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domenica 1 marzo 2009

Appunti economia gratis I finanziamenti attinti con vincolo di capitale di proprietà

Per poter acquistare i fattori produttivi, dar vita al circuito della produzione e rinnovare i cicli produttivi, l’impresa deve disporre di risorse monetarie da “investire”, da trasformare in fattori specifici della produzione.

Le operazioni relative ai finanziamenti attinti:
• attraverso conferimenti di denaro da parte dell’unico proprietario, nell’impresa individuale, o dei soci, nell’impresa di società. I mezzi monetari che affluiscono all’impresa per tale via costituiscono il “capitale di proprietà conferito”;
• attraverso prestiti contratti nei confronti di terzi. I mezzi monetari che affluiscono all’impresa per tale via costituiscono “ capitale di prestito” a fronte del quale sussistono obbligazioni di restituzione a definite scadenze (debiti verso i fornitori).
Il capitale di proprietà viene conferito senza obblighi temporali di restituzione, solitamente si ritiene vincolato in modo permanente alle vicende produttive dell’impresa, nel senso che, non verrà restituito alla proprietà fino a quando non diventi esuberante o non si voglia cessare l’attività produttiva.
La remunerazione del capitale di proprietà conferito non è definita contrattualmente, ma è decisa dalla stessa proprietà in relazione all’andamento delle vicende produttive (ossia all’entità del reddito generato dalla gestione) ed alle prospettive di aumento del volume degli investimenti. Si tratta dunque di una remunerazione variabile.
Il capitale di proprietà viene denominato “capitale di rischio”.
Le vicende relative ai finanziamenti attinti con il vincolo del capitale di proprietà presentano un andamento che va dalle entrate per la raccolta del capitale alle uscite per la restituzione, che sarà maggiore o minore, rispetto all’entità del capitale conferito, a seconda del segno del reddito prodotto.


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