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sabato 7 febbraio 2009

Tema gratis Democrazia Rappresentativa

In Italia attualmente la democrazia rappresentativa appare quanto mai. fragile, come dimostra il sempre più alto numero di non votanti agli appuntamenti elettorali. La disaffezione degli Italiani alla vita poli¬tica del Paese può essere ricondotta a due fattori in particolare: il crescente distacco tra il ceto politico e i cittadini e le ineffi¬cienze di tanti settori del nostro apparato istituzionale.
La frattura fra il ceto politico ed il po¬polo non è un fenomeno recente nel nostro Paese, ma ha caratterizzato ogni epoca della sua storia, a cominciare dai primi anni del Regno d'Italia, quando, in un ordinamento fondato sulla monarchia costituzionale, la buona amministrazione dello Stato era osta¬colata dalla persistenza dei regionalismi, dagli interessi particolaristici e dai potentati locali, nonché dall' esiguità del corpo eletto¬rale, costituito esclusivamente dai ceti pro¬prietari e borghesi. L'industrializzazione, avviata alla fine dell'Ottocento, non saldò la spaccatura che, anzi, si fece ancora più lace¬rante con lo sviluppo delle lotte operaie e contadine, nonostante il tentativo del presi¬dente del Consiglio Giovanni Giolitti di al¬ largare le basi dello Stato liberale mediante l'introduzione del suffragio universale ma¬schile.


Dopo la prima guerra mondiale, buona parte dei ceti medi s'illuse di trovare un'oc¬casione di riscatto nazionale nel fascismo che, invece, fece sprofondare l'Italia nel ba¬ratro.
Dopo la dittatura e la tragedia della se¬conda guerra mondiale, l'Italia fu avviata alla ricostruzione istituzionale ed economi¬ca dai governi della coalizione antifascista. Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano, attra¬verso un referendum istituzionale, scelse la Repubblica ed elesse la Costituente che, in poco più di due anni di lavori, diede al no¬stro Paese la Costituzione, tra le più avanza¬te del mondo occidentale, che ancora oggi èalla base della nostra democrazia. Fu intro¬dotto il sistema elettorale proporzionale che, tra momenti di modernizzazione e altri di disfunzione della struttura amministrati¬va, resse fino agli anni Novanta, all'inizio dei quali i partiti italiani si convertirono alla "democrazia dell'alternanza" e si pervenne ad un sistema elettorale d'impianto maggio¬ritario, passando per il trauma di Tangento¬poli che decretò la fine della "prima Repub¬blica" e l'avvio di una "seconda Repubbli¬ca" che, tra vari ribaltoni di governo, è giun¬ta fino ai giorni nostri.
Per quanto concerne le inadempienze dello Stato nella gestione della cosa pubbli¬ca, occorre puntare il dito sull'eccessiva bu¬rocrazia che pesa nel rapporto dei cittadini con le istituzioni, sulle inefficienze degli uf¬fici pubblici e sulla penuria di personale ne¬gli stessi, sulla lungaggine dei procedimenti giudiziari, sul divario che ancora persiste tra"Paese legale" e "Paese reale". Ma quel che più preoccupa, nella polarizzazione della vita politica italiana che si è determinata con l'introduzione del sistema maggioritario, è il clima eccessivamente rissoso che si è in¬staurato nelle relazioni politiche fra i due poli del centrodestra e del centrosinistra, con l'opposizione che tenta di delegittimare la maggioranza di governo e quest'ultima che cerca di demonizzare la prima.
Di tale atteggiamento ne sono testimo¬nianza le schermaglie verbali che si accendo¬no nelle sedute del Parlamento tra deputati di schieramento opposto e negli spazi che i I11£lSS media riservano alla politica: si ha l'im¬pressione di assistere ad una perenne baruffa.
Tutto ciò contribuisce ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei riguardi del ceto politico e crea le premesse per un allontana¬mento dello stesso dai problemi della comu¬nità sociale e per un suo isolamento autore¬ferenziale, nonostante la pressione esercita¬ta dei movimenti spontanei di contestazione (dai "no-global" ai "girotondini") lasci pen¬sare il contrario.
La partecipazione degli Italiani alla vita politica del Paese non può limitarsi al pur fondamentale diritto di voto. Essi diven¬tano referenti diretti della classe politica solo nell'imminenza di un appuntamento elettorale, quando gli schieramenti politici fanno a gara per conquistarsene il consenso.
Invece è necessario responsabilizzare maggiormente gli Italiani, affinché maturi¬no una migliore coscienza politica, e soprat¬tutto il ceto politico, affinché tomi a consi¬derare la moralità, l'onestà e la trasparenza i valori a cui ispirare la propria azione nel¬l'interesse del Paese.

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