Una delle più grandi conquiste del pen¬siero politico liberale, fatta propria dal pen¬siero democratico, è stata la separazione di Stato e Chiesa.
Era stata la Restaurazione, nel corso dei primi decenni dell'Ottocento, a riportare indietro il passo della storia, ri¬congiungendo il Trono e l'Altare, dopo che l'Illuminismo e la Rivoluzione francese avevano inequivocabilmente affennato la laicità dello Stato.
Il pensiero liberale ottocentesco, scon¬fitta la Restaurazione nel 1848, aveva riaf¬fennato l'assoluta indipendenza di Stato e Chiesa, di politica e spiritualità, affennando che l'azione del primo riguarda i rapporti ci¬vili tra gli uomini, mentre la seconda ha ri¬guardo per la libera coscienza di ogni indi¬viduo.
Cavour, in particolare, aveva sostenuto la necessità nel nostro Paese di una libera Chiesa in un libero Stato, principio ribadito dal grande statista d'inizio Novecento Gio¬vanni Giolitti, che aveva paragonato lo Sta¬to e la Chiesa a due parallele che non si de¬vono mai incontrare.
La nostra Costituzione repubblicana, infine, ha recepito questi princìpi nell'arti¬colo 7, che recita: "Lo Stato e la Chiesa cat¬ tolica sono, ciascuno nel proprio ordine, in¬dipendenti e sovrani". La stesura di questo articolo fu il risultato di un compromesso, accorto e lungimirante, tra le principali for¬ze politiche popolari dell'Italia di allora: la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista e il Partito Socialista.
Oggi alcuni opinionisti levano voci di pericolo su una possibile invadenza della Chiesa nella sfera civile e politica, anche in conseguenza di un fondamentalismo islami¬co che vuole incidere sulla politica e sulle istituzioni di tanti Paesi del Terzo Mondo e che in tanti, nei Paesi occidentali, temono come eccessivamente aggressivo e in grado anche di sostenere la minaccia del terrori¬smo. Il rischio quindi di cadere in nuove guerre di religione non è da sottovalutare, anche perché, dagli stessi Stati Uniti, sem¬bra partire uno spirito di crociata che, in nome della lotta al terrorismo su scala pla¬netaria, proclama la necessità della "guerra preventiva" e dell'esportazione con la forza del modello democratico occidentale anche in Paesi islamici: si può leggere anche così l'intervento militare americano in Afghani¬stan e in Iraq.
Non a caso, dal profondo della società americana, sono venute delle istanze neocon¬servatrici che hanno ribadito con forza valori tradizionali, come ad esempio quelli della fa¬miglia contro le "insidie" del divorzio facile e dell'aborto facile, del matrimonio tra omo¬sessuali e dei diritti delle coppie di fatto; del¬la "vita" contro la procreazione controllata, la sperimentazione sugli embrioni e sulle cel¬lule staminali a scopo terapeutico; di una scuola non più pluralista, ma incentrata su detenninati insegnamenti religiosi. L'invadenza religiosa, con la pretesa di controllare la società civile e la sfera della politica, è riscontrabile oggi, a detta di alcu¬ni opinionisti laici, non solo nel campo isla¬mico, con la deriva del fondamentalismo, ma anche in quello cristiano, con un risor¬gente integralismo. Questi opinionisti han¬no evidenziato adesso una nuova tendenza dogmatica nelle prese di posizione dello stesso papa Wojtyla e della Conferenza epi¬scopale in materia di ricerca genetica, di fa¬miglia e matrimonio, nonché nell'insistenza con cui si è cercato d'inserire le radici cri¬stiane della civiltà europea nella stesura del¬la Costituzione Europea.
La fine delle ideologie otto-novecente¬sche, con il crollo ad esempio del comuni¬smo totalitario, aveva illuso su un nuovo slancio del pensiero laico, capace di liberar¬si per sempre da ogni dogmatismo. Invece nuove ideologie sono apparse: quelle del fondamentalismo, dell'integralismo religio¬so, del neoconservatorismo.
È vero che le ideologie sono capaci di alimentare le passioni umane, ma questo non deve mai avvenire a scapito dellegitti¬mo dubbio e della razionalità. Non si devo¬no cercare nuove certezze per raggiungere rassicuranti quadri di riferimento, ma biso¬gna sempre impegnarsi in una continua ri¬cerca, e il dubbio è l'elemento che fin dal tempo di Galilei ha stimolato ogni ricerca e ogni progresso.
In particolar modo nel campo della so¬cietà civile e della politica, il dogmatismo non deve avere cittadinanza, perché può ali¬mentare pericolose discriminazioni e ingiu¬stificate presunzioni di qualcuno che possa ritenersi portatore della verità e del bene. La nostra Costituzione repubblicana, frutto di un sapiente compromesso tra forze religiose e laiche, e qualcuna addirittura apertamente atea, ha saputo mediare tra le diverse istanze presenti nella società e nella cultura del nostro Paese, tanto che, nella sto¬ria della nostra Repubblica, momenti anche di confronto aspro tra spirito religioso e spi¬rito laico, come in occasione del referendum del 1974 sul divorzio e dell'approvazione della legge sull'aborto, non sono mai dege¬nerati in conflitti religiosi.
Non bisogna infatti dimenticare che l'intolleranza e il fanatismo rappresentano delle degenerazioni pericolose del senti¬mento religioso, che deve essere sempre vissuto nel rispetto e nella tolleranza di chi pensa o crede in modo diverso da noi.
Proprio per questo l'autentico spirito laico è il garante della libertà di religione.
Una società autenticamente aperta non può che ispirarsi a princìpi di laicità, di confron¬to e di tolleranza. Proprio per questo, la so¬cietà laica, capace di rifuggire da ogni for¬ma di integralismo e di dogmatismo, è au¬tenticamente democratica e realmente volta al progresso civile e sociale.
La nostra Costituzione repubblicana, frutto di un sapiente compromesso tra forze religiose e laiche, e qua1cuna addirittura apertamente atea, ha saputo mediare tra le diverse istanze presenti nella società e nella cultura del nostro Paese, tanto che, nella sto¬ria della nostra Repubblica, momenti anche di confronto aspro tra spirito religioso e spi¬rito laico, come in occasione del referendum del 1974 sul divorzio e dell'approvazione della legge sull'aborto, non sono mai dege¬nerati in conflitti religiosi.
Non bisogna infatti dimenticare che l'intolleranza e il fanatismo rappresentano delle degenerazioni pericolose del senti¬mento religioso, che deve essere sempre vissuto nel rispetto e nella tolleranza di chi pensa o crede in modo diverso da noi.
Proprio per questo l'autentico spirito laico è il garante della libertà di religione.
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martedì 24 febbraio 2009
Tema gratis Stato e Chiesa
Pubblicato da
Baiox
alle
02:40
Etichette: Temi Attualità
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