Il sapere scientifico ha conosciuto nel corso del ventesimo
secolo un inarrestabile sviluppo e profonde modificazioni nell'applicazione pratica delle conoscenze. La diffusione della cultura su larga scala, il progresso tecnologico e le grandi innovazioni hanno delineato un clima di fiducia nelle possibilità dello scienziato e più in generale dell'uomo. Pertanto la scienza dandoci gli strumenti per spiegare e conoscere il reale ci consente anche di dominarlo asservendolo ai bisogni dell'uomo. Sebbene sia un ideale positivista, nasconde il fatto che il progresso delle scienze naturali è avvenuto sullo sfondo di paure e sospetti. Infatti, una nuova scoperta scientifica pur producendo effetti positivi dal punto di vista economico e sociale può comportare conseguenze pratiche e morali imprevedibili, se non catastrofiche. La ragione umana, quindi, non è ancora riuscita a piegare le forze della natura e deve riconoscere che ci sono ancora un'infinità di cose che la sorpassano.
Ciononostante, bisogna ammettere che la scienza ha fatto passi da gigante in tutti i campi e nelle più svariate applicazioni, suscitando elogi, critiche e dibattiti in tutto il mondo. Durante il secondo conflitto mondiale si è visto l'interesse, da parte degli stati coinvolti, per l'utilizzo della scienza a scopi politici e militari. Malgrado gli sforzi e la disperazione degli scienziati per evitare l'immane catastrofe, fu sganciata la prima bomba atomica, dimostrando come le pressioni politiche avessero interferito nella ricerca scientifica per la costruzione della bomba. Questa tendenza nell'intimidire gli scienziati a "manipolare" le attività di ricerca nel corso degli anni si è sempre più diffusa; per esempio in diversi stati totalitari sono stati introdotti metodi di tortura spietati, che sfruttano appunto tecniche e mezzi "moderni". Oggigiorno, si sente parlare spesso di clonazione, ossia tecniche di modificazione genetica delle cellule staminali destinati a fini di ricerca e terapeutici.
Ma siamo sicuri che ci si accontenterà della semplice "sperimentazione"? Naturalmente no, perché le aspirazioni fondamentali dello scienziato medio sono il bisogno di sentirsi confermato dalle masse e la verifica dell'effetto dei suoi sforzi. Occorre tener presente che la vita si evolve grazie alla diversità degli esseri e possibili errori in laboratorio (come la clonazione umana), potrebbero portare all'insorgere di danni irreversibili. In sintesi, la ricerca scientifica sembra manifestarsi sotto un duplice aspetto: i progressi e l'innovazione entrano in contrasto con gli svantaggi costituiti dai rischi, dalle pressioni politiche e dalle paure della popolazione.
Sono stati commessi troppi errori in passato, l'interesse economico ha deviato la strada alla ricerca scientifica verso attività che possono perlopiù produrre effetti negativi. Lo scienziato deve in qualche modo "ribellarsi" e cercare di partecipare alle decisioni politiche, avviando progetti di ricerca nei soli campi che guardano al benessere dell'umanità.
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mercoledì 4 marzo 2009
Tema svolto gratis La scienza
Pubblicato da Baiox alle 05:30
Etichette: Temi Attualità
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