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martedì 24 febbraio 2009

Tema gratis Il Fascismo

Fondato da Benito Mussolini nel primo dopoguerra, il partito fascista assunse ben presto un carattere antisocialista (anche se Mussolini prima della guerra era stato socialista), schierandosi a fianco dei grandi proprietari terrieri.

I contrasti politici tra i diversi partiti di allora e la spaccatura del vecchio partito socialista che portò alla nascita del partito comunista (1921), favorirono l'ascesa e la conquista del potere da parte di Mussolini che prometteva ordine e disci¬plina in un momento di confusione per l'Italia.
Le sue "squadre d'azione" ricorsero spesso alla violenza contro gli antifascisti e nell'ottobre 1922 marciarono su Roma, ormai sicuri di conquistare il potere.
Il re, sia per debolezza sia perché temeva che si scatenasse una guerra civile, diede l'incarico a Mussolini di formare il nuovo governo.
Il governo fascista, dopo un avvio incerto per la mancanza di un programma preciso, si trasformò ben presto in dittatura e nel 1924 in occasione delle elezioni politiche per imporsi ricor¬se all'uso sistematico della violenza. In quel clima di intimida¬zione venne ucciso dalle squadre fasciste il socialista Giacomo Matteotti che aveva osato criticare il fascismo in Parlamento.
Fu questo un momento in cui il potere di Mussolini sembrava vacillare poiché molti deputati che prima lo avevano appoggiato si ribellarono.
Il Duce riuscì a conservare il potere abolendo la libertà di parola e di stampa, i partiti antifascisti e i sindacati ed eliminando l'opposizione con arresti e persecuzioni. I lavoratori furono privati pure del diritto di sciopero.
In politica interna l'obiettivo di Mussolini era di rendere l'Italia autarchica, autosufficiente. Perciò tentò di scoraggiare l'emigrazione verso le città per sfruttare il più possibile l'agricoltura; promosse opere di bonifica (bonifica delle paludi pontine) e favorì la produzione del grano. Il cinema e la radio diventarono mezzi per la propaganda del regime e praticamente ogni aspetto della vita individuale venne controllato e guidato: l'educazione ("libro e moschetto, fascista perfetto"), il lavoro, il tempo libero. Per aumentare il numero della popolazione mili¬tare furono incentivate le nascite e istituita una "tassa sul celibato".
Fin dalle scuole elementari i ragazzi erano raggruppati per età e per sesso in organizzazione di tipo militare (Figli della Lupa, Balilla, Piccole Italiane, Avanguardisti, Giovani Fascisti). Anche il saluto doveva essere fascista (braccio alzato e mano tesa, come gli antichi romani) e il sabato era dedicato allo sport, agli esercizi militari e alla propaganda politica (Sabato Fascista). Nei giorni solenni e nelle adunate doveva essere indossata la camicia nera. Per non avere problemi e non essere schedati occorreva possedere la tessera del partito fasci¬sta.
Per rafforzare il suo potere e allargare i consensi, Musso¬lini firmò con il Papa i Patti Lateranensi, con i quali veniva riconosciuto il matrimonio religioso e la religione cattolica veniva insegnata nelle scuole come religione di stato.
Durante il ventennio fascista l'opposizione fu repressa con ogni mezzo. Alcuni antifascisti si salvarono emigrando all'estero, da dove riorganiz¬zarono la lotta al fascismo, mentre chi rimase in Italia fu impri¬gionato o ucciso (Don Minzoni, Giovanni Amendola, Antonio Gram¬sci).

Nel 1934 fu combattuta anche una guerra coloniale in Etio¬pia. A seguito di scontri sul confine con la Somalia (già nostra colonia in Africa), l'Italia dopo aver protestato inutilmente presso la Società delle Nazioni, dichiarò guerra all'Etiopia e dopo pochi mesi riuscì a conquistarla.
Le conseguenze dell'impresa etiopica furono assai gravi per il futuro dell'Italia e del mondo. Intanto non venne riconosciuta l'autorità della Società delle Nazioni e l'Italia si avvicinò sempre più alla Germania, dove qualche anno prima era arrivato al potere il Fuhrer nazifascista Adolf Hitler. Dopo la conquista dell'Etiopia gli stati occidentali punirono l'Italia con le sanzioni mentre Hitler continuò a rifornirla dei beni di prima necessità (petrolio, carbone).
L'accordo fra Hitler e Mussolini fu confermato con l'invio in Spagna di aiuti tedeschi e italiani a sostegno del generale Francisco Franco nella guerra civile contro i repubblicani.
Seguendo le idee antisemite e razziste del nazismo anche in Italia furono perseguitati gli ebrei e i diversi in genere.
Comunque la dittatura nazista fu più arrogante e sanguinaria di quella fascista. Hitler, arrivato al potere, iniziò la persecuzione del popolo ebreo e ben presto si convinse che poteva dominare il continente. Iniziò l'espansione della Germania che si annesse l'Austria, la Renania e parte della Cecoslovacchia. L'Italia si prese l'Albania.
Hitler, vista la mancata reazione delle altre nazioni che tentavano così di mantenere la pace in Europa, dopo aver firmato un patto di non aggressione con la Russia e sicuro del non inter¬vento degli USA, invase anche la Polonia, in aiuto della quale intervennero Francia e Inghilterra.
Iniziava così la II Guerra Mondiale, la più grande guerra della storia; guerra che procurò milioni e milioni di morti, che coinvolse tutta la popolazione civile e durante la quale furono commesse atrocità di ogni genere.

Dopo la Polonia, i tedeschi occuparono l'Olanda, il Belgio e poi anche la Francia, nonostante la forte resistenza. L'Inghil¬terra fu attaccata nei suoi possedimenti in Africa. A questo punto Mussolini, finora neutrale, decise l'intervento in guerra dell'Italia (giugno 1940), convinto che la guerra stava per finire e partecipando alle fasi finali l'Italia poteva prendere parte alla spartizione a fianco degli stati vincitori.
In realtà la guerra non solo non terminò ma si allargò quando l'esercito tedesco invase l'Unione Sovietica e il Giappo¬ne, alleato della Germania e dell'Italia, attaccò la flotta statunitense nel porto di Pearl Harbor.
Sul fronte russo, i sovietici riuscirono a fermare l'inva¬sione tedesca e ottennero una grande vittoria nella battaglia di Stalingrado. Anche in Africa i tedeschi furono sconfitti dagli Inglesi, mentre gli americani riuscirono a prevalere sui giappo¬nesi.
Nel luglio del 1943 le truppe alleate sbarcarono in Sicilia e anche in Italia ebbe inizio una eroica guerra di liberazione. Il nostro paese fu a lungo diviso in due: il Sud liberato e il Nord occupato dai tedeschi, dove Mussolini aveva ricostituito la Repubblica di Salò (RSI). Dopo una lunga e fra¬tricida lotta di Resistenza l'Italia venne liberata il 25 aprile 1945.
Lo sbarco degli Alleati in Normandia costrinse la Germania alla resa incondizionata, mentre sul fronte Asiatico anche il Giappone fu obbligato alla resa dal lancio delle prime bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki che provocarono distruzioni e conseguente inimmaginabili.





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