoi sforzi nella sua sfida per l'energia del futuro. Scienziati e ricercatori hanno approntato un piano per sfruttare tutte le potenzialità del gas più dif¬fuso in natura: si tratta della cosiddetta "cel¬la a idrogeno", una cella a combustibile ba¬sata sull'azione elettrochimica che permette di utilizzare l'idrogeno dell'acqua. In prati¬ca, il principio è simile a quello di una batte¬ria, con la differenza che la cella a combu¬stibile non si limita a conservare energia elettrica, ma la genera.
Queste le fasi del processo: l'idrogeno viene inserito nella cella dal polo negativo e libera protoni ed elettroni, mentre dal polo positivo entra l'ossigeno; il polo positivo at¬trae gli elettroni che vengono convogliati in un circuito esterno e si produce così l'ener¬gia elettrica; i protoni invece si uniscono al¬l'ossigeno, formando acqua; poi, quando l'acqua viene espulsa, l'ossigeno torna a riempire la cella, rinnovando il processo.
Si prevede che l'Italia potrebbe essere presto all'avanguardia nella produzione di energia all'idrogeno, un'energia assoluta¬mente "pulita" e praticamente inesauribile in natura. Certo, estrarre l'idrogeno è attual¬mente ancora molto costoso, ma le nuove tec¬nologie in futuro renderanno possibile questa incredibile rivoluzione. Enormi i vantaggi che ne deriverebbero: pensiamo soltanto alla possibilità di costruire e commercializzare autoveicoli a idrogeno, con conseguente ab¬battimento del tasso d'inquinamento e straor¬dinaria ripresa della produzione automobili¬stica oggi in crisi. L'auto a idrogeno, ancora molto costosa, è ormai quasi una realtà, ben più di un prototipo: basti pensare che la Ge¬neraI Motors, l'azienda americana leader nel settore automobilistico, si è impegnata a do¬tare, quanto prima, l'esercito USA di alcune migliaia di questi particolari veicoli.

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